Recensione Il viaggio delle spirali di Archimede di Alessandro Maga

Il viaggio delle spirali di Archimede

–  Alessandro Maga 

“Superare le proprie limitazioni e divenire signori dell’universo.”

(Archimede)

Formato: Copertine flessibile

Genere:  Romanzo
Pagine: 470
Editore: Self


Giudizio sintetico


Archimede, genio assoluto dell’umanità, attende con preoccupazione l’epilogo dell’assedio romano alla sua Siracusa che dura da ben due anni. Grazie alle armi del grande scienziato i Latini non sono riusciti a prendere la città con la forza, ma vi stanno riuscendo con la fame, e un esercito assetato di oro, di donne e di sangue preme per entrare in quella che per molti è la più bella delle colonie greche. Tutti i suoi figli sono in grave pericolo, ma lo sono anche gli ultimi studi dello scienziato che rischiano anch’essi di essere travolti dalla furia della guerra. Paride, un giovanissimo servo dall’aspetto androgino, ha un’idea per portarli in salvo e non esita a metterla in pratica con l’aiuto di Archimede stesso. Inizierà così per il ragazzo un’incredibile avventura che lo porterà molto più lontano di quanto lui avesse mai potuto immaginare.

Siamo nel 212 a.C., sei anni prima Annibale ha varcato le Alpi con i suoi elefanti per porre la parola fine all’ascesa di Roma, e Siracusa, dopo la morte del grande tiranno Gerone II, è diventata un ghiotto boccone tra Roma e Cartagine, per la seconda volta in guerra tra loro per la supremazia nel Mediterraneo occidentale. Le vicende narrate nel romanzo, pur collocandosi fedelmente all’interno di questa cornice storica, sono da considerarsi di pura fantasia, mentre assolutamente oggettiva e approfondita è la luce che il libro vuole gettare sulla sorprendente scienza dei Greci.

Il viaggio delle spirali di Archimede è un’avventura intensa con grandi impronte storiche ed epiche, un percorso narrativo coinvolgente capace di unire a questi elementi, anche la bellezza della scienza e uno dei suoi più grandi rappresentanti, Archimede.
La storia inizia con una fuga.
Siracusa, che per anni sotto la guida di Gedeone II è riuscita a tenersi lontana dalle rivalità tra Romani e Cartaginesi, si trova ora privata del grande tiranno e assediata dalle forze latine.
Nella grande casa dello scienziato, che trabocca di sapere e opere geniali, il fidato Paride escogita un modo per mettere in salvo preziose carte.
Giocando sul suo aspetto androgino, Paride inizia un viaggio pericoloso, avventuroso e denso di avvenimenti dove incontri, amore e pericoli si fondono in una variegata trama capace di unire storia e fantasia.
Il viaggio, intrapreso con l’obiettivo di salvare le spirali di Archimede, per Paride è un’occasione di crescita e di arricchimento, sia  sul piano della conoscenza che su quello di nuove conoscenze. É un susseguirsi di eventi, tappe e incontri ma, soprattutto, per il lettore è occasione di approfondimento magistrale dell’epoca, di chi l’ha vissuta ma soprattutto delle grandi menti che l’hanno accresciuta, è un romanzo che parla tutte le lingue del mondo dell’epoca: ci sono siculi, cartaginesi, latini, celti, galli e molti altri, colori diversi per un quadro chiaro della storia raccontato dagli occhi vispi di Paride.
La prima caratteristica che mi ha colpita leggendo queste pagine è la perfetta sintonia tra storia e fantasia che si uniscono creando un‘avventura densa di riferimenti scientifici, epici, storici e matematici.
Sono tanti gli scambi, gli incontri, i racconti che danno un’ampia visione dell’epoca, dei luoghi e dei personaggi che, anche se non protagonisti principali, emergono dalle pagine lette (Archimede, Annibale, Pitea è molti altri).
Come avviene per i personaggi, anche i dettagli scientifici, matematici e delle creazioni geniali dello scienziato emergono nei dettagli, negli oggetti descritti e raccontati e inseriti perfettamente nel contesto dell’avventura narrata.
Il protagonista è semplice ma coraggioso, ragazzo che si trova ad affrontare un’avventura per il bene della propria terra e dei propri affetti e che ci porta a scoprire diversi luoghi e culture approfondendo e scoprendo dettagli sempre curiosi.
Nella seconda parte del romanzo infatti, stupisce come cambi lo sfondo e il luogo, cambia la cultura, i dettagli vivono di nuova forma e conosciamo arte, statue, usi e costumi della grande cultura greca.
La scrittura è veloce, con qualche refuso, la narrazione avvincente e ben equilibrata tra nozioni e azioni.
Indubbiamente quello di Paride è un viaggio lungo, articolato ma ben raccontato dall’autore.
Ho avuto la percezione, per tutta la durata del romanzo, che Alessandro Maga abbia voluto costruire una mappa storica delle varie culture che toccasse scienza, matematica e intelletto e che abbia deciso di farlo costruendo, attorno a questi elementi e aumentando il coinvolgimento del lettore, la storia di Paride che arricchisce il tutto con avventura, amore, pericolo e determinazione, e questa idea di romanzo mi è piaciuta molto.
Nel complesso è un romanzo che mi è piaciuto, che ho apprezzato e che mi ha invogliata ad approfondire i temi trattati e l’epoca in cui si svolgono per ritrovarne i personaggi e capire dove porre l’asticella che divide realtà e fantasia.

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