Recensione “E’ così che si fa” di Giulia Rossi

E’ così che si fa

– Giulia Rossi –

«Quel pomeriggio d’ottobre. Proprio nel momento in cui mia moglie aveva più bisogno di me, io avevo altro per la testa e non ho nemmeno sentito il telefono. Da allora mi è andato tutto storto, e ho commesso fin troppi sbagli…»

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo
Pagine: 336
Editore: Editrice Nord


Giudizio Sintetico


Se chiedessimo al professor Federico Gastaldi quando tutto è cominciato, lui risponderebbe d’istinto: «Quel pomeriggio d’ottobre. Proprio nel momento in cui mia moglie aveva più bisogno di me, io avevo altro per la testa e non ho nemmeno sentito il telefono. Da allora mi è andato tutto storto, e ho commesso fin troppi sbagli…»
Questo romanzo, invece, inizia qualche mese dopo, una mattina di maggio, quando a scuola – un liceo classico di una cittadina di provincia – viene trovato un biglietto anonimo che subito viene fotografato e condiviso sulle chat di WhatsApp. È una confessione, uno sfogo, forse una lettera d’addio. Per gli insegnanti, l’autore è di sicuro uno studente, ma chi? L’ultimo a sapere dell’accaduto è come al solito Federico, che tornato a casa si accorge di avere il telefono pieno di notifiche. Legge i messaggi allarmati dei colleghi, infila la mano nella tasca dei pantaloni e impreca… Ha perso quello stupido biglietto, scritto di getto all’alba, e proprio nei corridoi della scuola! Nel giro di un paio di giorni, il biglietto diventa virale su Facebook e la storia monta a tal punto da interessare persino giornali e televisione. Ma un risvolto positivo in questa faccenda c’è. Mentre è freneticamente impegnato a non farsi scoprire e a proteggere la sua vita privata dalla curiosità dei social, Federico ha l’occasione di affrontare tutto ciò che è accaduto da quel famoso pomeriggio di ottobre a quella mattina di maggio. E così anche noi lettori, rivelazione dopo rivelazione, impareremo a conoscere davvero Federico, un brav’uomo che si è scoperto fin troppo fragile, al punto da commettere un ultimo, imperdonabile errore. Vittoria, una moglie allo stesso tempo presente e assente. E Matilde, una studentessa diversa dalle altre: testarda, intelligente e… innamorata. E assieme a loro ci renderemo conto che non c’è più posto per alibi, bugie e scorciatoie. Perché tutti noi sbagliamo nella vita, l’importante è avere la forza e il coraggio di riscattarci.

Siamo tutti bravi a puntare il dito e giudicare, fino a quando non succede a noi… allora ci sono sempre attenuanti che giustificano, che abbassano il livello di colpevolezza…

 

Ho provato ad analizzare questo libro con occhio critico, analitico ma non ce l’ho fatta.

“È così che si fa” ha scatenato in me una miriade di emozioni perché ha saputo, con una storia apparentemente semplice, smuovere pensieri e riflessioni su temi molto profondi e attuali che toccano la sfera dei sentimenti, la coscienza umana, gli errori, il coraggio ma soprattutto la facilità di giudizio che è insita in ognuno di noi.

 

Federico Gastaldi è un professore che, “Quel pomeriggio di ottobre”, ha fatto una scelta che ha cambiato il corso della sua vita generando, e ormai lo conosciamo bene, il famoso “effetto farfalla”.

Qualche mese dopo, nel liceo dove insegna, viene trovato un biglietto di addio, una confessione che sembra voler procedere un gesto estremo.

L’autore è proprio Federico che si troverà a dover fare i conti non solo con i fantasmi del passato, seguiti a quel pomeriggio di ottobre, ma anche con il pericolo che qualcuno scopra che sia lui la firma di quelle parole.

La mediaticità, il giudizio della collettività e il fallimento, si uniscono ai silenzi e alla lontananza con la moglie Vittoria, ma danno anche a voce all’amore di una studentessa che è sembrato fino ad ora irreale, attivando il countdown o con la verità che Federico deve oramai affrontare.

Giulia Rossi riesce a raccontare le emozioni in modo magistrale facendo sentire il lettore parte integrante di tutto quello che viene raccontato in questo romanzo.

Federico potrebbe essere chiunque, anche il lettore stesso perché, come dice l’autrice nelle ultime righe dell’ultima pagina “ Tutti abbiamo qualcosa di cui poterci vergognare. Siamo stati solo più fortunati a non essere scoperti”

Unendo alla vicenda anche il lato mediatico dei social e del giornalismo moderno, l’autrice pone l’attenzione soprattutto sulle sfumature dell’imperfetto animo umano, raccontando la storia da tre punti di vista diversi che il lettore si troverà a non poter giudicare.

Un libro da divorare, in cui inserire emozioni proprie, da leggere con una matita in mano perché, molto spesso, dispensatore di parole e riflessioni che vorremmo rimanessero incollate alla pelle!


Giulia Rossi è laureata in Filosofia, si occupa di comunicazione e formazione in ambito digitale. È così che si fa è il suo primo romanzo.


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