Recensione Simile ad una farfalla di Giacomo Catani

Simile ad una farfalla

–  Giacomo Catani 

«Abbiamo sempre gli occhi puntati in avanti, verso quel meraviglioso futuro che siamo convinti che ci attenderà e che, una volta raggiunto, ci permetterà finalmente di smettere di essere larve e ci farà vivere da farfalle. Vogliamo volare, no? Mi sembra normale. Eppure, la vita di una farfalla è così breve… è così fragile.»

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo
Pagine: 582
Editore: Self


Giudizio Sintetico


C’è chi crede che la vita sia un concatenarsi preciso di eventi, un puzzle perfetto, e che le pietre della strada che si percorre ogni giorno siano già state poggiate ordinatamente l’una accanto all’altra da una mano divina, per condurci verso una destinazione predeterminata, secondo un progetto che si ripete in maniera universale da centinaia di migliaia di anni, cioè da quando il primo uomo e la prima donna hanno cominciato ad abitare la nostra Terra.
Ci sono poi persone più audaci, che sfidano questo assunto e mettono in discussione che il respiro che le tiene in vita, cioè l’esistenza stessa, abbia un qualche significato che vada al di là del puro funzionamento scientifico e biologico; per loro, non siamo altro che un aggregato incredibilmente intelligente di cellule che per inspiegabili ragioni ha cominciato a funzionare al di fuori degli schemi rigidi e limitati del mondo animale e che, in altre parole, ha cominciato a pensare.
Con il pensiero, l’uomo ha cercato di attribuire alla sua esistenza un significato trascendentale, che lo elevasse dalla sua condizione di mammifero e lo portasse a credere nell’immortalità delle sue gesta, delle sue credenze e, infine, della sua anima. Perché, per quanto ognuno di noi possa discordare sul significato ultimo della vita, c’è una verità innegabile dalla quale non possiamo scappare e sulla quale non ci è dato avere pareri contrastanti: siamo vivi e, come tali, prima o poi, moriremo.
Tutto ciò che è contenuto fra l’istante della nostra venuta al mondo e l’attimo del nostro ultimo respiro, è una storia. — Il tempo, la musica, il mare. Il caso e il destino. La lotta interiore che ogni essere umano porta avanti ogni giorno della propria vita, nella speranza di uscirne vincitore. Questo, e molto altro, è “Simile ad una farfalla”.–

Cambiamento, questa storia parla di cambiamento e di senso del tempo, lo fa raccontandoci tre storie parallele, quelle di Tommaso, Benedetta e Cesare.

I tre protagonisti hanno una vita comune e cadenzata, fatta, per Tommaso, di duro lavoro e genitorialità in età giovanile, di paure e ossessioni per Benedetta, e di insoddisfazione per Cesare.

“Simile ad una farfalla” conduce il lettore all’interno di queste tre vite e permettendogli di assistere a un lento ma inesorabile cambiamento, fatto di incontri, di scelte o di casualità.

Quello che però si intromette, come un tarlo nelle possibilità che la vita concede di riscattarsi e cambiare, è il tempo con la sua imprevedibilità e con l’impossibilità di prevedere e prevenire le sue decisioni.

Diventa così una vita che evolve e cambia senza tenere conto dell’ingiustizia che, a volte, il destino rappresenta.

Giacomo Catani ha creato una storia pacata, ben narrata, dalla struttura semplice e dall’ampio spazio ai dialoghi, dove assistiamo, come spettatori, allo scorrere del tempo e ai problemi che i tre protagonisti si trovano ad affrontare.

C’è il desiderio di emergere sul lavoro, c’è l’insicurezza di una nuova vita che sta per nascere, c’è la propria indole da accettare, ma soprattutto c’è l’amore, elementi questi necessari alla vita per farla pulsare e rendere ogni giorno una nuova sfida verso un fine più grande.

Quello che però il lettore non si aspetta nel lento narrare delle vite dei personaggi è un clamoroso colpo di scena che cambia e fa deviare la storia verso un inaspettato epilogo.

Un finale che dona un’impronta precisa all’intera storia e al senso degli episodi narrati.

Devo essere sincera, giunta alla fine di questo libro, non sono ancora riuscita a dare una mia interpretazione personale al finale scelto dall’autore, per quanto abbia capito intento e significato.

Di questo romanzo ho apprezzato molto la caratterizzazione dei personaggi, la capacità di unire tre storie che sembrano destinate a non incontrarsi mai e la precisione nell’unione narrativa e dei dialoghi.

Ho trovato invece troppo lunga la parte che precede l’epilogo, un numero di pagine elevato per giungere al fulcro del testo  e il colpo di scena con la difficoltà di unione tra il finale e le storie di tutti i protagonisti.

Una lettura piacevole ma di difficile interpretazione dove mi sento di premiare la capacità narrativa, la comunione dei dialoghi e delle singole storie ben raccontate ma soprattutto del cambiamento profondo che riguarda introspezione e l’enigmatica profondità dell’animo umano unito all’inesorabile e imprevedibile scorrere della vita.


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