Recensione La luna rossa di Lorenzo Sassoli De Bianchi

La luna rossa

–  Lorenzo Sassoli De Bianchi 

«Sospinti da contrastanti emozioni, ogni giorno facevamo un passo in più nella ricerca della strada che realizza il sogno.»

Formato: Copertina rigida

Genere:  Romanzo 
Pagine: 240


Giudizio Sintetico


Un uomo solo al pianoforte, lo sguardo perso tra i grattacieli di New York. Mentre la mente vaga tra note e parole a caccia d’ispirazione, i ricordi s’insinuano in cerca di compagnia, e la luna rossa che ipnotizza il cielo lo riporta a Napoli, la città dove tutto è cominciato. Come se si alzasse un sipario, davanti agli occhi di Nino Romano scorre una vicenda spensierata e canzonatoria, felice e disperata. Dalle serate nei locali, quando, ragazzino, suonava col padre per sbarcare il lunario, fino all’incontro con l’impresario che ha reso possibile il grande salto: la partenza per quell’America mitica stampata nel cuore da film e inarrivabili musicisti. Sul filo dei ricordi e del 41° parallelo che cinge la città di Pulcinella fino all’abbraccio di New York, si dipana il racconto di una vita che pare una ballata, con la tradizione musicale partenopea e il folk rock blues americano a fare da contrappunto a un’utopia rincorsa con passione da un padre e realizzata con amore da un figlio. Mai nulla è perduto se si coltiva un sogno e lo si condivide: la vita tiene sempre in serbo un gran numero di scintillanti opportunità.

A New York un musicista cerca nuove note per il suo musical.

La vista della luna rossa che lentamente si getta nell’Hudson sembra sussurrare voci, ricordare odori e riflettere ricordi che, al contrario del satellite terrestre, tornano a galla con tutta la potenza di un luogo amato a cui si uniscono ritmi che prendono vita in un’armonica favola.

E guidati da Tom Waits si riavvolgono nastri e lancette assistendo al potente suono della vita.

“Della musica napoletana si è detto tutto: languida, appassionata, potente come un fiume carsico, zuccherosa come un rosolio, ma ogni parola è una gabbia. Caruso, la serenata di chi si è arreso e ha lasciato vincere il cuore, è come il suono della terra pulsante sotto piedi che danzano il grido d’amore, è vita pura, ossigeno che trapassa la pelle, trafigge, accarezza: il miracolo si compie ogni volta che la si ascolta”.

Nino Romano è nato cullato dalle note musicali, figlio di una Napoli chiassosa e colorata, sentimentale ed elegante e di una coppia legata da un grande amore e dal desiderio di vivere circondandosi di armonia, sentimenti tra genitori e figli ma anche  da quelle note musicali che unendosi sanno far avverare i sogni.

E così tra aneddoti e racconti, il padre di Nino ha sempre affrontato la ruvidezza della vita vera proprio con il sogno di vivere di musica, accontentandosi di farlo prima sulle navi e poi nei locali, con la speranza di poter, un giorno, guardare ai suoi miti d’oltreoceano da un’altezza dignitosa e carica di soddisfazioni, inseguendo un desiderio utopico e difficilmente realizzabile capace però di far palpitare il cuore a ritmi incontrollabili.

Jerry Romano è un uomo di grande cultura che vive raccontando aneddoti che spaziano dalla grande musica di Tom Waits, Bob Dylan, Leonard Cohen, Jim Croce, Paul Simon, Cat Stevens, i R.E.M. e tantissimi altri alla politica, l’architettura, unione di luoghi e persone con cui accresce la curiosità del figlio e la fame di sapere.

Nino, arricchendosi di storia musicale e studiando al conservatorio, ha sempre visto unire la tradizione della musica italiana, soprattutto napoletana, con le grandi stelle della musica d’oltreoceano, americani capaci di far coesistere parole dense di significato, giochi strumentali incredibili e generi variegati e nuovi.

E quando il padre è costretto a vivere di sole serate in piccoli locali, il figlio non ci pensa due volte a seguirlo e intrattenere il pubblico con le grandi canzoni della cultura musicale partenopea, da Reginella a Tamurriata Nera, da Torna a Surriento, passando per l’amore cantato alla città da Renzo Arbore e Lucio Dalla, da Pavarotti, Ranieri e tanti altri.

