Recensione L’eternità dell’amore incompiuto di Sergio Tavanti

L’eternità dell’amore incompiuto

–  Sergio Tavanti  

L’amore impossibile è il più bello, il più forte, il più romantico, il più puro.
(Anonimo)

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo
Pagine:  224
Editore: Albatros


Giudizio Sintetico


Quante volte si può amare nella vita? Quanti amori incompiuti sono destinati a durare nel tempo e nella memoria? Le risposte sono contenute in uno scritto custodito per anni in un cassetto e ritrovato per caso che svela il passato di Cosimo ed Eleonora e racconta il loro grande amore prematuramente interrotto. Con il romanzo L’eternità dell’amore incompiuto, l’autore Sergio Tavanti insegna che la forza dei sentimenti supera anche lo scorrere del tempo e degli eventi.

Delicato e forte nello stesso tempo. Sono queste le due caratteristiche principali di “L’eternità dell’amore incompiuto” di Sergio Tavanti.
Queste pagine ci parlano, con un linguaggio misurato e profondo, dell’immensità dei giri che l’amore è in grado di compiere, facendo ritrovare e ricondividere questo sentimento nobilissimo tra i due protagonisti, con un finale per niente scontato, sorprendente e, nello stesso tempo, commovente.
Uno scritto segreto, ritrovato dalla figlia di Cosimo dopo la morte del padre, permetterà alla ragazza di scoprire la storia di un amore incompiuto e, per questo, destinato a restare immutato nel tempo segnando la vita di suo padre, soprattutto negli anni dopo la scomparsa della moglie.
Parte da Milano in una libreria, prima di salire su un treno, la narrazione di questo romanzo di Sergio Tavanti, e ci conduce nella Firenze di qualche decennio fa ma, soprattutto, ci conduce in una storia meravigliosa, in cui il più nobile dei sentimenti si mescola con la vita quotidiana, con la storia delle persone e con il loro cambiamento; con una capacità letteraria di rara piacevolezza e con un’abilità descrittiva tale che, leggendo, pare quasi di veder passare le scene davanti agli occhi. 

La trama richiede attenzione da parte del lettore ma l’abilità dell’autore aiuta molto in questo compito, centellinando una serie di elementi che compongono un racconto organico, molto ben scritto e che si lascia scoprire pagina dopo pagina.

Il perno centrale del racconto trae origine da una grande storia d’amore tra Cosimo ed Eleonora che si interrompe in modo brusco, determinando l’inizio di un percorso di vita diverso per entrambi. Cosimo si sposa con Francesca, un matrimonio dal quale nascerà la figlia Martina, mentre Eleonora non riesce a rivivere un’esperienza d’amore così intensa come quella avuta con Cosimo, rimando sola, restando single fino all’età matura. Però, l’amore incompiuto tra i due pare durare per sempre, resistendo immutato allo scorrere del tempo e della vita.
Cosimo, racconta in uno scritto, lasciato (o dimenticato) in un cassetto, la sua storia sentimentale e un grande amore di cui la figlia Martina viene a conoscenza proprio da quelle pagine ritrovate nella casa di suo padre dopo la morte, scoprendo, oltre alla profondità di questo sentimento fortissimo nato in gioventù, anche lo sforzo compiuto da sua madre per tenere l’uomo vicino a se e per allontanare dalla vita del marito lo spirito di presenza di questo amore nato nell’epoca della giovinezza.

Sergio Tavanti ha dato vita a un romanzo bellissimo, piacevole da leggere, misurato, lieve, coinvolgente e in grado di toccare i sentimenti del lettore, in profondità, ma con grande delicatezza.

Ognuno di noi, leggendolo, è in grado di trovare elementi che, in un modo o nell’altro, possono essere ricondotti alle nostre vite o a quelle di qualcuno a noi vicino, non mancando di portarci alla memoria anche la trama di qualche film di successo.

“L’eternità dell’amore incompiuto” è uno dei libri più belli che abbia letto in questo 2020. La sua forza e la sua delicatezza escono dalle pagine per entrare nella vita di ognuno di noi. Sorprendendoci e facendoci riflettere.


Sergio Tavanti, nato a Firenze nel 1951, giornalista pubblicista dal 1970, tuttora iscritto all’Ordine, ha sempre alimentato la passione della “carta stampata” con articoli, saggi, racconti, che si sono concretizzati in quella affascinante metamorfosi dell’ideazione in testo scritto. Da “La penna stilografica origini, funzionamento e collezione” a “Quel meraviglioso mondo di Pericle” a numerose altre pubblicazioni di carattere scientifico, la sua professione di chirurgo generale, pur onerosa per quanto riguarda il tempo a disposizione per altre attività, non gli ha impedito di mantenere sempre vivo il grande interesse per la narrativa, che si arricchisce ora di questo nuovo invito alla lettura.


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