Recensione “Le 100 bandiere che raccontano il mondo” di Tim Marshall

Le 100 bandiere che raccontano il mondo

– Tim Marshall 

Un uomo può scalare l’Everest per se stesso, ma al vertice pianterà la bandiera del suo paese.
(Margaret Thatcher)

 

Formato: Copertina rigida

Genere:  Saggio
Pagine: 320
Editore: Garzanti


Giudizio Sintetico


Per migliaia d’anni le bandiere hanno rappresentato i nostri sogni e le nostre speranze. Le abbiamo sventolate, abbiamo marciato sotto i loro colori, talvolta le abbiamo bruciate, e ancora oggi c’è chi è pronto a morire per loro. Questo libro illuminante ci svela aneddoti e segreti di straordinari simboli capaci tanto di unirci quanto di dividerci: scopriamo così che se una bandiera statunitense è troppo logora, esistono regole e rituali ben codificati per organizzarle un vero e proprio funerale; che il numero di stelle sullo sfondo blu dell’Unione europea è frutto del caso (e forse anche di un pizzico di italiana scaramanzia); che il Mahatma Gandhi in persona ha avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione della bandiera indiana, mentre quella nigeriana nasce dal disegno di uno studente poco più che ventenne che ha risposto all’annuncio di un concorso. Unendo storia antica e attualità, Tim Marshall spiega in che modo un semplice pezzo di stoffa legato a un’asta possa arrivare a significare così tanto, e perché abbiamo bisogno di conoscere i vessilli, vecchi e nuovi, per comprendere meglio cosa sta accadendo oggi nel mondo.

“Le 100 bandiere che raccontano il mondo” è il nuovo libro grazie al quale Tim Marshall ci aiuta a comprendere meglio le dinamiche e la fisionomia della realtà che ci circonda. Dopo “Le 10 mappe che spiegano il mondo” e “I muri che dividono il mondo” – tutti editi da Garzanti – Marshall ci regala altre pagine che ci conducono alla scoperta del mondo attraverso una chiave di lettura nuova e inusuale come quella rappresentata dalle bandiere, vessilli di stoffa che rappresentano simboli che riassumono tradizioni e passioni di milioni di persone. È incredibile, ancora una volta, vedere come Marshall riesca a condurre il lettore tra fatti antichi e contemporaneità attraverso descrizioni in grado di catturare l’attenzione e soddisfare la curiosità di un pubblico che possiamo facilmente immaginare  eterogeneo per età, interessi e formazione culturale. In questo libro si trovano fatto storici più o meno noti, fino ad accadimenti molto vicini ai giorni nostri, come quelli relativi all’ascesa del sedicente Stato Islamico.
Libertà, sogni e tradizioni si concentrano in questi pezzi di stoffa che, ancora dopo centinaia di anni, vengono comunicati con rapidità a chi lo osserva garrire al vento. Sebbene spesso siano simboli di forti identità, l’uso delle bandiere sembra invece non avere confine, il loro utilizzo è comune a tutti i continenti ed ha attraversato epoche storiche molto ben diverse tra loro senza mai “passare di moda”.
Marshall, attraverso questo libro, ci lancia un messaggio molto importante e per niente scontato: le bandiere hanno un significato ben preciso nei simboli e nei colori che le compongono ma, un ulteriore significato lo può dare chi le guarda, attribuendo loro un valore e un significato simbolico che va oltre i meri caratteri di appartenenza di popolo o di nazione.
In queste pagine si trovano storie interessanti, e spesso poco note, di questi simboli potentissimi e in grado di polarizzare intorno a loro persone e sentimenti, in grado di comunicare appartenenza, pace, paura o solidarietà.
Le bandiere, poi, sono il segno del mondo che cambia: oggi, con il ritorno di sentimenti identitari in diverse parti del mondo, questi pezzi di stoffa paiono aver riacquistato significati che, forse, per un po’ di tempo erano stati blanditi dalla voglia, dalla passione e dalle certezze dei sentimenti di unitarietà (anch’essi rappresentati da bandiere).
Un dato è certo, ancora oggi, come centinaia di anni fa, le persone sono disposte a seguire ed alimentare passioni irrefrenabili dietro ai colori di questi lembi di stoffa, ieri sui campi di battaglia e oggi…su terreni più tecnologici ma dallo stesso significato e dagli stessi esiti.
La lettura, a parer mio, meno fluida e incalzante rispetto ai due precedenti libri di Marshall, è arricchita da alcune pagine a colori con le bandiere citate nei vari capitoli a cui si aggiungono pagine in bianco e nero con foto che aiutano a contestualizzare quanto descritto e raccontato.

Tim Marshall è stato per trent’anni corrispondente estero di BBC e Sky News, inviato di guerra in Croazia, Bosnia, Macedonia, Kosovo, Afghanistan, Iraq, Libano, Siria, Israele. I suoi articoli sono apparsi sul Times, il Sunday Times, il Guardian, l’Independent. È fondatore e direttore del sito di analisi politica internazionale thewhatandthewhy.com.


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