Recensione di “Altri tempi” di Antonio Ciappina

Altri tempi

– Antonio Ciappina  –

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo
Pagine: 102



In una Firenze che coraggiosa esce dal secondo dopoguerra, la famiglia Gigli, con a capo Osvaldo, conduce l’hotel ereditato ad alti livelli, passione e onore che passerà alla figlia Camilla.

Il potere, la gloria, ma soprattutto i soldi, faranno gola alla governante senza scrupoli Lucrezia e al figlio soggiogato Nicolas.

Riuscendo a separare Camilla e il marito Daniel,  offuscata dalla sete di potere, impassibile di fronte ad orrori perpetrati, Lucrezia utilizzerà metodi e mezzi discutibili per raggiungere i propri obiettivi; ma si sa, il destino non è governabile e le sorprese attendono sempre dietro l’ultimo angolo prima del traguardo.

“Voglio vivere così…” recita una famosa canzone degli anni ’40 ed è pure il mantra di Daniel Muccino, giovane fiorentino che vorrebbe vivere con semplicità e accanto alla donna che ama, possibilmente. Questo suo desiderio sembra realizzarsi allorquando viene assunto come direttore amministrativo presso il prestigioso Hotel Gigli, uno dei più rinomati della Toscana e dell’Europa. Lì conosce pure il grande amore della sua vita, ovvero Roberta Gigli, figlia di Osvaldo e appetibile ereditiera. A Daniel sembrerà di toccare il cielo con un dito quando, vinte le resistenze del padre, verrà accolto in famiglia. Purtroppo, la sua felicità sarà effimera quanto il battito d’ali di una farfalla in quanto sperimenterà sulla propria pelle il celebre detto “Dalle stelle alle stalle”.

Ho sempre avuto un debole per le saghe familiari, gli intrighi i sotterfugi e i repentini cambi di scena e, “Altri tempi”, ne è sorprendentemente ricco.

L’idea di Antonio Ciappina di unire il pregio di una facoltosa famiglia ai piani ombrosi di una coalizione formata da madre e figlio, riesce a coinvolgere il lettore fino alla scoperta dell’intreccio creato per chiudere  il romanzo.

Si comprende tutti lo sforzo e la difficoltà di un autore esordiente che si cimenta con la scrittura di un libro, difficoltà che coinvolge tutta la filiera e quindi anche la parte editoriale.

Antonio Ciappina deve prendere le misure con i tempi di narrazione, la storia si svolge troppo velocemente confondendo a volte il lettore, deve rivedere la cura della punteggiatura ed è comprensibile quindi che risulti un po’ acerbo, non confrontabile con materiale editoriale assestato.

Un editing fatto in modo magistrale, consigli e correzioni da parte della casa editrice prima della pubblicazione, avrebbero sicuramente aiutato autore e romanzo ad essere maggiormente apprezzabile dal lettore.

Antonio Ciappina ha buone idee, creatività nella forma e nel gusto rispetto ad ambientazione e personaggi, ingegno nel creare intreccio narrativo ed evoluzione ma ha bisogno di un buon aiuto nella stesura delle idee e nello scandire, a ritmo meno accelerato, l’evoluzione della trama.

Sono convinta che, nel giudizio che oggi assegno a questo romanzo, influisca molto la mancanza dell’editore di correzioni e appoggio all’autore, sostegno che avrebbe forse mitigato l’occhio critico lasciando spazio alla scoperta di una storia davvero interessante.

Invito l’autore a non demordere e ad essere determinato nella volontà di migliorarsi e riprovare; idee ben espresse unite ad una maggior maturità, daranno i risultati sperati.


Antonio Ciappina, nato a Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria nel 1992, è laureato in storia e filosofia.

Ha scritto per Book Sprint Edizioni un manuale sul popolo barbaro dei Longobardi, comprendente un racconto inventato a chiusura dell’opera.

Ha scritto di storia sulla contrada dove vive, con la rivista culturale Calabria Sconosciuta.

Ama la storia, la filosofia, la cultura, la lettura.


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