Recensione doppia La vendetta del ragno di Lars Kepler

La vendetta del ragno

– Lars Kepler –

Formato: Copertina rigida

Pagine: 608

Editore: Longanesi

Giudizio Sintetico

Saga Bauer non è più un’agente della polizia di Stoccolma. È stata sospesa dal servizio, ma non desidera altro che tornare al lavoro che ama. La sua già tormentata esistenza è sconvolta da un messaggio anonimo. Qualcuno ha una pistola con nove proiettili pronti a uccidere altrettante persone, e l’ultima vittima della lista di morte è il commissario Joona Linna.
Chiunque lo abbia scritto ha un solo scopo: far ricadere sulla coscienza di Saga il peso di quelle morti e, soprattutto, la responsabilità di salvare la vita all’ex collega e amico.
L’omicidio del capo della polizia svedese Margot Silverman è la conferma della minaccia, e della presenza di un nuovo serial killer. Un individuo disposto a tutto e che probabilmente ha un conto in sospeso con Saga.
Come un ragno che tesse la tela intorno alla preda, il killer pone lentamente fine alla vita delle vittime e sigilla il suo rituale facendo ritrovare i loro corpi avvolti in una sorta di bozzolo nei pressi dei cimiteri di Stoccolma.
Mentre all’interno della polizia le false piste scardinano ogni certezza, Joona Linna sa di avere le ore contate per risolvere uno degli enigmi più angoscianti della sua carriera. Un caso che lo riporta sulle tracce di una vecchia conoscenza, il serial killer Jurek Walter…

RECENSIONE DI MATTEO:

E’ quasi cinematografica la scrittura di Lars Kepler in questo libro.

“La vendetta del ragno” è un susseguirsi di fatti, azioni, colpi di scena e attente descrizioni che danno vita ad una sinfonia ad alta tensione suonata su una corda tesa, un filo sottile, proprio come quello di una ragnatela, che avvolge e si appiccica al lettore facendolo diventare un tutt’uno in questa avvincente indagine di polizia.

Le pagine si susseguono come i fotogrammi di una pellicola il cui un raffinato sfondo psicologico ospita l’agire di un serial killer che mette in atto un gioco di vendetta intricato e crudele, in cui lancia una sfida contro il tempo a chi gli da la caccia.

Nove pallottole per altrettante vittime, la cui esecuzione è preannunciata dalla comparsa di statuette di stagno replicanti la loro fisionomia, rappresentano il filo conduttore e i pezzi di un puzzle che vede seduti al tavolo di gioco un misterioso serial killer, l’ex agente della polizia di Stoccolma, Saga Bauer e l’ispettore Joona Linna, ultimo bersaglio di una lista di morte che costituisce la regola di una sfida intelligente, sottile e altrettanto violenta.

Ci si trova pienamente immersi nell’indagine leggendo questo libro, e pare quasi di percepire la luce fredda e di respirare l’aria umida scandinava voltando le sue pagine che, con un linguaggio a tratti crudo e senza filtri, ci portano a districarci in un gioco di intelligenza e astuzia criminale dal quale è difficile separarsi.

E’ una trama robusta, che scorre a tamburo battente e senza esitazioni, tanto da “costringere” il lettore a effettuare una corsa fianco a fianco con la polizia per cercare di districare i fili di questo terribile gioco fatto di una sottile e violenta vendetta in cui il tempo scorre in maniera inesorabile.

Lars Kepler riesce ad unire, quasi alla perfezione, tutti i distillati migliori di un giallo – thriller in cui l’immaterialità della psicologia si fonde con la realtà e gli aspetti più concreti di macabri omicidi e di un’articolata indagine. E poi ci sono i colpi di scena, le svolte all’ultimo secondo, i fatti che emergono dalle pieghe dell’indagine a dare ulteriore ritmo vibrante a questo libro che oltre ad appassionare chi legge, lo trascina in una sfida di logica e imprevedibilità.

Si prova una sensazione contrastante leggendo “La vendetta del ragno” ed è quella adrenalinica di voler correre per tenere il ritmo dei fatti a cui si contrappone quella del bisogno di respirare per la carenza di ossigeno derivante da una lunga immersione in un mare oscuro fatto di agitata malvagità.

