Recensione “Storie inconcludenti” di Leonardo Albano

Storie inconcludenti

– Leonardo Albano –

 

Se il fisico si ferisce la mente si allarma; se la mente crolla, il fisico ne risente. Se uno è ingabbiato, l’altro si incupisce, e tu ne risenti. Che cosa vuol dire tutto ciò? cosa mi insegna davvero? Che cosa siamo, tutti noi, alla fine di tutto? Ibridi? Nati per faticare? Creature insoddisfatte? “No” direbbe qalcuno, “creature armoniose”.

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Filosofico
Pagine: 182
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Giudizio Sintetico


“La filosofia dell’inconcludenza, completamente denigrata e messa al macero dai suoi contemporanei, è stata dimenticata dagli strati della storia. Potrà mai tornare? Quando Maurice Bogart siede alla sua scrivania e impugna la penna alla luce del lume, non può immaginare il destino che quelle carte, che presto intingerà, andranno a incontrare: quegli accesi aforismi dedicati agli sfollati, quei suoi accaniti consigli ai disperati, quelle insensate fatiche a una virtù dedita che gioisce solo dei successi altrui… Parole, pensieri troppo strampalati, per un mondo che non è abituato e non è certo disposto a perdonare gli eccessi di chi non si attiene alle regole o anche solo le mette in discussione. Perché Maurice è perfettamente conscio di ciò che è: un filosofo. E le sue, sono pagine e pagine dedicate ad un concetto spiazzante, totalmente nuovo, che avrebbe messo in luce, attraverso l’esposizione della più mera condizione umana, la chiave stessa della felicità”.

Mi risulta sempre difficile raccontare o provare a introdurre libri come “Storie inconcludenti” perché, contenuti introspettivi e carichi di riflessione, parlano diverse lingue a seconda di chi legge.

Il lettore si trova ad essere inghiottito in un mondo interiore che si basa sull’inconcludenza e sull’essenza di ogni cosa.

Uno scrittore che impugna la penna e da voce ai pensieri filosofici di personaggi immaginari ma umani.

Sentimenti vivi e variegati si uniscono in capitoli autoconclusivi legati a diversi temi come la natura umana, l’identità, l’infinito, la morte, il sacrificio, l’eternità, i sogni e tanto altro.

Giungendo alla fine i temi si fanno più positivi e meno ombrosi, come un ritorno alla realtà che giunge come una boccata di aria fresca.

Le idee  e il lavoro di Leonardo Albano sono collegate ai personaggi che prendono vita in queste pagine e che conducono il lettore a plasmare la materia più profonda dell’essere: l’animo umano.

Ci sono racconti più facilmente fruibili, altri che richiedono più impegno e maggiore concentrazione, non nego di aver avuto qualche difficoltà in alcuni passaggi e a mantenere alta la concentrazione, ma sono convinta che, come dicevo ad inizio articolo, questo libro ben si adatti alla tipologia diversificata di lettore che incontra.

Ogni analisi, seppur con tematiche diverse, viene affrontata con serietà, linguaggio forbito e spessore che impegna il lettore e gli chiede di alzare il livello di apertura nel far propri temi e riflessioni.

Una lettura sicuramente non facile, riflessiva e spesso incentrata su temi malinconici ma densi di significati, esperienza e senso del dovere che sfocia in un universo di parole brillanti, profonde e indagatrici su ciò che siamo.

Evoluzione, involuzione, progresso e primordiale sono le basi su cui Leonardo Albano costruisce storie inconcludenti, che indagano prima il nostro essere, poi l’impossibilità di fuga di fronte ad esso e infine rivaluta la natura umana.

Una lettura adatta a chi non si spaventa di fronte alle molteplici forme della natura umana, del nostro essere e che ben si relaziona con pensieri filosofici e riflessioni scritte con linguaggio ricercato e di alto livello.


Leonardo Albano è nato il 23/09/1994.

Dopo gli studi classici al Liceo Canova di Trevisto, si laurea in Filosofia e Storia alla Ca’ Foscari con il massimo dei voti.

Scrive per la testata filosofica “La Chiave di Sophia”.

Ha pubblicato Storie Inconcludenti (2018, Santelli editore)


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