#AccaddeOggi: 20 novembre 1945 – Inizia il processo di Norimberga

#AccaddeOggi

– 20 novembre 1945 

 

 


Il 20 novembre 1945 ebbe inizio il Processo di Norimberga, che vide imputati alcuni dei principali responsabili dei crimini nazisti.
Il Tribunale Militare Internazionale fu chiamato a giudicare i gerarchi nazisti con l’accusa di crimini contro la pace, crimini di guerra, e crimini contro l’umanità.
Nel 1945, Adolf Eichmann, uno dei criminali della Germani nazista ritenuto responsabile della macchina operativa della deportazione di migliaia di ebrei, si rifugiò in Argentina sottraendosi così al processo di Norimberga, fino alla sua cattura da parte del Mossad – il servizio segreto israeliano – che nel 1960 riuscì a catturarlo e a portarlo a Gerusalemme dove fu processato per genocidio e condannato a morte.
A seguire quel processo, a distanza di quindici anni da quello di Norimberga, c’era anche Hannah Arendt, inviata del New Yorker che definì Eichmann “banale” nella mostruosità del male che incarnava.
Questo libro costó molto alla Arendt che venne addirittura accusata di voler banalizzare lo sterminio non comprendendo il vero significato delle pagine e delle considerazioni in esse contenute.
Un libro che non si può non leggere.

«Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso.»

Otto Adolf Eichmann, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell’11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo in aereo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l’11 aprile 1961, doveva rispondere di quindici imputazioni, avendo commesso, “in concorso con altri”, crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l’umanità e crimini di guerra sotto il regime nazista, in particolare durante la Seconda guerra mondiale. Hannah Arendt va a Gerusalemme come inviata del “New Yorker”. Assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il giornale sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro al caso Eichmann. Ne nasce un libro scomodo: pone le domande che non avremmo mai voluto porci, dà risposte che non hanno la rassicurante certezza di un facile manicheismo. Il Male che Eichmann incarna appare alla Arendt “banale”, e perciò tanto più terribile, perché i suoi servitori più o meno consapevoli non sono che piccoli, grigi burocrati. I macellai di questo secolo non hanno la “grandezza” dei demoni: sono dei tecnici, si somigliano e ci somigliano.


 

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