Ed è solo nelle ultimissime pagine che si potrà tirare un profondo respiro, avvertendo un dilatarsi del ritmo che ha accompagnato una bellissima sinfonia ad alta tensione.

Geniale, pauroso, crudo al punto giusto e disarcionante; Lars Kepler ci ha consegnato un libro così avvolgente che, alla fine, pare quasi avere un protagonista in più: il lettore che si è sentito osservatore speciale e parte di una squadra d’indagine con una velocità d’azione da lasciare senza fiato.

RECENSIONE DI CHIARA:

Immagino e riesco a vedere esattamente questo libro per quello che è, una grande ragnatela, un concentrico e intricato susseguirsi di filamenti che portano al centro dove immobile ma attento sta il predatore in attesa che la vittima giunga da lui attratta da qualcosa che, in realtà, è un enorme inganno.


Non di solo gioco psicologico si animano queste pagine ma anche di un intricato gioco violento, fatto di vittime e colpi di scena, di enigmi e corse contro il tempo, di inganni e paure ma soprattutto di un movente che sembra giungere da molto lontano, da un qualcosa che è stato visto ma volutamente ignorato.


Il serial killer protagonista di “La vendetta del ragno” è tanto crudele quanto intelligente: prende ispirazione da altri serial killer e ne mette in atto metodo e dettagli migliorandoli con un’astuzia unica.

Il suo sembra quasi un gioco: nove pallottole, nove vittime, una statuetta di stagno a suggerire chi sarà la prossima e tutto, ma proprio tutto, che porta a Saga Bauer, non più agende della polizia di Stoccolma ma unica a poter salvare l’unica e ultima vittima dell’omicida seriale che è stata indicata come il commissario Joona Linna.


Un ticchettio inquietante prende avvio alle prime pagine e si macchia di sangue innocente nelle successive, ampliando il raggio di morte vittima dopo vittima con una lucidità e un metodo di fronte al quale il lettore tace e trema e nelle cui pieghe il romanzo prende vita come in una forsennata ma logica corsa contro il tempo.


Lars Kepler dà grande dimostrazione di capacità creativa nel mettere insieme i pezzi di una trama che non tentenna mai, entrando nella mente del serial killer, nella coscienza della protagonista e nella paura più recondita delle vittime, giungendo infine a una risoluzione che appare oscura e ombrosa come tutte le pagine del nuovo romanzo dell’autore.
Colpisce come un pugno allo stomaco la velocità delle violenze, catturano le logiche e meravigliano i dettagli così come tutto accade imprevedibilmente lasciando il lettore senza punti di riferimento fissi ma in balia di una mente malvagia e vendicativa che non si ferma mai e che anzi, non permette a nessuno, lettore compreso, di tirare un sospiro di sollievo.


“La vendetta del ragno” è un romanzo che non delude le aspettative, scritto per essere divorato, intriso di dettagli geniali, molto cinematografici, spinti probabilmente dalla volontà di rendere il lettore parte di un’indagine che, grazie ai dettagli come gli omini di stagno e agli enigmi da risolvere, non perde mai il ritmo serrato.

Come in una grande mappa e corsa ad ostacoli “La vendetta del ragno” porta il lettore ad essere come i protagonisti: trapezisti su un’intricata tela che il Ragno amplia e modifica secondo un macabro, drammatico, violento ma geniale disegno di vendetta.

Lars Kepler è lo pseudonimo dei coniugi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril. Entrambi sono scrittori, ma nel 2009 hanno deciso di sospendere momentaneamente le loro carriere separate per scrivere un romanzo insieme. Ne è nato il caso editoriale europeo del 2010, L’ipnotista, il romanzo che ha scalzato dalla vetta delle classifiche svedesi la trilogia di Larsson, e che ha inaugurato la fortunata e amatissima serie di romanzi con protagonista il commissario Joona Linna, tutti pubblicati da Longanesi: L’esecutore (2010), La testimone del fuoco (2012), L’uomo della sabbia (2013), Nella mente dell’ipnotista (2015), Il cacciatore silenzioso (2016), Lazarus (2018) e L’uomo dello specchio (2020). Sempre presso Longanesi è uscito Il porto delle anime (2015).

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