Recensione “Lo scarabeo” di Francesco Uccello

Lo scarabeo

–  Francesco Uccello 

“Ieri sera mio padre è tornato dopo due anni dal carcere, gli hanno dato i domiciliari. Mia mamma stamattina prima di uscire mi ha detto che è il regalo più bello che potevo avere, in verità non mi interessa, avrei preferito i soldi, quelli fanno sempre comodo e sono la cosa più bella perché uno ci può fare quello che vuole”.

 

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo
Pagine: 204
Editore: Ad est dell’equatore


Giudizio Sintetico


Mariano ha 13 anni, vive a Napoli e da grande vuole diventare ricco e rispettato come il signor Rosario che ha fondato la “Scarabeo”. L’agenzia, sotto la copertura di un’impresa di pulizie, seleziona e forma profili per clienti particolari. Mariano non vuole essere come suo padre Salvatore che si è fatto arrestare ingenuamente e vorrebbe a tutti i costi offrire una vita migliore a sua madre Cettina che si occupa delle pulizie per conto dell’agenzia. Mariano è innamorato della segretaria Serena e fantastica di sposarla, ma la gelosia nei confronti dell’ingegner Stefano Cava, assunto dall’agenzia per un colpo in banca, lo spinge a selezionare a sua volta una banda per dargli una lezione.

Quando ho letto per la prima volta la sinossi di “Lo scarabeo”, il nuovo romanzo di Francesco Uccello, non riuscivo a trovare indizi utili ad anticipare qualcosa sul contenuto della storia.
Una volta iniziata la lettura di questo romanzo, però, sono stata catapultata nella storia di Mariano e non ho più avuto bisogno di cercare anticipazioni, perché la scrittura dell’autore, la narrazione, la trama e tanti altri dettagli mi hanno totalmente rapita, tanto da portarmi a terminare inaspettatamente la lettura in poche ore.

Siamo a Napoli, una città che mantiene viva la bellezza del passato, tra mercati, stadi e un articolato dialetto, costretta però a convivere quotidianamente con azioni e impieghi al limite della legalità, molto spesso, valicandolo.
Mariano è un ragazzo di tredici anni con il padre in carcere e la madre che mantiene la famiglia facendo le pulizie per il signor Rosario, uomo d’affari e fondatore della società Scarabeo, un’agenzia interinale che seleziona profili decisamente particolari!
La quotidianità di Mariano è scandita dalla poca frequentazione della scuola e piccoli lavoretti per il signor Rosario o suo figlio Ciro che, senza motivo, sembrano voler proteggere il ragazzo e tenerlo sotto un’invisibile ala di difesa.
Mariano non si fa domande, cerca di vivere tra il ricordo di un padre che non vede da tempo, gli insegnamenti di quest’ultimo e la necessità di guadagnare qualche soldo per permettersi l’attrezzatura migliore per la caccia al polpo.
Un amore da conquistare e inaspettati stravolgimenti costringeranno Mariano ad aprire gli occhi e crescere, porsi domande sul lavoro della madre, sulla protezione e il lavoro del Signor Rosario, sull’amicizia con Ciro e sull’illegalità accettata di una città non sempre sicura.

Il romanzo di Francesco Uccello narra una storia vera e pungente, condita di ironia e passaggi molto profondi.
L’inaspettato epilogo stravolge l’ingenua idea che mi ero fatta della storia che appare frizzante e spensierata fino alla fine, per poi stupire con un colpo di scena capace di sconvolgere tutto.
Mariano è proprio come il lettore: ingenuo.
Tra siparietti familiari esilaranti, il protagonista ci racconta il presente con un’aura di infantilità e il passato, vissuto con il padre, maestro di vita ora in carcere con il quale ha condiviso molti momenti spensierati.
La lenta è impercettibile presa di coscienza di Mariano lo conduce a sviluppare sentimenti di vendetta adolescenziale capaci poi di rendere questo romanzo non solo una commedia ma anche un profondo pozzo di riflessioni che il lettore si trova a compiere.
Il linguaggio e la scrittura imperfetti di Francesco Uccello ricalcano esattamente lo stile dialettale della città uniformando ancor più storia e lettura.
Ho apprezzato davvero tanto “Lo scarabeo”, mi è piaciuta la storia, lo stile, la narrazione, il senso, i personaggi, praticamente tutto, non posso quindi che consigliarlo con entusiasmo!


La bio dell’autore presa dal suo blog:

Mi chiamo Francesco Uccello e vivo a Napoli con mia moglie (MPS) e i miei due figli (DA1 e DA2). Sono laureato in Lettere Moderne e sono un educatore di strada.Visualizza il profilo di Francesco Uccello su LinkedIn

Dal 1998 ho lavorato con la cooperativa sociale Terra e Libertà che si occupa d’infanzia e adolescenza nella città di Napoli.

Nel 2004 ho pubblicato il libro “Il Signore dei colori” edito dall’Isola dei ragazzi.

Nel 2011 è nato Mo te lo spiego a papà. Il blog non racconta solo argomenti legati alla genitorialità, ma attraverso i dialoghi con i propri figli, affronta con leggerezza i temi più svariati: da fatti di cronaca, alla politica, a fenomeni sociali.

Da Novembre 2011 a Febbraio 2013 Mo te lo spiego a papà è stata una rubrica su Style.it

A Marzo 2013 è stato pubblicato il libro Mo te lo spiego a papà edizione TEA

Da Giugno 2013 ho una rubrica settimanale sulla rivista GIOIA con la quale collaboro anche come giornalista.

Ho ideato il programma tv Chiedi a papà andato in onda su RAI 3 da Gennaio 2016 a Marzo 2016 per 11 puntate.

Nel tempo libero amo fare immersioni subacquee. Il mio animale preferito è il polpo.


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