Recensione Il sale della nostra vita di Luciano Di Primio

Il sale della nostra vita

–  Luciano Di Primio 

Buona parte della nostra energia viene usata per alimentare la nostra sensazione di essere importanti.
(Deepak Chopra)

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo
Pagine: 135
Editore: Self


Giudizio Sintetico


Nel 2027 una improvvisa crisi energetica colpirà il nostro Paese rendendo sempre più difficoltose le telecomunicazioni ed i trasporti nei centri abitati. Cinque arguti e volenterosi studenti universitari realizzano che la situazione sta precipitando e decidono di mettersi in gioco per cercare di progettare un futuro sostenibile. Durante il loro viaggio lungo lo stivale alla scoperta di fonti energetiche alternative entrano in possesso, dopo varie peripezie, di un inaspettato aiuto dal passato ma la nascita di una nuova e possibile realtà verrà fortemente osteggiata dai poteri forti.

La pandemia che stiamo affrontando ci ha messi di fronte a una quotidianità stravolta:  negozi chiusi, difficoltà a reperire beni di prima necessità, se non affrontando lunghe code, separazioni dagli affetti più cari, perdita del lavoro e tanto altro.

Diventa quindi possibile credere senza troppi dubbi allo scenario che accoglie il lettore all’apertura di “Il sale della nostra vita” storia che affronta un problema energetico che sta lentamente privando la società di tutto ciò che è legato all’elettricità, ai beni di prima necessità e alle comunicazioni.

Una lezione universitaria mette di fronte alla necessità di trovare una soluzione al problema, o almeno provarci, un gruppo di ragazzi che, spronati da un professore, hanno undici giorni per rendere possibile l’impossibile.

Un viaggio nella realtà prossima (la storia si svolge infatti nel 2027) dove i buoni propositi per un’energia rinnovabile, e la volontà di preservare il pianeta attuando progetti rivoluzionari, sono falliti e mai divenuti seri, anche quando diversi personaggi hanno spostato i riflettori temporaneamente sul problema.

La storia di Luciano Di Primio appare quasi come una metafora romanzata in cui vengono enunciati i progetti falliti, le storie di chi ci ha provato senza riuscirci ma soprattutto la necessità di iniziare dal piccolo, nel nostro piccolo, per rendere grande un progetto vitale per la sopravvivenza del nostro pianeta e delle sue risicate risorse, oltre che ovviamente della nostra.

Un viaggio tutto italiano che si tuffa nella semplicità di soluzioni rurali e semplici poste come punti di partenza, di ascolto e meditazione, una presa di coscienza che avrà poi un epilogo inaspettato.

Una storia di ragazzi che silenziosamente provano a rendere possibile l’impossibile attraverso l’ascolto delle idee e la scoperta di progetti mai rivelati, un percorso che si trova poi a dover fare i conti con la realtà dei fatti di una società parzialmente compromessa.

Il libro di Luciano Di Primio contiene una storia semplice ma di grande impatto, profonda e dal fine nobile, una trama che funge da monito e da invito alla riflessione, allo studio e all’osservazione di ciò che siamo oggi e di ciò che potremmo essere domani.

Un invito a preservare e coltivare, studiare e approfondire per poter davvero cambiare le cose iniziando dal piccolo della nostra vita.

Un messaggio importante, una fonte di riflessioni che il lettore si trova ad affrontare attraverso questa storia ben raccontata e strutturata.

Seppur con qualche refuso, Il sale della nostra vita è stata una lettura piacevole che ha lasciato in me la voglia di approfondire l’argomento e le possibili soluzioni.

Non una storia ricca di azione o stravolgimenti ma un susseguirsi di passi che, uniti ed evoluti, costruiscono una trama carica di significato.


Dalla bio dell’autore: Teatino di nascita e bergamasco di adozione mi riconosco una testardaggine positiva tipica di entrambi i popoli. Da diversi anni sono amministratore di un sito internet dedicato alla mia città natale con focus particolare sullo sport: oltre ad occuparmi spesso degli editoriali dedico particolari energie alle interviste degli atleti. La scrittura per me è puro diletto, il mezzo principe per tramutare in senso compiuto viaggi, esperienze, amicizie e sogni. Mi piacerebbe arrogarmi il privilegio di lasciare un piccolo segno nel cuore e nella mente di chi si imbatterà nei miei scritti.


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