Recensione Thelmabeth di Piero Iiriti

Thelmabeth

– Piero Iiriti –

Formato: Copertina flessibile

Pagine:  219


Giudizio Sintetico

Un gruppo di amici condivide la scoperta delle emozioni. Trevien, il protagonista, attraverso continui salti nel tempo, peripezie e colpi di scena, beve tutta d’un fiato la vita. Alla continua ricerca dell’ignoto e nel tentativo di superare e abbattere quelle barriere che la natura ci pone, lotta con i suoi fantasmi fino al parossismo. L’autore, Piero Iiriti, con molta chiarezza e immediatezza tratteggia realtà e situazioni molto divertenti. La narrazione è vivace, dal ritmo sostenuto e rende chiaramente l’idea della fragilità umana che spesso si cela dietro pareti trasparenti.

Come Alice di Carroll che affronta situazioni ricche di moralità in un luogo astratto, così Trevien affronta i dilemmi della sua mente dando corpo a riflessioni in viaggi che attraversano e confondono spazio e tempo, concretizzando i luoghi entro cui la mente si interroga.


“Thelmabeth” è una raccolta di esperienze, un insieme di riflessioni che fanno del pensiero e della filosofia un viaggio, in parte concreto e in parte onirico, ricco di riferimenti di alta caratura capaci di chiarire  i dubbi e affrontare argomenti variegati figli del complesso mondo del pensiero umano.


Il protagonista di questa raccolta rappresenta il punto fermo di racconti ed esperienze in cui si incontrano amici e persone diverse in luoghi sempre differenti e che, partendo da scambi e magari bicchieri di alcolici, affrontano interrogativi e riflessioni che lo conducono infine, nella seconda metà di ogni capitolo, ad affrontare esperienze al di là dei limiti razionali capaci di concludere la riflessione del capitolo anche con soluzioni surreali.
In questi tredici capitoli Piero Iiriti abbatte le barriere del tempo e dello spazio per creare situazioni bizzarre e paradossali capaci di sfaldare credenze e riflessioni e ricostruirne contorni grazie nuovi punti di vista.

Sono tante le basi di partenza che alimentano i confronti tra i personaggi e altrettante sono le parentesi aperte su luoghi e tempi che conducono alle risposte da cui il lettore può carpire estratti da far propri.


Il parossismo di queste pagine permette all’autore di rendere Thelmabeth un romanzo senza contorni definiti ma pregno di spunti di riflessione elevati e situazioni surreali che, prendendo vita, compongono pagine di racconti originali e scritti in modo fresco e bizzarro.
Il lettore, al contempo, si trova immerso in pagine dense di significato alternando a questa razionale visione dei pensieri una descrizione delle situazioni così surreale da creare un contrasto piacevole che rende unico e originale ognuno dei 13 racconti.


Piero Iiriti nato a Chivasso in provincia di Torino il 4 gennaio 1985, è cresciuto nella provincia di Reggio Calabria dove ha conseguito il diploma di geometra.

Tra il 2005 e il 2008 è vissuto principalmente a Roma e ha frequentato per breve tempo l’Accademia del Cinema, alternando con studi nel ramo storico. Nel 2009 viene assunto da un’azienda ferroviaria di cui tutt’oggi è dipendente. Vive in provincia di Milano e da circa un anno ha iniziato a dedicarsi alla scrittura principalmente per un’esigenza interiore.

Nel suo tempo libero si occupa di cinematografia e libri. Ama viaggiare, visitare musei e girovagare per la città.


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