E così, anche quando la storia sembra chiudersi con un sogno in un cassetto e l’accettazione di un lavoro dignitoso ma inconsistente, ecco la proposta di partire per New York da parte di un impresario pronto a scommettere sulla coppia padre/figlio di quell’angolo partenopeo.

L’amore di quattro persone e la determinazione di un padre sognatore, riescono a far trovare la forza per accettare, con tutte le difficoltà di una famiglia dignitosa e non benestante, portando la musica napoletana nella patria del blues, del jazz e del rock, gli Stati Uniti d’America.

E qui, inizierà il vero cambiamento, plasmato da tutto ciò che un padre lascia per sempre al figlio, di miriadi di forme dell’amore che possono tramandarsi attraverso un’eredità fatta di vibrazioni e un futuro garantito da quella scuola che solo i racconti di un padre e la bravura scritta nel sangue possono garantire.

L’unione delle due culture sarà il futuro di Nino che raggiungerà dovendo chiudere però una parte della sua vita che, è consapevole, vivrà comunque sempre dentro di lui.

“Non ci sono storie su New York: New York è la storia, lo sfondo in cui ogni evento si fa frenetico memento. In quei primi giorni, pensai che quella convulsa metropoli potesse essere più grande della vita stessa”.

Riuscire a descrivere la bellezza di questo romanzo non è semplice, questa storia è una favola moderna creata sullo spartito della vita vera, quella che sa di delusioni e porte sbattute ma anche di sogni e determinazione.

È la storia di un filo che unisce due città poste sullo stesso parallelo, due culture differenti, due culture agli antipodi che prendono vita attraverso la bellezza della musica descritta, pagina dopo pagina, in tutta la sua bellezza e in tutte le sue forme.

“La luna rossa” diviso in due parti, si svolge per metà a Napoli e per metà a New York, ed è un romanzo che si serve di due sensi, la vista e l’udito proprio perché, il suo autore, ha voluto creare un’esperienza completa che passasse davvero attraverso le emozioni che solo la musica può dare; Lorenzo Sassoli De Bianchi ha infatti creato una playlist ascoltabile su Spotify e presente nelle prime pagine del romanzo.

È per questo che diventa difficile descrivere queste pagine, perché l’esperienza vissuta rimane unica, colma di cultura musicale ma soprattutto di vita vera e di emozioni.

Parlano i desideri, le strade, il caso, quegli occhi affamati di un ragazzo che si lascia guidare da un padre amorevole rimasto sognatore.

Pagine narrare in modo poetico che uniscono una storia familiare al mondo della musica, riuscendo a far commuovere, sperare, ferire, arrabbiare ma soprattutto accrescendo, pagina dopo pagina, la voglia di nutrirsi dei grandi aneddoti in esso contenuti.

Lorenzo Sassoli De Bianchi ha creato un libro che si ascolta, saturo di storie vere legate al mondo della musica che si uniscono a una storia familiare struggente.

Un sogno americano che inizia con la privazione e il sacrificio, si nutre di affetto e sostengono familiare di un sogno e che non vuole ricchezza economica ma solo appagare un desiderio che attraversa due generazioni.

E proprio da quella stanza dove tutto ha inizio e dove la luna si tuffa nell’Hudson, si sente di sottofondo la musica che accompagna e attraversa immortale la vita di Nino unendo ai ricordi il lascito indelebile di una vita vissuta in chiave di Sol.

“Tutti siamo capaci di sognare, il mondo è pieno di idee, di inventiva, di progetti, ma dare corpo all’immaginazione, realizzare le fantasie e l’impresa più difficile.

La tensione continua tra utopia e realtà si scioglie solo con il lavoro duro, con la tenuta sui propri ideali, con la capacità di rischiare il ridicolo, di affrontare il sorriso ironico di chi sta con i piedi per terra, di chi si ammanta del buon senso comune.

Sfidare i nostri limiti ci fa crescere come esseri pensanti e ci evita di sbattere, come pecore di un gregge, contro il muro delle convenzioni”.


Lorenzo Sassoli de Bianchi è neurologo, imprenditore e appassionato d’arte. Ha fondato la Valsoia, ha presieduto istituzioni culturali e musei, tra cui il MAMbo e il Museo Morandi, ha scritto saggi sull’arte moderna e contemporanea. È Presidente di UPA, associazione che raccoglie gli investitori in pubblicità, e di ICA Milano, istituto per le arti contemporanee. La musica e la letteratura sono sue antiche passioni; La luna rossa, il suo primo romanzo, è un musical che prova a unirle.


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