Recensione Zia Mame di Patrick Dennis

Zia Mame

–Patrick Dennis –

Formato: Copertina flessibile

Pagine:  380

Editore: Adelphi


Giudizio Sintetico


Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell’America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre – quel ricco, freddo bacchettone – poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all’indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica «Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!», e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile che uno scrittore moderno abbia concepito, e attraversare insieme a lei l’America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro – o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento. Per fortuna sua, e dei lettori, Patrick ha scelto la seconda opzione, e scritto questo libro tuttora leggendario. Non è certo che Dennis volesse inventarsi, come è stato detto, un’alternativa americana a Mary Poppins: ma lo è che chi arriva all’ultima pagina, e vede zia Mame partire per un nuovo viaggio, ha la sensazione di separarsi dalla parte più lieve, libera e felice di sé.

Sicuramente uno dei personaggi più strambi e fuori dagli schemi mai trovati in un libro ma… forse le aspettative erano troppo alte.

 Zia Mame è una donna esuberante, di quelle che fatichi a capire se ci è o ci fa.Riesce a rendere ogni situazione complicata, buttando benzina sul fuoco e ingarbugliando situazioni che potrebbero essere molto più di facile gestione.

 Chi paga tutto questo? Il nipote Patrick che, rimasto orfano, deve affidarsi all’educazione anticonformista e naif della zia che lo metterà al centro di situazioni goliardiche che verranno narrate, insieme allo scorrere del tempo, in queste pagine.

 La storia di una vita, la vita di Patrick, che prende strade inaspettate grazie a Mame che, ignara o forse previdente, mette uno zampino imbranato capace però di salvare situazioni compromettenti e incanalare il nipote verso un futuro florido che altrimenti non sarebbe giunto.

 La lettura del romanzo di Patrick Dennis è una piacevole commedia narrata come un lungo racconto in cui i capitoli si alternano raccontando i fatti principali della vita del protagonista in cui l’ingombrante zia mette lo zampino e tutta la sua personalità.

 Indubbiamente il personaggio di Mame è originale, spassoso e maldestro, la cui personalità riempie pagine di una vita già piena ma molto ordinaria.Il contorno della vita della zia è il vero fulcro delle pagine e di quei dettagli che colorano da decenni le parentesi di lettura di questo romanzo senza tempo.

 La personalità della zia però a tratti è ingombrante, e a me non sempre è risultata piacevole, così come ho notato che alcuni capitoli sono molto più lenti e meno brillanti di altri, diventando a tratti troppo statici mettendo in ombra un personaggio all’apparenza promettente.

 Una lettura piacevole, un personaggio sicuramente brioso e frizzante ma a mio avviso non così fantasmagorico e indimenticabile.


Patrick Dennis è uno degli pseudonimi di Edward Everett Tanner III, nato a Evanston (Illinois), nel 1921. Durante la seconda guerra mondiale entrò nell’American Field Service, come autista di ambulanze nelle battaglie di Montecassino, ma venne poi dimesso dall’esercito per una grave depressione.

Alla fine degli anni Quaranta si trasferì a New York. Dopo aver scritto come «ghost writer» alcuni libri usciti a nome di giornalisti e diplomatici di buona fama, Tanner cominciò a pubblicare in proprio con lo pseudonimo di Virginia Rowans. Come Patrick Dennis firmò nel 1955 Zia Mame, vendendo più di due milioni di copie e nel 1956 Guestward, Ho! (Gli ospiti), da cui venne tratta una serie televisiva. In pochi anni pubblicò una serie di bestseller e ben presto la doppia identità dell’autore venne svelata dal settimanale Life.


Nel 1961 un nuovo libro, a firma Dennis, ottenne un successo pari Zia Mame: Little Me. Le memorie intime di Belle Poitrine, intelligente parodia del mondo hollywoodiano e del nascente culto delle celebrità, accompagnata da centinaia di fotografie di Chris Alexander. Divenne, come Zia Mame, un musical e in seguito un film.

Nel 1962 Edward Tanner tentò il suicidio, per un amore omosessuale infelice, e fu ricoverato in ospedale psichiatrico. Da questa crisi non si riprese né umanamente né come scrittore . Morì di cancro al pancreas nel 1976, ormai sconosciuto, nonostante i suoi libri continuassero ad alimentare sceneggiature e soggetti cinematografici. Una parte dei suoi manoscritti è a tutt’oggi conservata presso gli archivi dell’Università di Yale, un’altra a Boston.


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