Recensione Il gran finale di Giuseppe Patti

Il Gran Finale

–  Giuseppe Patti 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo
Pagine:  175
Editore: Leonida Edizioni


Giudizio Sintetico


«Tutto il mondo è Sicilia, o la Sicilia è tutto il mondo.» Tommaso Cosentino, ex impiegato di banca e divorziato, spinto dalla passione amorosa, trova impiego come badante dello scrittore Salvatore Messina, famoso per le vicende dell’ispettore Martorana. Arguto ed eccentrico, Messina ama trascorrere le sue giornate ai Giardini Margherita, tra un Wild Turkey e un tuffo nella Sicilia più contorta e umoristica, che tanto gli manca. La sua variopinta ironia spiazza chiunque, persino Tommaso, la sua vittima preferita, alimentando in lui l’odio per la vita e per il suo datore di lavoro. Cosentino comincerà ad apprezzare l’anziano troppo tardi, quando abiterà nella casa dello scrittore e finirà tra i coyote affamati de Il Gran Finale.

“Il gran finale” è il titolo dell’opera del famoso scrittore Salvatore Messina, uomo ormai anziano che passa le sue giornate tra la propria abitazione e i giardini Margherita, accompagnato sempre dal nuovo badante Tommaso Cosentino, personaggio direi imbranato e insicuro che deve conservare a tutti i costi il lavoro per mantenere la figlia prossima all’università, l’ex moglie e un affitto ballerino.
L’opera che da il nome a questo romanzo è un mistero poiché nessuno sa dove sia e a contendersela sono i figli dello scrittore che sembrano pronti a tutto pur di mettere le mani sul manoscritto, impresa non facile visto il carattere dell’anziano scrittore e della sua volontà a veder pubblicata l’opera solo dopo la sua morte.
I siparietti e le vicende che Tommaso si trova ad affrontare sono al limite del goliardico, un po’ per le innocenti bugie che racconta al datore di lavoro, un po’ per le incombenze che si trova ad affrontare.
Tra ironia, amori e parentesi molto profonde, la vicenda prenderà pieghe inaspettate conducendo la saga scritta da Messina con protagonista l’ispettore Martorana ad essere al centro di un turbinio tra affetti, un passato doloroso e un legame con la terra natia, la Sicilia, che prenderà strade inaspettate fino ad un epilogo davvero sorprendente.
Il romanzo di Giuseppe Patti è un concentrato di tanti elementi ben dosati e totalmente ipnotici, sia per la trama che per una narrazione d’altri tempi, direi quasi poetica.
Questo romanzo mi ha coinvolta sin dalle prime pagine conducendomi in una storia davvero intrigante, quasi noir ma intrisa di ironia e sipari davvero goliardici.
Non mancano legami profondi, passaggi e dialoghi intrisi di significato e spunti di riflessione ma soprattutto colpi di scena capaci di rendere “il gran finale” una vera e propria sorpresa letteraria da cui è difficile staccarsi.
Una storia completa e complessa che stupisce e ipnotizza il lettore, un romanzo che merita assolutamente di essere letto per la bravura dell’autore nel fornire elementi sempre più inaspettati tanto da confondere quasi il lettore tra realtà e finzione.

Giuseppe Patti (Sciacca, 1997), studia Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo. Scrittore, aspirante giornalista, vincitore di numerosi premi letterari tra cui il Premio Internazionale “I fiori dell’acqua” e il Premio Nazionale “Alda Merini”. Il Gran Finale è il suo romanzo d’esordio.


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