Recensione Petra Rubea di Pio Bianchini

Petra Rubea

– Pio Bianchini –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 250

Editore: WLM edizioni

Giudizio Sintetico

Il Montefeltro e la Romagna, nel XIII secolo, sono teatro di innumerevoli battaglie tra guelfi e ghibellini. Ponendosi alla testa delle due fazioni in lotta, secondo le convenienze del momento, per prestigio e tornaconto, le nobili casate dei Montefeltro e dei Malatesti rivaleggiavano fra loro.

Nel 1285, il conte Guido di Montefeltro, capo del partito ghibellino, signore di Urbino e capitano del popolo a Forlì e Faenza, è costretto ad arrendersi all’esercito guelfo e, dopo avere consegnato due figli in ostaggio a Papa Onorio IV, viene confinato a Chioggia. Nell’estate del 1289, il conte Corrado di Pietrarubbia, appartenente a un ramo cadetto dei Montefeltro, occupa Urbino, cacciando dalla città i guelfi alleati dei Malatesti e richiamando in patria gli esuli ghibellini. Questo avvincente romanzo, ambientato con grande fedeltà storica, riporta alcune vicende documentate, come l’imboscata di Cesena, dove gli uomini di Corrado di Pietrarubbia attentano alla vita di Malatesta da Verucchio, futuro signore di Rimini, e il trattato d’alleanza di Montescudo, che Taddeo di Pietrarubbia stipula successivamente con l’acerrimo nemico.

È in questo contesto storico che Pio Bianchini inserisce il suo racconto delle genti di Petra Rubea, nome latino di Pietrarubbia. L’antico e cadente maniero di Monte San Lorenzo è retto da Bonzio, fido vassallo dei fratelli Corrado e Taddeo. Alvisio e Fraudolente, loschi figuri al soldo del conte Corrado, imperversano, sia in pace sia in guerra, commettendo atroci efferatezze e provocando radicali cambiamenti ai delicati e instabili equilibri tra le diverse fazioni politiche…

Ho sempre apprezzato le saghe familiari, genere letterario che apprezzo per l’unione, le scelte e il destino personale di uomini e donne uniti da legami che abbattono il tempo e lo spazio.

Pio Bianchini ha saputo unire a questi dettagli l’importanza della Storia, dei contrasti guelfi e ghibellini del XIII secolo, di lotte fratricide e luoghi ricchi di fascino in un contesto storico lontano ma descritto minuziosamente soprattutto nel risvolto del quotidiano che riesce ad esercitare ancora molta attrattiva in chi ama perdersi in vicende di contrasti, faide, cambiamenti, fazioni politiche e violenze dove il singolo manipola il destino della collettività basata su importanti equilibri fondamentali da proteggere.

“Petra Rubea” è un romanzo dalle cui pagine emerge, oltre alla trama originale e scorrevole, il grande studio che l’autore ha condotto con attenzione per creare uno sfondo storico attendibile utile a completare il vissuto dei personaggi rendendo ricco di fascino un contesto dove fatti storici e uomini realmente esistiti si uniscono a scaglie di trame fantasiose le cui peculiarità divengono sempre attendibili e verosimili.

Le usanze, la vita quotidiana, usi, costumi e tradizioni così minuziosamente descritti e contestualizzati, uniti alla trama avvincente e a una narrazione scorrevole, riescono a completare in modo perfetto le vicende delle genti di Petra Rubea, così variegate per personalità e azioni da non permettere mai al ritmo incalzante della storia di diminuire o perdere attrattiva, dettaglio non scontato se inserito nella delicatezza degli avvenimenti storici del territorio descritto.

Una saga familiare che è anche un romanzo storico contraddistinto da una raffinato lavoro di ricerca dell’autore che ci regala pagine ricche di un fascino avvolgente in grado di appagare i gusti letterari sia dei lettori più raffinati sul versante storico e storiografico che di coloro che amano le trame che si dipanano senza indugio e senza mai perdere il ritmo narrativo.

Pio Bianchini nasce a Bologna nel 1957. Dopo il liceo classico, lascia l’università a pochi esami dalla laurea in Giurisprudenza e diventa imprenditore nel settore immobiliare. Romagnolo e grande appassionato di trekking e mountain bike, studia la storia dei luoghi che visita e la genealogia delle famiglie che li hanno abitati. Scopre così vicende antiche, avvincenti e dimenticate.
Ha pubblicato nel 2012 il romanzo storico La leggenda di Ca’ Battaglia, per il quale è stato premiato con la Menzione d’onore al Premio letterario internazionale Città di Cattolica 2014 e con la Targa Montefiore al Premio letterario internazionale Montefiore 2014.
Per il romanzo storico Petra Rubea (WLM), uscito nel 2015 e riproposto in seconda edizione sempre da WLM nel 2021, ha ricevuto nel 2015 il Prix Special Associations Culturelles al World Literary Prize 2015 a Parigi e la Targa Montefiore al Premio letterario internazionale Montefiore 2018. Particolare successo ha avuto l’edizione nel formato e-Book Kindle di Amazon.
Nel 2017 è uscito il suo terzo romanzo storico Hadriaticum (Augh!), riproposto in seconda edizione da WLM nel 2021, per il quale ha ricevuto il Premio della Giuria al Premio letterario Milano International 2017 e il Diploma d’onore con menzione d’encomio al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti 2017

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