Recensione Il maestro delle Metope di Vincenzo Ramaglia

Il maestro delle Metope

– Vincenzo Ramaglia –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 391

Editore: Watson Edizioni

Giudizio Sintetico

Due giovani donne nude, imprigionate in una strana posa all’interno di un’enorme teca di vetro. Intorno ai due copri una vera e propria scenografia, piena di messaggi da cogliere e decifrare. Ecco cosa trovano l’ispettore Alice Malandra – appassionata di tatuaggi, serie TV, manga e profiling d’oltreoceano – e il suo consulente Geremia Molin – fotoreporter di cronaca nera, caustico e asociale – quando arrivano sul posto, l’11 febbraio 2011. Alla Questura di Trieste, infatti, sono giunte due telefonate identiche e inquietanti, da due diverse informatrici anonime. Entrambe segnalano un delitto in un appartamento in via del Bastione. Per fortuna la memoria enciclopedica di Leroux, vecchio libraio collezionista di edizioni rare e fanatico di polizieschi, li aiuterà a districarsi, da un capo all’altro del mondo, in un labirinto oscuro di rompicapo e colpi di scena sconcertanti, tra personaggi eccentrici e misteriosi come la città di confine – Trieste – in cui si muovono.

Trieste, città di confine, città ponte, cosmopolita e colorata, antica e pulsante, una città che ha saputo stregare intellettuali, artisti e scrittori, una città che potremmo definire magica!

Proprio Trieste è il fulcro di “Il maestro delle Metope” romanzo thriller che appare subito come un complesso rompicapo che pone davanti ai protagonisti un complicato enigma da decifrare: due corpi, due donne, ritrovate uccise e immobilizzate in una teca con della formaldeide, cristallizzate come in un’opera d’arte macabra che cela i suoi significati tra le pieghe di dettagli, messaggi da dedurre e decifrare che l’ispettore Alice Malandra si troverà ad affrontare.

Accompagnata in questa indagine dalla consulenza di Geremia Molin, fotoreporter specializzato in cronaca nera e delitti, i due si troveranno a dover fornire risposte a coincidenze apparentemente impossibili come telefonate delle vittime contemporanee al delitto, furti, libri misteriosi e una data, quella del delitto, palindroma e significativa: l’11 febbraio 2011.

Aiutati dalla mente vivace, attenta e raffinata di un libraio, per i due la ricerca della verità sarà complessa, travolgente, inaspettata e tortuosa: un labirinto con tanti spigoli e poca luce dove cercare e trovare piccole tessere di un puzzle tortuoso, intricato e difficile.

Il romanzo di Vincenzo Ramaglia è, in primis, un arduo rompicapo, un libro tra le cui pagine è racchiusa una trama da affrontare con grande attenzione e intelligenza, adatta alle menti raffinate e amanti delle difficoltà legate ai tortuosi anfratti del mistero.

Non solo, infatti, un duplice omicidio da risolvere ma grandi legami, collegamenti e riferimenti si intrecciano in una tela sempre più ampia dove non è semplice tenere insieme il quadro ostico legato a questo caso.

I protagonisti si trovano ad affrontare un numero elevato di indizi  e dettagli che unendosi danno vita a pagine serrate, colme di elementi, personaggi e parentesi legate a un personaggio misterioso che si inserisce nella narrazione.

“Il maestro delle Metope” è un thriller davvero complesso e raffinato, ricco di dettagli e di una forte poetica narrativa che può risultare poco scorrevole in alcuni punti, resa ancor più ardua dai tanti tasselli che si aggiungono mano a mano nella storia.

Vincenzo Ramaglia ha scritto un romanzo tosto, fuori dagli schemi, ombroso, ricco di raffinati elementi, con personaggi affascinanti che conducono verso un epilogo davvero imprevedibile.

Un esordio di grande impatto, adatto ai lettori più esigenti che apprezzano i thriller scritti come intricati rompicapo, inizio di una serie (forse) che siamo curiosi di seguire nella sua evoluzione.

Vincenzo Ramaglia, compositore, musicista elettronico (remixato da artisti IDM internazionali, del calibro di µ-Ziq, Shigeto, Emika, Venetian Snares, Alva Noto, Plaid e Son Lux), docente di linguaggio audiovisivo, autore de Il suono e l’immagine. Musica, voce, rumore e silenzio nel film (Dino Audino Editore), dal 2000 è direttore dell’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma. Già ampiamente apprezzato da riviste web e cartacee della scena musicale italiana (tra cui Ondarock, Rockerilla, Blow Up, Sentireascoltare, Rumore), nel 2020 il suo quinto album (La parole, feat. Laure Le Prunenec) si è imposto all’attenzione di magazine musicali ed emittenti radiofoniche di tutto il mondo (tra cui PopMatters, CLASH, Sonofmarketing, Vents, XS Noize, Self-titled, Magnetic, Mxdwn, Bandcamp Daily, BBC Radio). Il Maestro delle Metope è il suo primo romanzo.

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