Recensione Experience di Claudia Giuliani

Experience

–  Claudia Giuliani 

Rimango quasi inebetita ad ascoltarlo, ma cosa ho avvertito prima? Mi sono immaginata tutto? Eppure sono convinta che il suo sguardo, il modo con cui mi ha parlato, la breve presa della sua mano sul mio braccio volessero dire qualcosa. Sì, forse la mia mente ora vacilla, sollecitata da quanto sta accadendo a me e al mio matrimonio non più stabile.

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo
Pagine:  139


Giudizio Sintetico


Experience è un romanzo al femminile dove le protagoniste si raccontano a cuore aperto.
Erica lavora in una comunità terapeutica e riabilitativa dove ha conosciuto Maurizio, il suo compagno. La sua storia si intreccia con quelle di alcune donne che incontra sul posto di lavoro, storie che l’appassionano e le donano un’esperienza di vita preziosa.
Eugenia, Emma, Eva: donne diverse con storie diverse che però rappresentano perfettamente, tutte insieme, ogni sfaccettatura di quel caleidoscopio con mille colori che è de facto l’animo femminile.
L’autrice non si lascia sfuggire niente quando racconta delle esperienze delle sue protagoniste permettendo al lettore di vivere l’altra faccia dell’amore, quella attraversata dall’oscurità dell’inconscio di ogni donna, a volte tormentata da indomabile passione altre da tragica rassegnazione.
Tra flashback e squarci di vita vissuta, con questo romanzo Claudia Giuliani conferma il suo ruolo di autrice di classe indiscussa.

Erica é una giovane ragazza che ogni giorno si reca in una comunità terapeutica e riabilitativa dove vivono molte persone in attesa di riprendere in mano le redini della propria vita.
Erica in questa struttura ha conosciuto Maurizio che ora è il suo compagno e che quotidianamente le dona il sorriso anche attraverso frasi di Shakespeare.
Nella giornata in cui inizia questo romanzo Erica avrà a che fare in particolare con tre donne, Eugenia, Emma ed Eva, si prenderà cura di loro, le assisterà e ci parlerà insieme.
Ma cosa le ha condotte fino a lì, quali storie occupano il loro animo?
Storie d’amore, di desideri, di tradimenti e dolore, di attimi, di turbamenti, di sofferenze e rassegnazione ma, soprattutto, di un grande desiderio di evasione.
Sono stata totalmente rapita dalla lettura di questo testo, non un romanzo, ma la storia di tre donne, tre vite e tre esistenze così diverse eppure così unite da alcuni fattori che l’hanno resa complessa, amara e sofferta e che hanno avuto inizio dal desiderio di evasione.
Claudia Giuliani ha scelto un modo molto originale per presentarci queste donne, dandoci l’epilogo, o forse un periodo di transizione, della loro esistenza poiché pazienti di un istituto dove vengono accudite e curate ma soprattutto facendo raccontare a loro in prima persona gli avvenimenti che hanno segnato la loro vita per sempre.
Manca la parte centrale delle storie di queste tre donne, la si può intuire ma non conoscere, sono però le domande che affiorano nella mente del lettore, domande su quanto il destino sia stato beffardo trasformando il desiderio di evasione da una situazione statica o sofferente a un’esperienza capace di divenire prigione o principio di rinascita.
Experience, esperienza, un fugace cambio di rotta che ha condannato l’esistenza di Eugenia, Emma ed Eva, donne colpevoli, ma di che cosa?
Assistendo le loro vicissitudini ci si accorge di quanto la giustizia non sempre sia alleata del buonsenso.
Eugenia, tradita e poi rinata, perché è lì? Emma, la signorina che ha fatto i conti con un errore madornale, perché è lì? Eva, vittima delle sue scelte e profondamente segnata, perché è lì?
Sembra un’ingiustizia, dopo aver conosciuto le storie di queste donne, vederle rinchiuse in una struttura e credo che la volontà di Erica, la nostra prima voce narrante, sia quella di non fermarsi di fronte alle apparenze perché dietro ogni situazione c’è sempre una scelta, un’azione ma soprattutto un dolore scatenante, ci sono rapporti umani che hanno  irrimediabilmente compromesso l’anima della persona, c’è sempre uno stato di paura che interviene.
Le pagine che Claudia Giuliani ha scritto sono dense di emozioni, mi hanno catturata, mi hanno coinvolta e ho letto ogni storia in apnea perché comunque, tra le righe, è impossibile non trovare qualcosa di noi stessi, delle imperfezioni che caratterizzano la vita e che spesso, per colpa di un secondo di indecisione, la cambiano così irrimediabilmente.
Questa storia, tutta al femminile, ci fa capire quanto il diversivo e l’evasione spesso inizia come la favola più bella, spesso avviene in modo naturale, spesso inizia con il dolore ma non sempre ha un lieto fine e tutto parte in una frazione di secondo.
Ci sono passaggi dolorosi, ci sono parentesi molto toccanti, graffianti, in cui il giudizio diviene superfluo di fronte all’incognita, di fronte al vissuto di queste donne cui noi assistiamo e delle quali speriamo l’epilogo non sia già scritto.
Una boccata di ossigeno arriva da Erica che, dividendo la quotidianità con queste donne, affronta al tempo stesso l’amore con Maurizio che speriamo, e vogliamo credere, possa essere molto diverso da quello vissuto da Eugenia, Emma ed Eva anche se, in questo caso, non ci è dato sapere come andrà a finire.

Claudia Giuliani nasce a Collazzone, un piccolo borgo umbro, nel 1966. Cresce e si forma  Roma, dove tutt’ora vive con la sua famiglia, alla quale cerca di trasmettere le passioni di una vita.

Dall’amore per il suo territorio di origine, che cerca di coniugare con la frenesia e i ritmi di una città metropolitana, fino alla ricerca e all’impegno di valorizzare ciò che i nostri padri ci hanno lasciato.

Da sempre appassionata lettrice, esprime da anni un grande amore per la scrittura. Nel 2009 è stata finalista del Premio Internazionale Mondo Libro con Immaginario.

Ha partecipato al Premio Viareggio vincendo il I premio con il romanzo La casa paterna, a Perugia si aggiudica, con il racconto Emma, il II premio, entrambi per la narrativa inedita.

Nel 2018 ha pubblicato per Edizioni Croce il romanzo Domina, nel 2019 Immaginario; nello stesso anno ha conseguito con Domina il Premio Speciale della giuria “Città di Latina”.


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