Recensione Eternal War libro III – Il sangue sul Giglio di Livio Gambarini

Il sangue sul Giglio

–  Livio Gambarini 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Fantasy storico
Pagine:  383
Editore: Acheron


Giudizio Sintetico


Firenze sarà una signoria. Che i fiorentini lo vogliano oppure no. Ma chi ne sarà il signore? Tra guelfi bianchi e guelfi neri inizia una lotta senza quartiere: Guido Cavalcanti e Vieri dei Cerchi contro Corso Donati, Kabal e Circo contro gli Ancestrarchi antichi fedeli a Don. Si paga con sangue e virtù ogni vicolo guadagnato, e si combatte su ogni campo: la benevolenza degli spiriti maggiori, il predominio commerciale, le alleanze politiche nello spirito e nella materia. Tra il primo giubileo della Storia, assassini senz’anima e semidei pagani che si risvegliano dopo secoli, Dante Alighieri ascende ai massimi vertici della politica fiorentina. Ma nemmeno lui riuscirà a fermare l’emorragia di accordi e di valori che sta tingendo di rosso le strade del Giglio, e lo scricchiolare dell’amicizia tra lui e Guido aggiungerà tensione a una situazione pronta a precipitare. Ma mentre uomini e Ancestrarchi combattono per Firenze, un piano che punta a sovvertire l’intera cristianità è pronto per rivelarsi, e né Pontifex né i Santi potranno fermare quel che sta per succedere…

Siamo ormai giunti al terzo volume della saga di Livio Gambarini e “il sangue sul Giglio” si apre con una straziante perdita per Dante che deve dire addio alla donna per la quale proverà amore eterno, Beatrice.
Affiancato dall’amico Guido, i due partono per un pellegrinaggio ma, al loro ritorno, la città di Firenze sembra in preda a subbugli e minacce da parte di grandi famiglie.
Quello che avrà inizio sarà un periodo di grandi cambiamenti, di attriti e strade che si separano ma soprattutto di scelte diverse che decideranno le sorti di Dante, Guido e Kabal.
Amicizie che traballano, legami che si spezzano, tempo che scorre e fa evolvere i protagonisti, una città che vive di contrasti per la Signoria e il potere, per il controllo del commercio e dell’influenza sulle decisioni.
Un periodo storico teso che defluisce in queste pagine con tanta chiarezza e che ci conduce in spazi bui che non avremmo voluto vedere!
Ma non solo Firenze è in subbuglio, anche nelle Lande la situazione è tesa e un’unione è necessaria per far fronte a pericolose minacce…
Il terzo volume di questa interessante saga capace di unire fantasy e storia in modo davvero originale continua linearmente, conducendoci attraverso questa storia che non ha mai subito interruzioni, tagli o stravolgimenti.
La trama creata dall’autore appare quindi una continuazione che in questo volume, per la prima volta, affronta maggiormente la parte relativa alle lande dello spirito anche se rimane ben salda alla storicità, alle famiglie, e agli accadimenti della città di Firenze, una trama che cresce insieme all’abilità di Gambarino di legare pagine, storia e personaggi.
La narrazione è sempre molto fluida, l’alternarsi delle parti avviene in modo cadenzato ma mai forzato soprattutto perché, nel Sangue del Giglio, i due mondi ormai sono molto più legati e in costante unione.
Sicuramente, in questo volume, i personaggi da ricordare sono davvero tanti, legati soprattutto alle Lande dello spirito, ma l’autore ha anticipato questa difficoltà dandoci un elenco per facilitare la lettura e l’incontro con tutte le personalità.
Per quanto riguarda la parte storica, nei primi volumi abbiamo avuto a che fare con i sonetti e l’amore, in questo terzo capitolo entra maggiormente in gioco la politica, le dinamiche di palazzo, gli attriti familiari, la sete di potere sulla città, elementi questi che aumentano sotterfugi, imboscate e loschi tentativi rendendo questo terzo volume più cupo e ombroso dei precedenti.
Devo dire che, per quanto mi riguarda, la parte storica è sempre la più affascinante anche se le parti più struggenti, emozionanti e, a tratti drammatiche, in questo volume avvengono nelle Lande dello spirito.
Sicuramente il mio preferire la parte storica è puramente frutto del gusto personale e forse il giudizio è anche influenzato dal fatto che faccio un po’ di fatica a ritrovarmi nelle Lande, ma indubbiamente in questo volume ci sono alcuni passaggi, dedicati a questo spazio, che mi hanno profondamente colpita e anche emozionata.
Nella parte storica fiorentina della storia invece ho apprezzato molto le dinamiche politiche, di potere e anche dei consigli, pilotati o meno, in grado di stabilire o incrinare gli equilibri di un’intera città, pagine di storia che sento il bisogno di approfondire ogni volta che mi avvicino a questi romanzi.
Giunti al penultimo volume ora sono davvero curiosa di proseguire e vedere come finiranno queste vicende legate parallelamente a due fili che, se da una parte sono divenuti storia, dall’altra rendono ancora tutto possibile e che tanto mi hanno “ingolosita” con un colpo di scena finale davvero pazzesco!

Livio Gambarini, Classe 1986 e bergamasco d’origine, Livio Gambarini è uno scrittore, filologo ed esperto di narratologia che, partendo senza agganci, ha saputo compiere in circa quattro anni l’intero percorso dall’esordio con una minuscola CE alle maggiori realtà editoriali d’Italia. Oggi è docente del corso di Alta Formazione Il piacere della scrittura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in vari eventi ha diviso il palco con Andrea Vitali, Marco Missiroli, Morgan e molti altri. Il suo romanzo Le Colpe dei Padri ha gettato luce sull’inquisizione della Lombardia del 1300, inaugurando thriller-storica della Trilogia delle Radici, che appassiona perfino medievisti e storici di professione. Nel campo della speculative fiction scrive la saga di Eternal War, rivisitazione magica e spirituale della Firenze di Guido Cavalcanti e Dante Alighieri, annoverata da varie testate americane tra le maggiori opere fantasy contemporanee scritte da un autore non anglofono. Da anni dedica tempo e risorse all’apprendimento delle tecniche di scrittura dei maggiori romanzieri viventi, che insegna attraverso corsi, seminari, pillole didattiche online ed esclusive sessioni di mentorship.


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