Recensione “Forse ho sognato troppo” di Michel Bussi – Edizioni E/O

Forse ho sognato troppo

–  Michel Bussi 

Più che mai ricco di colpi di scena, Forse ho sognato troppo è anche e soprattutto una storia d’amore senza tempo, il che non impedisce il finale a sorpresa al quale Bussi ci ha ormai abituati.

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo 
Pagine: 432
Editore: Edizioni E/O


Giudizio Sintetico


La vita di Nathalie, hostess dell’Air France, scorre liscia come l’olio: vive in una graziosa villetta sulle rive della Senna, ama, riamata, il marito ebanista e ha due belle figlie di diciotto e ventisei anni. La sua vita oscilla tra il lavoro, che tre volte al mese la fa volare all’altro capo del mondo, e la famiglia, a cui si dedica con entusiasmo e attenzione. L’idilliaco quadretto si spezza però per una serie di incredibili coincidenze in seguito alle quali si trova a ripercorrere lo stesso itinerario di viaggio, tre voli in rapida successione a Montréal, Los Angeles e Giacarta, durante il quale vent’anni prima si era perdutamente innamorata del giovane chitarrista Ylian. Sta accadendo qualcosa di strano. Una mano invisibile la spinge a tornare sui suoi passi, dentro un mistero sempre più inquietante.

Bussi è uno di quegli autori che si fanno amare o odiare, non ci sono vie di mezzo, è un autore che indubbiamente scatena reazioni.
Ma cosa lo rende speciale? In ogni sua storia letta (questa è per me la numero tre) Michel Bussi riesce ad incollarci alle pagine, a volte allungando un po’ troppo la storia, per portarci in una direzione e poi, BAM, svoltare in una strada parallela e dirci che avevamo sbagliato tutto, che la strada che stavamo percorrendo era errata e che la giusta via era quella che proprio non riuscivamo a vedere ma che (ovviamente) avevamo davanti agli occhi.
Bussi è un autore “illusionista” e, qui, ci fa credere che ciò che stiamo per affrontare è una storia d’amore, un amore vissuto nel 1999 e mai dimenticato, un viaggio in diversi continenti dove gli aerei sono sempre in partenza, le famiglie attendono, gli oggetti sembrano vivere di vita propria e dove tutto è accompagnato dalla musica.
Un 2019 che vede una donna, professione hostess,  affrontare coincidenze inspiegabili e ripetersi di eventi, che come un enigmatico rebus, la portano a rivivere un amore perduto, concluso con una promessa, fatta vent’anni prima, mai infranta.
Ma, forse questo non è tutto, forse ciò che state leggendo non è la realtà, forse l’amore è solo un grande cuore dietro cui si nasconde il vero fulcro narrativo.
Ma questo lo lascio scoprire a voi!

Michel Bussi è l’autore francese di gialli attualmente più venduto oltralpe. È nato in Normandia, dove sono ambientati diversi suoi romanzi e dove ha insegnato geografia all’Università di Rouen. Ninfee nere (Edizioni E/O 2016) è stato il romanzo giallo che nel 2011, anno della sua pubblicazione in Francia, ha avuto il maggior numero di premi: Prix Polar Michel Lebrun, Grand Prix Gustave Flaubert, Prix polar méditerranéen, Prix des lecteurs du festival Polar de Cognac, Prix Goutte de Sang d’encre de Vienne. Nel 2016 le Edizioni E/O hanno pubblicato Tempo assassino, nel 2017 Non lasciare la mia mano e Mai dimenticare, nel 2018 Il quaderno rosso e La doppia madre e, nel 2019, La Follia Mazzarino.


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