Recensione Il guerriero di ghiaccio di Jessica Imhof

Il guerriero di ghiaccio

–  Jessica Imhof 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Novella
Pagine:  142
Editore: self


Giudizio Sintetico


I suoi occhi blu sono in grado di raggiungere l’anima delle persone, il suo sguardo di ghiaccio può far tremare il cuore più valoroso.
Solo lei riesce a non farsi intimidire da quel gelo e vedere oltre l’addestratore dell’esercito, l’uomo forte e paziente che si prende cura di coloro a cui tiene.
Riuscirà, dal canto suo, Vidar ad andare al di là della levatura della figlia di un Lord e trovare Peygëa?

Questa storia, come direbbero molti breve ma intensa, dura il lasso di tempo di un peïmir, quella parentesi che vede un fiore nascere, sbocciare, colorare e rendere il mondo un posto migliore, per poi morire.
In questo lasso di tempo assistiamo a una sorta di colpo di fulmine tra due personaggi molto diversi, Vidar, uomo forte e paziente che addestra l’esercito e Peygëa, ragazza troppo protetta dalla famiglia che ha negli occhi la voglia di libertà.
Questo incontro sarà l’inizio di una storia  di attriti sociali legati ai sentimenti ma soprattutto della forza dell’amore che sovrasta il tempo, lo spazio e anche la vita.
La nuova opera di Jessica Imhof è una novella poetica, delicata, romantica ma soprattutto profonda perché ci porta a conoscere due personaggi che potrebbero sembrare protagonisti di una favola e che divengono, loro malgrado, simboli di una storia ricca di  sentimento ma anche di dolore.
“Il guerriero di ghiaccio” è una storia scritta, raccontata ma soprattutto creata bene perché appare come una favola dal profondo significato per chi la legge capace altresì di mettere in luce l’animo dei protagonisti, soprattutto per quanto riguarda Vidar, uomo forte e deciso che perde le proprie sicurezze di fronte allo sguardo di Peygëa.
Per quanto questa storia sia ambientata in uno spazio fantastico, in un tempo diverso dalla realtà mantenendo unicamente con grande delicatezza il ritmo delle stagioni,  la storia è molto attuale soprattutto per quanto riguarda  le difficoltà di vivere una storia osteggiata dove la famiglia pensa di poter esercitare un “diritto” sulla figura femminile della famiglia.
La forza dell’animo femminile si incontra con la separazione facendo divenire bruciante l’animo freddo maschile che, come in un abbraccio eterno, iberna questo legame in un sentimento puro e potente.
Ho letto questa novella in una giornata, direi forse in qualche ora, e devo dire che mi hai lasciato tantissime sensazioni appaganti che non riguardano solo la positività e la bellezza di un amore che nasce e affronta momenti belli e meno belli, ma anche la poetica che lega la circolarità delle stagioni a quel lasso di tempo in questa storia centrale, il peïmir, che permette al fiore di sbocciare, rendere il posto migliore e più colorato e poi infine morire.

Jessica Imhof è una curiosa ed estroversa scrittrice svizzera, nasce nel 1987 in una famiglia di contadini, studia e si laurea in Ingegneria gestionale.

Ama da sempre leggere diversi generi, prediligendo il fantasy per il quale ha una passione radicata nel profondo.

Durante l’adolescenza scopre la gioia della scrittura e cresce il suo amore per le parole, felice di poter trasferire i suoi sogni su carta.

Il cristallo di Luna (2019, Genesi Publishing) è il suo romanzo d’esordio.


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