Recensione “I giochi del fato e gli scherzi della mente” di Massimiliano Irenze

I giochi del fato e gli scherzi della mente

– Massimiliano Irenze –

 

Quella catena che ti tiene legata alla caviglia è solo la materializzazione di una catena invisibile a cui tu hai sempre tenuto legato me! E ora stai scontando esattamente quello che hai provocato! Hai giocato con un’anima per anni, in maniera egoistica, senza curarti di tutta la sofferenza che generavi! Adesso mi sento per nulla in colpa nel fare la stessa cosa! Mi servi per sentirmi un po’ più forte e ti terrò lì finché servirai a questo scopo.

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Thriller psicologico
Pagine: 302


Giudizio Sintetico


Ho avuto la possibilità di conoscere e apprezzare le storie complesse, articolate e intricate di Massimiliano Irenze con il primo libro “Atman predatori dell’inconscio”.

Una storia veloce, avventurosa e con un finale totalmente inaspettato.

Questo nuovo romanzo, porta il lettore ad affrontare temi diversi, molteplici e multiforme che hanno come principale soggetto la mente umana.

Storie, protagonisti e avvenimenti che fanno da contorno per un’analisi psicologica  dell’universo interiore.

Marco Princivalle, un impiegato dalla scarsa autostima che ha due racconti nel cassetto, è da anni amante di Linda. Questo ruolo però, essendo follemente innamorato di lei, ormai gli sta stretto. Diventa così sempre più oppressivo fino a indisporre l’amata che sceglie di allontanarsi da lui. Attanagliato dalla sofferenza, Marco – per via della sua debolezza caratteriale, che lo fa sentire perso senza di lei – non riesce a accettare questa separazione: decide allora di rapirla e di portarla nella tavernetta di casa sua dove la reclude mettendole una catena alla caviglia. Avendo paura che lui le possa fare del male, la ragazza – per prendere tempo – farà leva sulle sue aspirazioni da scrittore e lo convincerà ogni sera a leggere con lei i suoi scritti.

“Igiochi del fato e gli scherzi della mente” racchiude tre storie in una.

Marco, uomo solo e ossessionato da se stesso e dalle proprie difficoltà, rapisce e tiene prigioniera l’amante Linda in taverna, in attesa forse di poter avere un amore esclusivo e trovare, attraverso esso, forza in se stesso.

Un punto d’incontro, tra prigioniera e carceriere, sono gli scritti del ragazzo che, letti duranti gli incontri tra i due, esplodono in parole e accadimenti con vari protagonisti, utili ad analizzare prima il destino, inteso come fatalismo, e poi l’effetto delle droghe sulla mente umana.

Una storia principale, che il lettore non immagina come possa concludersi, e due lunghi racconti che sembrano volersi intrecciare per descrivere la complessità della vita, del destino e il potere dell’incognito.

Indubbiamente l’autore ha la capacità di creare storie originali, con numerosi messaggi sottintesi; riesce a sottolineare sempre, anche in modo estremo, le varie perversioni della mente umana e le conseguenze che possono derivare da esse.

Rappresentando la categoria dei thriller psicologici, personaggi e ambienti non vengono descritti in modo approfondito, lasciando la narrazione aperta ai dettagli di pensieri e emozioni.

Il racconto nel racconto, chiamato “Cornice nattativa”, è cucitura di descrizioni introspettive e variegate emozioni che finiscono con l’eterna lotta tra bene e male.

Leggere i racconti aiuterà Marco ad analizzare i gesti e le decisioni prese nei confronti di Linda, arrivando alla conclusione di racconti e trama con una scelta definitiva.

L’autore ha indubbie doti narrative, capacità di analisi e produzione di temi strettamente legati alla mente umana che, in questo caso, si fonde con fatalismo e droghe.

Una lettura piacevole, a tratti confusa per il numero elevato di personaggi nei racconti e per i veloci intrecci, carica di suspance e destinata a chiedere al lettore un’analisi approfondita, una lettura tra le righe che risponde a quesiti profondi sulla mente umana e sulle conseguenze di scelte e decisioni (se il fato lo permette!).


Massimiliano Irenze è nato a Torino nel 1979. Nel 2004 pubblica una raccolta di poesie scritte a quattro mani con Giuliana Tripodi. Si iscrive all’Università di Torino laureandosi nel 2013 in psicologia clinica, ottenendo poco tempo dopo l’abilitazione ad esercitare come psicologo. Nel 2016 pubblica due romanzi: “Eudemonia” in collaborazione con il collega Alessandro Stifani, e “Atman, predatori nell’inconscio”.


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