Recensione L’ABC del gioco di Noemi Lazzarin

L’ABC del gioco

– Noemi Lazzarin –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 270

Editore: Albatros

Giudizio sintetico

Rachele e Damiano non si conoscono, ma si ritrovano a dover seguire le regole di un gioco perverso, dopo essere stati rapiti e rinchiusi in una camera sotterranea, allestita come una lussuosa camera di un hotel a cinque stelle. Ma i risvolti del forzato soggiorno sono tutt’alto che stellati: tre uomini GLI ABC, così denominati dalle vittime, mettono in scena un percorso efferato e manipolativo. Cosa accade tra quelle mura? I ragazzi si salveranno o soccomberanno al gioco?

“L’ABC del gioco” è un romanzo che entra subito nel vivo di una situazione adrenalinica e paradossale: due persone, un uomo e una donna, vengono rapiti nel pieno di azioni quotidiane e condotte in un luogo misterioso, arredato come una camera d’hotel di lusso, e sottoposti a un gioco “di coppia” da tre personaggi che vengono soprannominati ABC proprio dai protagonisti.


Damiano e Rachele, questi i nomi dei due ragazzi, devono costantemente stare all’erta e provare a rispondere alle domande dei rapitori a cui segue, in caso di errore nella risposta, una pena fredda e violenta.

Questo macabro gioco di prove e punizioni continua incessante, modificando e aggiungendo difficoltà ai giochi proposti in un susseguirsi di violenze che sottopongono i due non solo a brutalità fisiche ma anche a dure aggressioni psicologiche.


Inermi di fronte alla prigionia ma con una forte capacità di reazione, i protagonisti proveranno ad opporsi a questo macabro gioco avvicinandosi e conoscendosi sempre più anche per provare a scardinare una scacchiera su cui si sono trovati loro malgrado pedine del gioco.


Il romanzo di Noemi Lazzarin è un concentrato di paure, adrenalina e violenza che da subito blocca il lettore in una giostra dell’orrore che toglie il fiato e non lascia la presa fino all’ultima pagina.

La trama è originale e ben strutturata, sebbene si adatti soprattutto a un pubblico dallo stomaco forte che deve avvicinarsi con consapevolezza al tenore di queste pagine.


Il crescendo violento del gioco imposto ai due protagonisti stride con il legame che si instaura tra i due, un legame ricco di significato che rappresenta l’unica fonte di ossigeno di questa storia angosciante.


Un romanzo interessante per trama e svolgimento che diventa leggermente disturbante per la freddezza con cui viene punita la protagonista femminile attraverso ripetute violenze sessuali, particolare questo che stride con la freddezza psicologica con la quale reagisce ad ogni punizione e che ha rappresentato per me la vera prova da superare nel leggere questo romanzo.


Proprio il lato psicologico ha grande importanza tra queste pagine ed è interessante analizzare e lasciarsi condurre dai meccanismi di reazione della mente a violenze e prigionia a cui i due protagonisti sono soggetti, reazione che avviene spesso in modo inaspettato creando e accrescendo un legame dal quale non ci si può sottrarre.


Nel complesso credo fermamente che sia un romanzo originale e ben strutturato adatto però a un pubblico consapevole della freddezza e della violenza di fronte alla quale questa storia pone.

Noemi Lazzarin è nata a Novara nel 1991. Fin dal liceo classico, è attratta dalla scrittura anche se non vi si dedica seriamente fino a molti anni dopo, quando la nascita prematura di suo figlio la costringe a trovare un metodo per superare un periodo psicologicamente difficile. Con un passato tormentato alle spalle e un presente sereno, Noemi ha trovato nella narrazione il giusto mezzo per sfogare la sua creatività.

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