Recensione Viaggi e riflessioni di un montanaro reggiano di Emanuele Anceschi

Viaggi e riflessioni di un montanaro reggiano

– Emanuele Anceschi –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 194

Editore: Brè

Giudizio Sintetico

Ci sono viaggi che portano a un cambiamento dentro noi stessi, che può essere spirituale, mentale o comportamentale. L’autore e viaggiatore, in questa opera, cerca di comprendere la complessità del mondo, guardando le altre culture con curiosità e umiltà. Egli ripercorre quei viaggi che lo hanno portato a riflettere in maniera differente sulle cose del mondo. Dalle spiagge dell’Australia e della Polinesia a quelle di Miami, dai templi dell’Asia buddista ai locali di Minsk e Mosca, dai Paesi baltici alla natura del Sudafrica e del Nepal. Passeggiate per le vie del centro, litri di birra e vodka, feste e chiacchiere, nuove conoscenze ed esperienze nella natura incontaminata. Solo viaggiando e cercando di abbattere le strutture mentali imposte dalla nostra società di appartenenza, potremo veramente arricchirci, capire la complessità del mondo e aumentare l’empatia tra i popoli. Alle proprie esperienze di viaggio l’autore collega il pensiero di sociologi, filosofi, scrittori e registi di cui si serve per rendere chiare le proprie riflessioni. Inoltre al termine dei capitoli, inserisce miti antichi per evidenziare il proprio pensiero.

Nulla, nei tempi moderni così come in passato, incarna al meglio il senso di libertà come il viaggio.

Lo sa bene Emanuele Anceschi e lo comunica altrettanto bene ai lettori attraverso le pagine del suo “Viaggi e riflessioni di un montanaro reggiano”, un libro bellissimo e imperdibile per tutti gli amanti dei viaggi e per tutti coloro che amano la scoperta: dei luoghi, delle persone e di loro stessi.

Viaggio e conoscenza costituiscono un binomio inscindibile e costringono il viaggiatore a un costante esercizio di umiltà per comprendere a fondo le peculiarità, la storia e le tradizioni delle terre e delle genti che lo stanno ospitando in quel momento.

Viaggiare significa non solo conoscere ma anche indossare lenti diverse attraverso le quali osservare il mondo, un’osservazione che va condotta sempre con umiltà, senza pregiudizi e abbattendo le barriere di preconcetti che, inevitabilmente, albergano in ognuno di noi.

Questo libro ci conduce alla scoperta e ci invita al viaggio, non limitandosi a raccontarlo. E lo fa con la con la puntualità con cui potremmo percorrere le strade di una qualsiasi città del mondo catturandone gli angoli più suggestivi con una di quelle vecchie macchine fotografiche a pellicola, quelle che ci impongono di osservare bene ciò che ci circonda prima di dar vita a un’immagine irripetibile. È un aspetto, questo, che è la cifra distintiva di questo libro, in cui emerge la formazione culturale dell’autore che, con grande maturità, in queste pagine lega luoghi e pensieri, riflessioni e osservazioni.

Leggere di luoghi lontani e leggere la letteratura di viaggio ci permette di renderci conto di quanto luoghi lontani possano apparire molto più vicini a noi di quanto potessimo immaginare consentendoci, al contempo, di accorciare non solo le distanze geografiche ma anche quelle del tempo, permettendoci di toccare con mano gli effetti della Storia nella quotidianità (le pagine dedicate alle Repubbliche Baltiche ne sono un esempio cristallino).

Sant’Agostino sosteneva che “Il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina”. Emanuele Anceschi, pensando a questa citazione, è andato oltre, da attento viaggiatore: non solo ha evitato ed evita di leggere una pagina sola di questo straordinario libro che è la vita ma ha il merito supplementare di aver dato vita a un libro che permette agli altri di essere lettori e viaggiatori conoscendo qualcosa di più del mondo dalla comodità della loro poltrona.

Emanuele Anceschi nasce nel 1982 a Castelnovo ne’ Monti, paese dell’appennino di Reggio Emilia. Dopo aver conseguito la maturità scientifica, si laurea in Studi Internazionali ed Europei all’Università di Parma. Svolge nel 2010 un tirocinio sul monitoraggio dei Diritti Umani a Vilnius della durata di quattro mesi. Dopo aver ricoperto posizioni manageriali nel settore privato, attualmente è occupato nel settore della cooperazione sociale. I numerosi viaggi che compie fin da quando è bambino lo portano a visitare più di una volta tutti e cinque i continenti. Appassionato di storia, filosofia, cinema e letteratura, dopo “Storia di una festa mobile” è alla seconda pubblicazione con Brè Edizioni.

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