Recensione “Delitto in alto mare” di Alessandra Carnevali

Delitto in alto mare

– Alessandra Carnevali –

Una crociera in Giappone
Una ragazza che scompare dalla nave
C’è un assassino a bordo?

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo giallo
Pagine: 256


Giudizio sintetico


Il commissario Adalgisa Calligaris è reticente a festeggiare in grande le “nozze di stagno”. È una donna dura, un po’ brusca, e preferisce di gran lunga la semplicità agli sfarzi. Ma l’insistenza di suo marito, il magistrato Gualtiero Fontanella, la convince ad accettare l’idea di partire per una crociera in Giappone. Durante il volo da Roma a Tokyo, Adalgisa conosce Bianca, una karateka di quattordici anni che fa parte di una squadra di otto giovani atleti in viaggio premio, che la coppia incontrerà di nuovo, per una coincidenza, sulla nave da crociera. Proprio quando Adalgisa sta per ammettere che, nonostante l’iniziale scetticismo, il viaggio è stato un’ottima idea, la compagna di cabina di Bianca, Ottavia, scompare nel nulla. La sua cruise card non è stata registrata in uscita: possibile che sia ancora a bordo? Per risolvere il mistero, Adalgisa dovrà dire addio allo spirito vacanziero e tirare fuori il suo proverbiale fiuto investigativo…

Amo i gialli (quelli ben scritti…), amo il mare e non potevo non amare questo libro di Alessandra Carnevali che vede protagonista, questa volta in un’ampia razione insolita, il Commissario, Adalgisa Calligaris, apprezzato personaggio già anima di tre precedenti successo della Carnevali.
È geniale l’idea di ambientare un giallo su una nave da crociera che segue un’insolita rotta nei mari giapponesi, dettaglio che a mio parare (da appassionato del Giappone) contribuisce a donare alla storia un pizzico di gusto in più. Il Commissario, Adalgisa Calligaris è un personaggio così vero, così nostrano e a “portata di mano” che pare quasi di intravedere una conoscente più che un’abile poliziotta, una persona che riassume in sé abilità professionali, passione per il suo lavoro, doti investigative e profondi sentimenti umani.
La storia inizia sul volo per Tokyo e si dipana lungo la rotta che la nave segue lungo le coste nipponiche, momenti di vacanza e relax che saranno funestati dalla scomparsa di una giovane crocerista che costringeranno il commissario Calligaris ad abbandonare lo spirito vacanziero per seguire il suo istinto investigativo.
La storia, l’ambientazione, i fatti e il finale mi hanno fatto correre la mente ad alcuni scritto di Agatha Christie, in particolare al suo “Poirot sul Nilo” (che è il giallo della Christie che amo di più).
E un vero giallo, avvincente e ricco di suspense fino alla fine, nel perfetto stile dei grandi gialli, di quelli che ti incolpano al libro fino all’ultima riga.

Alessandra Carnevali

È nata a Orvieto ed è laureata in Lingue. Ha partecipato, in veste di autrice, al Festival di Sanremo 2002 con il brano All’infinito eseguito da Andrea Febo. Nel 2007 è stata la prima blogger accreditata al Festival di Sanremo. Ha curato il blog Festival, sulla musica italiana e Sanremo, per il network Blogosfere. Si occupa di promozione web per eventi e artisti emergenti. La Newton Compton ha pubblicato Uno strano caso per il commissario Calligaris, libro vincitore del Premio ilmioesordio nel 2016, Il giallo di Villa Ravelli e Il giallo di Palazzo Corsetti.


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