Recensione La vertigine del tutto di Valentina Di Ludovico

La vertigine del tutto

– Valentina Di Ludovico –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 184

Editore: Augh!

Giudizio Sintetico

Da bambina Manuela assiste all’arresto del padre, avvenuto a seguito di un’irruzione dei carabinieri nella casa che condivide con la madre e le due sorelle. La piccola scopre la verità sulle losche attività dell’uomo troppo tardi e questo ha su di lei pesanti conseguenze. Ormai trentaseienne, si trasferisce dall’Abruzzo a Milano per lavorare come insegnante e convive con gli attacchi di panico e l’impossibilità di gestire serenamente i rapporti con gli altri. I ricordi e le angosce attanagliano la sua mente, che quasi per autodifesa ha generato Nano, un’allucinazione che la sprona a non cedere sempre il passo alla paura. L’incontro con Davide, un collega, sposta i suoi precari equilibri e la mette di fronte alla necessità di chiudere i conti col passato. A costo di superare quelli che reputa dei limiti personali invalicabili. “La vertigine del tutto” attraversa l’esistenza di Manuela alternando più piani temporali e affronta con schiettezza il tema della salute mentale, permettendo di immergersi e immedesimarsi nelle esperienze della protagonista.

“La vertigine del tutto”, che nel titolo anticipa il significato e la grandezza del malessere della protagonista, ci narra la storia di Manuela che, assistendo da bambina all’arresto del padre, vive la quotidianità di trentaseienne con il freno a mano tirato

.Il suo precario equilibrio, sebbene abbia cambiato nome e città per delineare un taglio netto con il passato, viene ogni giorno messo in pericolo da gesti che, sebbene ordinari, rappresentano per lei grandi sfide da affrontare ogni giorno. Estraniarsi, evitare le persone e i luoghi che provocano stress, fuggire, sono tutti compagni di giornata nella quotidianità di Manuela che, solo dopo l’incontro con Davide che tanto si interessa a lei, capisce che solo affrontando il suo passato può liberarsi dalla compagnia quotidiana delle sue paure.

Inizia così in queste pagine un viaggio al presente che coinvolge il passato e attraversa le vite della famiglia di Manuela che, solo dopo grande coraggio e analisi, riuscirà a riconciliarsi con chi le ha minato l’esistenza, riuscendo a far pace con le proprie paure.


Il romanzo di Valentina Di Ludovico, che nella vita si occupa di riabilitazione psichiatrica, affronta in questo romanzo il tema delicato della salute mentale attraverso una narrazione semplice ma molto incalzante, che riesce a portare il lettore nel vivo delle emozioni della protagonista.
Dar voce al tema invalidante delle paure e del panico, ma soprattutto dell’influenza che esercitano sulla quotidianità di chi ci deve fare i conti ogni giorno, è molto importante, oggi più che mai, vista la grande sensibilizzazione nei confronti di questi temi che hanno portato all’abbattimento di un muro, facendo cadere il tabù del parlarne e del parlarne senza giudizi e pregiudizi.


L’idea dell’autrice di affrontare questi temi, coniugandoli con un romanzo ben scritto e attraverso la storia di una donna che deve far pace con il proprio passato per poter vivere in modo sereno il presente, risulta vincente e di grande spessore, condita da quei significati che emergono pagina dopo pagina.


La scrittura che alterna presente passato, un dialogo costante con la propria coscienza e una grande lucidità nei confronti degli aspetti psico somatici, aiutano il lettore ad affrontare il racconto con grande sensibilità e attenzione unendo al pregio del romanzo l’importanza dei temi trattati ad una forte empatia nei confronti della protagonista.


“La vertigine del tutto” è un romanzo profondo, importante e piacevole anche di fronte a temi così rilevanti trattati però con tatto e delicatezza non indifferenti.

Valentina Di Ludovico è nata nel 1985 a Teramo. È un tecnico della riabilitazione psichiatrica ed è responsabile del servizio di riabilitazione presso una casa di cura ad Ascoli Piceno. Frequenta il Master Advanced in scrittura creativa di Diego Di Dio. Da alcuni anni scrive libri dedicati a professionisti della riabilitazione – psichiatri, psicologi, tecnici – e ha collaborato nel 2021 con Giovanni Fioriti Editore per il Manuale di psichiatria perinatale. Nello stesso anno ha pubblicato Comuni-care: il corpo e la cura oltre le parole (Alpes Italia). I suoi due drabble sono stati pubblicati in Estate in cento parole e Una storia al giorno (L’Erudita). Il racconto Cicatrici e fuliggine è stato inserito dalla stessa casa editrice nell’antologia tratta da un incipit di Giulia Caminito. Infine, alcune sue poesie sono presenti in M’illumino d’immenso (Pagine). La vertigine del tutto è il suo primo romanzo.

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