Recensione “Per un pugno di arance” di Francesco Papa

Per un pugno di arance

–  Francesco Papa  –

Il 1° Agosto 1976 Niki Lauda fu vittima di un tremendo incidente sul circuito di Nurburing, ma  a Bertino Setticemia, l’unico mezzo meccanico che interessava era la splendida Fiat 850 di seconda mano che avrebbe ritirato l’indomani dal concessionario.

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo
Pagine: 113
Editore: Pav


Giudizio Sintetico


La vita tranquilla di un paesino calabrese nell’agosto del 1976 è sconvolta dall’arrivo di due pericolosi terroristi. In questo scenario da anni di piombo si innestano le storie personali di Bertino, giovane con problemi relazionali che insegue l’amore, di Maria Susetta, vedova dalla fervente devozione religiosa, del maresciallo D’Alessandro, militare integerrimo dall’arresto facile, del sindaco Manzella, comunista per opportunità, e di tanti altri personaggi che popolano il paese. Per la piccola caserma di Grisolia e soprattutto per il suo comandante l’arrivo dei terroristi potrebbe essere l’occasione di una vita per dimostrare il proprio valore, riusciranno degli scalcinati militari di provincia a neutralizzare due individui ricercati da tutti i corpi di polizia del paese? Quel che è certo è che le apparenze ingannano e ognuno dei personaggi ha un segreto che prima o poi dovrà rivelare. Tutto questo avverrà in un vortice di avvenimenti al limite del tragicomico.

Non lasciatevi ingannare dalla brevità o dalla copertina che non rende molta giustizia al contenuto, “Per un pugno di arance” è un divertente, ironico e spassoso romanzo breve, conclusivo e dalla trama perfettamente strutturata.

Grisolia e i suoi abitanti colorano una trama che unisce giallo e ironia, indagini e personalità diverse  utili a completare un quadro ricco di sfumature e avvenimenti tragicomici.

Dai nomi strambi, al fatidico due Agosto (giorno dell’arrivo dei presunti terroristi e dei parenti di mezzo paese emigrati al nord), alla coscienza avara del parroco, al sogni di Bertino fino ai conflitti tra sindaco e maresciallo, tutto è ricco di fascino e autenticità in quell’estate del 1976 che ospita questa vicenda narrata in modo chiaro, coinvolgente e concatenato con cura.

Come nei migliori gialli, l’autore riesce a costruire una trama completa e per nulla scontata, unendo dettagli dei protagonisti ad avvenimenti che, fondendosi, danno vita a poco più di cento pagine ricche di azione, sospetti, deliri e umorismo.

Il romanzo breve di Francesco Papa ha sia le caratteristiche del racconto che le potenzialità del romanzo, unite alla bellezza della commedia italiana.

Trama, personaggi e luoghi sono perfetti, uniti all’intreccio narrativo, per donare al lettore una storia piacevole e misteriosa.

Avrei sicuramente prolungato ulteriormente la lettura, apprezzato una maggior complessità di descrizioni, caratterizzazione dei  personaggi ed una quantità di pagine più importante.

Rimane però la certezza che, questa breve lettura, mi ha tenuto compagnia, divertito e rubato attimi di serena spensieratezza.

(Inseriteci pure che Francesco Papa è realmente cittadino di Grisolia, e il quadro diviene perfetto!)


Francesco Papa, nato nel 1982, vive e lavora in Calabria. Laureato in Lettere, affianca la passione per la scrittura al lavoro di impiegato e all’impegno politico. Per lui la letteratura è il modo per sfuggire al grigiore della routine in cui l’uomo contemporaneo è costretto a muoversi. Per questo le sue opere hanno una leggerezza e un umorismo che aiutano ad evadere dai problemi quotidiani. Per un pugno d’arance, il suo romanzo d’esordio, ha vinto la selezione del premio Letterario “La Giara” della Rai per la Regione Calabria nel 2017.


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