Recensione La finestra sul porto di Giovanni Nava

La finestra sul porto

– Giovanni Nava 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo
Pagine:  87 
Editore: Self


Giudizio Sintetico


Dopo aver realizzato il suo sogno di diventare direttore nella solida azienda in cui si può dire sia cresciuto, Giuseppe D’Amberti decide di fermarsi e riflettere su ciò che davvero conta per lui: lascia il suo bellissimo e moderno ufficio e uno dopo l’altro mette via gli oggetti che per anni lo avevano accompagnato nelle sue giornate passate dietro la scrivania.

Sceglie di cambiare direzione, con l’ammirevole coraggio di chi ha tutto e improvvisamente scopre che quel tutto non è abbastanza per essere felice…

La storia di Giuseppe D’Amberti inizia da un grande cambiamento che pochissimi hanno il coraggio di fare: lasciare un lavoro stabile e gratificante per poter trovare un equilibrio capace di donare nuova linfa alla quotidianità.
Il punto di partenza è quello di affrontare la quotidianità con occhi nuovi, iniziando da una finestra sul porto dove poter godere di tutte quelle bellezze che stanno attorno a noi e che spesso non vediamo perché presi da altre incombenze che la vita ci obbliga ad affrontare.
Poter affacciarsi alla vita con occhi nuovi è una grande opportunità perché permette di osservare, godere e fare dono della semplicità, di ciò che ci circonda, dell’amore, ma anche delle amicizie e delle vite altrui che attorno a noi si snodano quotidianamente.
Il poter decidere dei propri giorni, del proprio tempo, del proprio lavoro ma anche della cadenza degli attimi che si susseguono nelle giornate, mette però un certo punto in difficoltà il protagonista perché si estranea dal modo di vivere di tutti i suoi amici, causandogli disagio e  giungendo, infine, a una verità capace di far coesistere e rinfrancare la scelta fatta.
Il romanzo di Giovanni Nava è una novella capace di rendere poetiche tutte le descrizioni che si susseguono in queste pagine, eventi, fatti e attimi che vengono narrati senza scossoni colpi di scena ma con la semplicità descrittiva di ciò che può apparire ovvio ma che in realtà raramente riusciamo a godere nella complessità dei nostri giorni.
Quello che il protagonista di questo romanzo fa può apparire non così stravolgente in una storia ma assume invece molto valore se riportato nella vita vera, dove le dinamiche sono molto più complesse che non nelle storie di fantasia.
Ho apprezzato molto lo stile narrativo, i fatti che si susseguono e la semplicità di quello che ci viene narrato; forse avrei ampliato un po’ la storia per poter beneficiare di una trama un po’ più complessa.
In conclusione devo dire che il senso delle pagine e la poetica con cui vengono narrati i fatti sono molto affascinanti e ben si sposano con le sfumature che l’autore ha voluto donare alla storia, una storia che sa di mare, di libertà, di semplicità e di vita vera.

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