Recensione Dio liberato di Marcello Fanfoni

Dio liberato

– Marcello Fanfoni –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 476

Editore: Robin&son

Giudizio Sintetico

Bianca è una ragazza timida e introversa che frequenta il liceo Pindaro a Milano; la sua vita viene completamente stravolta quando, un mattino, si imbatte nella visione di una splendida, ultraterrena signora in bianco. Tra amori non corrisposti, prostitute, matrimoni falliti, divinità egizie e greche, una città-bordello per suicidi e viaggi oltremondani, la sua quotidiana esistenza e quella di Serena, Enrico, Martino e Milena verrà trascinata in un vortice di grottesche e sconvolgenti avventure di cui soltanto Dio in persona potrà sancire il surreale, catartico epilogo.

“Dio liberato” è quasi un viaggio ai confini dell’animo umano, percorso e attraversato da una narrazione che spinge il lettore tra le pieghe degli accadimenti della vita e del suo stesso scorrere, contemplando tutte le innumerevoli variabili che la rendono unica.

Spinge infatti il lettore verso questi confini anche con un linguaggio “pesante”, caratterizzato da termini che colpiscono al volto e lasciano storditi, per l’estrema irriverenza che sfiora la blasfemia. Non è un libro per tutti, è bene chiarirlo.

È una lettura che induce riflessioni interessanti e profonde sulla vita, sui suoi momenti, sull’ irripetibilità delle situazioni e sull’importanza e sulla bellezza di viverla a fondo. Marcello Fanfoni compie un’operazione decisamente interessante legando aspetti reali a piani immateriali rendendo però la lettura di queste pagine un esercizio non proprio alla portata di tutti.

Il lavoro narrativo compiuto dall’autore restituisce pagine complicate. Non sempre complesse ma sicuramente complicate e che non possono lasciare indifferenti senza gettarci nella più completa sorpresa. Il finale è particolarmente “incisivo”.

Un’atmosfera quasi onirica viene calata come un velo bagnato sul piano della realtà, con un tocco di “irriverenza” lessicale che pare giungere direttamente da alcuni scritti di protesta di qualche decennio addietro, facendo entrare questo libro nella piena categoria degli scritti inquieti e difficili da catalogare.

Marcello Fanfoni è nato a Magenta nel 1974 e vive a Milano. Ha pubblicato Nel cuore della città di Joyce. La Dublino di Ulyess, James Joyce e il cinema e Il caso dello vecchio spilorcio. Adora la lingua e la letteratura russa e Puskin è la sua grande passione.

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