Recensione La casa delle luci. Donato Carrisi

La casa delle luci

– Donato Carrisi –

Formato: Copertina rigida

Pagine: 432

Editore: Longanesi

Giudizio Sintetico

Si chiama Eva, ha dieci anni, e con lei ci sono soltanto una governante e una ragazza finlandese au pair, Maja Salo. Dei genitori nessuna traccia. È proprio Maja a cercare disperatamente l’aiuto di Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, l’addormentatore di bambini. Da qualche tempo Eva non è più davvero sola. Con lei c’è un amichetto immaginario, senza nome e senza volto. E a causa di questa presenza, forse Eva è in pericolo. Ma la reputazione di Pietro Gerber è in rovina e, per certi versi, lo è lui stesso. Confuso e incerto sul proprio destino, Pietro accetta, pur con mille riserve, di confrontarsi con Eva. O meglio, con il suo amico immaginario. È in quel momento che si spalanca una porta invisibile davanti a lui. La voce del bambino perduto che parla attraverso Eva, quando lei è sotto ipno­si, non gli è sconosciuta. E, soprattutto, quella voce conosce Pietro. Conosce il suo passato, e sembra possedere una verità rimasta celata troppo a lungo su qualcosa che è avvenuto in una calda estate di quando lui era un bambino. Perché a undici anni Pietro Gerber è morto. E il misterioso fatto accaduto dopo la sua morte ancora lo tormenta.

Finalmente un romanzo di Carrisi che si apre e si chiude sebbene il protagonista sia ormai a noi noto.

Pietro Gerber, che in questo nuovo romanzo dovrà fare i conti con l’aldilà (così sembrerebbe) e un mistero da risolvere di 25 anni prima, porta il lettore a mettere in dubbio la sua stessa razionalità lasciandosi suggestionare, angosciare e ipnotizzare da pagine serrate e intense con una chiusura che, sebbene sia un po’ sbrigativa, chiude un cerchio dove tutti mettono in discussione le proprie certezze mentali e affettive.

Misteri nei misteri insomma.

“La casa delle luci” unisce alla razionalità della psicologia la suggestione dell’ignoto, della vita dopo la morte e della comunicazione tra i due mondi.

A questo tratteggio interessante Carrisi unisce il mistero della scomparsa dell’amico venticinque anni prima, lasciando quindi che l’emotività del protagonista si trovi a fare i conti con la voglia di chiudere il capitolo doloroso della sua infanzia senza però tradire i valori psicologici e razionali in cui crede.

La capacità di Carrisi di ipnotizzare il lettore è sempre magistrale, il diletto nel creare punti di riferimento che acuiscono l’interesse è il tocco del maestro, in questo caso il gioco dei ceri e la parola Arimo.

Romanzo molto bello, coerente, razionale ma anche molto suggestivo, una trama che rende i suoi protagonisti e il lettore totalmente plasmabili.

Unico neo la presenza costante di Hanna Hall che, dopo tre anni, non ricordo assolutamente perché debba essere così importante. Dimenticata!

Donato Carrisi è un autore, sceneggiatore e gioenalista italiano. Dopo aver studiato giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento. È regista oltre che sceneggiatore di serie televisive e per il cinema. È una firma del Corriere della Sera ed è l’autore dei romanzi bestseller internazionali (tutti pubblicati da Longanesi) Il suggeritore, Il tribunale delle anime, La donna dei fiori di carta, L’ipotesi del male, Il cacciatore del buio, La ragazza nella nebbia – dal quale ha tratto il film omonimo con cui ha vinto il David di Donatello per il miglior regista esordiente –, Il maestro delle ombre, L’uomo del labirinto – da cui ha tratto il film omonimo –, Il gioco del suggeritore,La casa delle voci,Io sono l’abissoLa casa senza ricordi e La casa delle luci.

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