Recensione “Mara. Una donna del Novecento” di Ritanna Armeni

Mara. Una donna del Novecento

–  Ritanna Armeni 

«La vera emancipazione non inizia né nei seggi elettorali né nei tribunali: inizia nell’anima della donna.»

Emma Goldman

 

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo storico
Pagine: 304


Giudizio Sintetico


Mara è nata nel 1920 e ha 13 anni quando comincia questa storia. Vive vicino a largo di Torre Argentina. Il papà è bottegaio, la mamma casalinga. Ha un’amica del cuore, Nadia, fascista convinta, che la porta a sentire il Duce a piazza Venezia. Le piace leggere e da grande vorrebbe fare la scrittrice o la giornalista. Tanti sogni e tante speranze la attraversano: studiare letteratura latina, diventare bella e indipendente come l’elegante zia Luisa, coi suoi cappellini e il passo deciso e veloce. Il futuro le sembra a portata di mano, sicuro sotto il ritratto del Duce che campeggia nel suo salotto tra le due poltrone. Questo è quello che pensa Mara, e come lei molti altri italiani che accorrono sotto il Suo balcone in piazza Venezia. Fino a che il dubbio comincia a lavorare, a disegnare piccole crepe, ad aprire ferite. Tra il pubblico e il privato la Storia compone tragedie che riscrivono i destini individuali e collettivi, senza eccezioni. Quello che resta è obbedire ai propri desideri: nelle tempeste tengono a galla, e nei cieli azzurri sanno disegnare le strade del domani.

Mara è la storia di un’italiana, nata e cresciuta sotto un regime in cui ha sempre creduto profondamente, in cui si è sentita protetta e dal quale mai avrebbe immaginato di essere tradita.

Ritanna Armeni ha creato questa storia, narrata da un punto di vista indubbiamente nuovo e finalmente completo, in cui una ragazza fascistissima compie un percorso di presa di coscienza, ideologico e morale e che dura ben 13 anni, che la porterà dall’inneggiare in piazza Venezia quell’uomo del quale custodisce con ammirazione il ritratto nel soggiorno di casa, a veder maturare il dubbio che si insinua nella sua mente e nel più profondo del suo essere, fino a svoltare e mettere tutto in discussione quando la realtà dei fatti fa crollare tutto ciò su cui ha costruito il proprio pensiero e la propria vita, ma soprattutto devasta e contorce le sicurezze che da sempre la accompagnano nella vita.

L’autrice ci fa vivere questa presa di coscienza ponendola in parallelo a quella dell’amica di Mara Nadia che invece, cresciuta nello stesso modo dell’amica, nella stessa strada, nello stesso palazzo, rimarrà fedele al regime fino alla fine, il tutto arricchito, tra un capitolo e l’altro, da storie vere di donne (anche dimenticate) che hanno invece compiuto grandi passi per l’emancipazione femminile compiendoli però probabilmente dalla parte sbagliata della storia.

Di questo romanzo ho apprezzato tutto, dalla trama alle protagoniste, dalla completezza della storia dell’epoca fino all’inserimento di queste variegate e sconosciute storie reali capaci di porre le basi di costruttive riflessioni.

Ho apprezzato la crescita di Mara, anche in campo sentimentale, lo stile dell’autrice, la scelta del punto di vista narrativo e tutto quello che può essere analizzato in un romanzo, ho amato tutto!

Questa è la storia di Italia, è la storia di una donna, ma soprattutto una storia che tutti dovrebbero leggere!


Ritanna Armeni è giornalista e scrittrice. Ha lavorato a il manifesto, Rinascita, Il Mondo, l’Unità, Liberazione. Portavoce di Fausto Bertinotti, è stata per tre anni conduttrice di Otto e mezzo insieme a Giuliano Ferrara. Ha pubblicato, tra gli altri: Di questo amore non si deve sapere (2015, vincitore del Premio Comisso) e Una donna può tutto (2018), entrambi usciti per Ponte alle Grazie.


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