Recensione Yusuf di Kuyucak di Sabahattin Ali

Yusuf di Kuyucak

– Sabahattin Ali 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo
Pagine:  286


Giudizio Sintetico


Yusuf ha solo nove anni quando la sua famiglia viene assassinata da alcuni banditi entrati nel villaggio. Il sottoprefetto incaricato di fare gli accertamenti sul luogo del delitto, preso dal dispiacere per la situazione in cui si trova il bambino, decide di portarlo in casa sua e adottarlo.

Yusuf inizia così la sua nuova vita a Edremit, cittadina sulla coste dell’Egeo, è in un ambiente a lui completamente estraneo, di cui non comprende le regole sociali ed è circondato da persone con cui fatica a relazionarsi a causa del suo carattere schivo. Le uniche persone in grado di capirlo e che segneranno il suo destino sono il padre adottivo e la sorellastra Muazzez, giovane ingenua e di buon cuore. Gli anni passano e Yusuf si sente sempre più estraneo alla città, sogna un futuro in cui poter vivere liberamente la sua vita.

Tutto cambia quando durante una festa di paese Yusuf difende Muazzez dalle molestie di Şakir, giovane dissoluto e rampollo della famiglia più ricca e potente della zona. La lotta iniziata quel giorno vedrà il conflitto tra i due giovani inasprirsi sempre più nel corso degli anni fino alla resa dei conti finale.

Yusuf di Kuyucak è considerato una delle pietre miliari della narrativa turca del ‘900. Un’opera che con le sue ambientazioni suggestive e i suoi personaggi è divenuto un grande classico e continua a esercitare grande influenza nel formare generazioni di giovani lettori e lettrici in Turchia.

Dopo aver letto “Madonna col cappotto di pelliccia”, riavvolgiamo il nastro per immergerci nella lettura del libro d’esordio di Sabahattin Ali, pubblicato in questa nuova veste dalla casa editrice Altano che fa della letteratura turca il suo tratto distintivo.
Apprezzato particolarmente da Nazim Hikmet, l’autore porta in questo romanzo spicchi della sua vita ma anche del contesto socio culturale della Turchia dell’epoca, ponendo in evidenza questi aspetti grazie alla descrizione e alla caratterizzazione dei personaggi e dei luoghi protagonisti di queste pagine.
“Yusuf di Kuyucak” è ambientato nel contesto provinciale di Edremit, cittadina sulla costa dell’Egeo, dove il ragazzo viene adottato da un funzionario dopo l’assassinio della sua famiglia d’origine. Il protagonista fatica a comprendere le dinamiche di modernità e le storie personali dei personaggi che lo circondano, tratto narrativo che sottolinea il cambiamento verso la modernità della Turchia di quegli anni, transizione che Yusuf cerca in parte dì fare propria e dì comprendere partecipando ai momenti collettivi della comunità in cui la sua nuova famiglia è inserita.
In queste pagine dì scontri e confronti emerge il legame potente con la sorellastra, e l’inevitabile situazione in cui si deve misurare con le ingiustizie legate alle prepotenze e alle diversità dì classe.
La svolta narrativa vede il personaggio dì Yusuf ribellarsi a situazioni cristallizzate, conducendo il lettore il lettore alla scoperta dì un cambiamento epocale della Turchia, dei turchi e delle idee che hanno determinato i mutamenti dagli antichi valori ottomani verso sentimenti più moderni.
Sono pagine ricche dì dialoghi che spesso aprono una finestra introspettiva sul protagonista e sui travagli interiori tra luoghi e personaggi.
Non è un romanzo dal lieto fine come classicamente si può immaginare questa definizione, ma sono la forza e la determinazione a tratteggiare un finale che chiude un capitolo doloroso e dì passaggio di un uomo che farà tesoro delle sofferenze per aprire nuovi scenari della propria vita.
Questo libro è adatto a chi ama le caratterizzazioni e a chi le apprezza per scoprire luoghi, persone e dinamiche (in questo caso della Turchia), amando una narrazione lenta e riflessiva su cui soffermarsi per gustarne a pieno tutte le sfumature.
Non è una lettura semplice poiché l’autore si sofferma molto su dinamiche profonde sviscerandole a beneficio dì quel lettore che, a cadenza regolare, ama socchiudere il libro per fermarsi a riflettere.

Sabahattin Ali è uno dei più importanti autori di racconti, romanzi e poesie della letteratura turca moderna.

Nasce nel 1907 e trascorre gran parte della sua vita in Anatolia. A causa del suo dissenso politico nei confronti della Repubblica Kemalista viene imprigionato per diversi anni, per poi essere rilasciato grazie all’amnistia di Stato.

Questo suo dissenso lo porta a sviluppare una tecnica narrativa molto personale, in cui al centro delle storie si trovano i conflitti tra i personaggi e le loro emozioni.

Muore tragicamente nel 1948 nel tentativo di attraversare il confine tra Turchia e Bulgaria.

Sabahattin Ali è famoso per la sua capacità descrittiva dell’animo umano, questo l’ha reso uno dei pionieri della narrativa realista nella letteratura turca moderna e uno dei più importanti autori della sua epoca.

Le sue opere mettono in evidenza le emozioni e le debolezze delle persone. Ali racconta la vita nei villaggi dell’Anatolia con precisione e accuratezza, facendo immergere i lettori in tutte le sensazioni, gli stati d’animo e i problemi dei protagonisti. Non esita nel raccontare le debolezze e porre domande scomode, nelle sue opere non vuole trasmettere speranza ma vuole analizzare sempre più a fondo le situazioni in cui un conflitto è ormai inevitabile.


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