Recensione Somiglianze. Il sogno nel ricordo di Noemi Mogliani

Somiglianze. Il sogno nel ricordo

– Noemi Mogliani –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 444

Editore: Albatros

Giudizio Sintetico

L’autrice tratteggia una storia intricata familiare vessata dalle separazioni e dal rancore, da silenzi e da un vuoto riempito di dubbi e paranoie. Molti sono i risvolti psicologici, infatti, l’analisi è soprattutto ricamata sulle emozioni dei suoi personaggi, in particolare da quella di Veronica e di sua figlia Maria Luce, attorno alle quali si stringono i restanti componenti con altrettanti e ben definiti ruoli-cardine e compiti esistenziali. Colpi di scena e inaspettati risvolti tengono con il fiato sospeso… L’abbandono di una moglie e madre di famiglia scatena le sorti di un Universo che sembra voler ricucire le anime dilaniate proprio con lo stesso ago da sarto del papà Ernesto…

Una storia che si compone di emozioni e di psicologia anima la trama di questo lavoro di Noemi Mogliani.

Queste pagine si dipanano attorno a questioni famigliari le cui ripercussioni ricadono sulle persone e sulle loro vite per molto tempo determinando un destino in cui non mancano allontanamenti e dolori.

Veronica è una donna, mamma di tre bambine, con un carattere determinato e  anche un po’ scontroso.

Su di lei tanto ha determinato l’abbandono della madre in ospedale quasi al termine della gravidanza che doveva regalarle un fratello o una sorella.

L’abbandono ha scavato nell’anima di Veronica un vuoto che non ha mai saputo colmare e che ha determinato anche il fallimento del suo rapporto con Giulio e l’incapacità di amare davvero le figlie e di costruire un rapporto sano con il padre.

Proprio l’ex compagno sarà, insieme a misteriose lettere che giungono regolarmente alla donna, artefice di un incontro capace di mescolare le carte in tavola, rimettendo in gioco le sorti di più persone ricostruendo un’armonia familiare illuminando l’animo di una donna che aveva smesso di credere nella magia della vita.

Ci sono altri protagonisti in queste pagine oltre ai personaggi che le animano: sono i sentimenti, la loro profondità e l’incapacità di fidarsi delle persone.

È una storia d’interiorità quella a cui l’autrice da vita, di un’interiorità travolgente, tanto da essere  determinante nella quotidianità di chi la vive, tanto da lasciare un segno indelebile sulle persone e sui fatti.

Sono pagine intense quelle di questo libro, scorrevoli al punto giusto e con un ritmo di tutto rispetto nonostante alcune descrizioni, forse, un po’ ampie. 

Noemi Mogliani ci consegna un ottimo libro, con una bella storia che saprà essere sicuramente apprezzata da coloro che amano le pagine intrise di sentimenti e che amano vedere gli effetti di riverbero che essi hanno nella vita di tutti i giorni, particolari che donano a queste pagine un carattere unico in grado di farsi perdonare qualche piccolo refuso nel testo.  

Noemi Mogliani è nata e vive a Recanati (MC), natio borgo del poeta Giacomo Leopardi. Da quei luoghi , proiettando lo sguardo verso la torre de Il Passero Solitario e l’Infinito che si apre “al di là della siepe”, corona il sogno di pubblicare un libro. Riscopre la passione per la scrittura, che aveva temporaneamente archiviato per dedicarsi alla professione di avvocato, dopo il diploma conseguito presso il Liceo Classico Giacomo Leopardi e la Laurea in Giurisprudenza presso l’Ateneo maceratese. Fonte di ispirazione del suo primo romanzo è un’esperienza di vita vissuta, spunto iniziale che lascia spazio a una storia del tutto nuova. L’autrice desidera sottolineare l’importanza di non rinunciare mai ai sogni, parte di noi come i ricordi, che debbono essere impreziositi e sublimati. Ma i sogni si realizzano cogliendo le opportunità e le occasioni che si presentano e grazie a un’immancabile dose d’entusiasmo, oltre che, non ultima, alla potenza dell’amore esclusivo e incondizionato, bene imperfibile.

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