Recensione Il terrore vien per posta di Agatha Christie

Il terrore vien per posta

– Agatha Christie –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 215

Editore: Mondadori

Giudizio Sintetico

Dopo un gravissimo incidente il pilota Jerry Burton decide di trascorrere un periodo di riposo a Lymstok, un piccolo paese nel quale la vita scorre fin troppo monotona, insieme all’esuberante sorella Joanna. Presto però la vita dei due, come quella di molti altri abitanti del villaggio, viene stravolta da una serie di lettere anonime. Queste strane missive all’inizio sembrano più assurde che nocive ma, alla fine, provocano ben due morti. Chi, fra gli irreprensibili abitanti della piccola comunità, è il responsabile? A gettare luce sull’intricata faccenda arriva Miss Marple, la persona più adatta per ricordare che la malvagità può nascondersi ovunque, anche nei luoghi che sembrano più tranquilli.

Amo particolarmente i gialli cozy e questo ne è sicuramente un bellissimo esempio con il tocco di classe della comparsa di Miss Marple quando ormai pensavamo di non vedere investigatori “noti”.


Un piccolo villaggio, lettere anonime piene di illazioni e doppi sensi, accuse di tradimenti e cattiverie per tutti gli abitanti, anche per i due fratelli appena arrivati.

Non solo una prima vittima ma anche una seconda e un’indagine serrata dove tutti sono possibili colpevoli di un disegno che diventa chiaro solamente nelle ultime pagine.


I romanzi della Christie sono adorabili per i dettagli e la classicità, non mancano innamoramenti facili, poliziotti che escono dai cespugli e appostamenti notturni.


Piacevole e scorrevole!

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