Recensione Scrivi di noi ( del dubbio, del culo e del desiderio) di Cristiano Longoni

Scrivi di noi (del dubbio, del culo e del desiderio)

– Cristiano Longoni –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 248

Editore: Bookabook

Giudizio Sintetico

È un percorso a ritroso, quello di Al. Un revival della sua costante ricerca della perfezione, del completamento del singolo essere mediante l’altro da sé. Un affannoso viaggio picaresco tra amori solo accennati e altri più profondi, durante i quali il sentimento stesso è destinato a un addio ancor prima di svilupparsi. Perché l’amore, in fondo, non è il mero riempimento della solitudine, bensì è il mezzo per scoprire l’inedito dentro di sé, per fondere il maschile con il femminile in un unicum e, così, poter attuare il cambiamento capace di rendere l’essere altro da sé, di portarlo altrove per mostrargli orizzonti che fino a quel momento erano celati dal velo dell’Io.

Quanta profondità e quanti spunti per un altrettanto profonda riflessione ci sono in queste pagine di Cristiano Longoni.

“Scrivi di noi (Del Dubbio, del Culo e del Desiderio)”  è un libro che parla di cambiamento e lo fa partendo da uno sguardo volto al sé, a quel sé che è ognuno di noi, conducendoci attraverso un sentiero irto di pensieri e riflessioni che porta al cambiamento, accostandolo a quello che è un sentimento che, in un modo o nell’altro, appartiene alla vita di ognuno di noi: l’amore; così  complesso e che pensiamo di conoscere bene ma che Cristiamo Longoni ci illustra in un modo “diverso”, grazie alla vita di Al, il protagonista di queste pagine. 

Nulla, come gli aspetti dell’incontro legati proprio all’amore, portano alla scoperta delle declinazioni e delle sfaccettature delle relazioni con l’altro che, a loro volta, restituiscono interrogativi sul “Noi” a cui non è sempre facile e immediato dare risposte.

L’amore è una specie di filo conduttore che, in queste pagine, ci porta al fianco di Al in un percorso in cui emergono ricordi, analisi e  riflessioni in una sorta di peregrinazione  che conduce alla scoperta (e alla comprensione) delle radici e delle sfumature che questo sentimento può assumere e del ruolo che assume negli aspetti e nelle dinamiche relazionali e di restituzione dagli altri verso noi stessi.

E’ un libro non facile, intimo, introspettivo e che porta a raggiungere un punto di osservazione diverso rispetto a tutto ciò che è il Noi in relazione all’altro, con le sue dinamiche, i suoi spazi, i suoi vuoti, le sue rese e le difficoltà. Il lettore è Al e Al, diviene il lettore.

E’ una lettura immersiva, con un buon ritmo con variazioni di tempo frutto di rimandi colti, un comburente alla narrazione che rende il libro di Cristiano Longoni un compagno di viaggio raffinato e che, per la profondità di alcune riflessioni, mi ha resa compagna di viaggio di me stessa.

Domina la psicologia in queste pagine che sul finale vedono anche la presenza di appunti che contribuiscono a dare ulteriore vigore ad un percorso di lettura il cui lascito più bello è quello di far nascere un volto più vero di Noi, accorgendoci solo alla fine di aver avuto la possibilità di osservare e di osservarci da un’angolatura nuova e diversa.

Cristiano Longoni è nato a Milano nel 1973, vive e lavora principalmente a Novara. Psicologo, psicoterapeuta e psicologo dello sport, ha ideato il Paradigma Inusuale, una metodologia di pensiero applicata in ambito clinico, sanitario e sportivo. Inoltre, è stato uno dei primi a occuparsi di Psicologia delle cure palliative e a essere riconosciuto come psicologo dello sport da squadre di calcio e volley di Serie A. È cofondatore del Centro Studi Temenos, dove lavora come libero professionista. È autore di Il Patibolo del Buonsenso (1998).

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