Recensione Cielo Rosso di Anna Siliberto

Cielo rosso

– Anna Siliberto –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 121

Editore: Leonida Edizioni

Giudizio Sintetico

Dalia è una donna affermata, docente universitaria e famosa scrittrice di manuali di economia. Vive a New York con Paul, suo compagno di vita, ma proprio quando tutto sembra aver preso una precisa direzione, una telefonata dall’Italia della sorella gemella Rosa rimescola le carte, e tutti i pezzi della sua esistenza si slegano come tanti granelli di sabbia. Un tuffo nel passato, nella sua infanzia, un ritorno alle origini e sullo sfondo uno dei quartieri più inquinati d’Europa, in una Taranto dal mare cristallino e dalle dune di spiaggia bianca, tenuta sotto scacco da un Mostro d’Acciaio, dalle ciminiere e dalla polvere, rossa, che si appiccica ovunque come la sabbia fine di quei luoghi. Cielo rosso è una storia di fatica e impegno premiati, di resilienza, riscatto familiare e soprattutto personale.

Ci sono momenti in cui la fantasia di un romanzo e la realtà riescono a fondersi in modo così profondo da riuscire a dare origine a una narrazione magica intrisa di impegno civile. Questo è ciò che accade in “Cielo rosso” di Anna Siliberto.


Sono pagine che portano il lettore a misurarsi con una storia che pare quasi cronaca in un libro che, per molti aspetti, sembra quasi un disperato grido d’amore dell’autrice per la sua città, un luogo in cui l’orizzonte di un mare cristallino si tocca con un cielo dalle sfumature rosse, un colore che non evoca speranze di bel tempo ma segnale di un inquinamento che rende questa perla del sud una delle città con la più alta percentuale d’immortalità oncologica in età pediatrica.Non è una storia vera quella narrata da Anna Siliberto ma sembra quasi esserlo.

Taranto è la maglia di una catena che porta a riunirsi due gemelle, Dalia e Rosa che conducono una vita autonoma un luoghi lontani tra loro, un riavvicinamento frutto di un evento doloroso che ridisegna le vite di entrambe. È una storia di vita vissuta, tra sentimenti e quotidianità su cui incombe un “Mostro d’Acciaio”.


Lascia il segno questo lavoro di Anna Siliberto, perché fa percepire al lettore quanto questo romanzo sia frutto di una sensibilità maturata sul campo e raccontata quasi “in presa diretta”.
Ci sono romanzi che fanno riflettere e questo, con il pregio della semplicità, è uno di questi.

Anna Siliberto, tarantina, laureata in economia, appassionata di cucina e bricolage, attualmente vive a Milano con il marito e i suoi due figli. Cielo rosso, il suo romanzo d’esordio, è arrivato in maniera impetuosa e prepotente nella sua mente durante un silenzioso pomeriggio milanese.

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