Recensione La libertà di cambiare canale di Simone Plozzer

La libertà di cambiare canale

– Simone Plozzer –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 281

Editore: Robin Edizioni

Giudizio Sintetico

Trucco, set, luci, azione! Va in onda un’altra puntata. La nuova elettrizzante vita di David lo vede agli inizi del lavoro dei suoi sogni. Non è tutto oro quello che luccica però, e David se ne accorge entrando nell’universo del jet-set. Quale sarà il prezzo che dovrà pagare? Seguire il punto di vista del protagonista ci porterà in uno spaccato sociale disumano, per fortuna lontano dal nostro… ma davvero così lontano?

David, il protagonista di “La libertà di cambiare canale”, è il presentatore di un particolare programma televisivo, “Last Chance”, un dibattito dove, ad essere intervistati, sono famosi criminali italiani condannati quasi sempre all’ergastolo che, attraverso la lettura di famosi classici, devono provare ad argomentare ragioni e motivi delle loro azioni confrontandole con la morale e il significato dei romanzi. per poi venire condannati o assolti dal pubblico che stabilisce la loro libertà o la loro morte.

David racconta, nella prima parte di questo romanzo come, in un futuro prossimo (siamo circa nel 2043) tanto sia cambiato nell’assetto politico e sociale dell’Europa ma poco sia evoluto nell’indole delle persone che amano giudicare con sufficienza, motivate ancor di più da servizi come la televisione, e il programma che il protagonista si trova suo malgrado a presentare, che incentivano questa barbarie, addirittura portando il giudizio, prima legato alla legge, nei salotti televisivi.

Attraverso una narrazione che parla delle difficoltà del protagonista, dei principi morali messi a tacere dalla necessità di lavorare, l’autore affronta numerosi temi attuali che mettono a confronto il buonsenso e le evoluzioni discutibili del pensiero, condizionato dai social ma anche dall’immediatezza degli strumenti che rendono tutti giudici mai davvero responsabili delle azioni e lo fa mostrando le conseguenze, soprattutto psicologiche, che alcune scelte portano nella vita di David.

La vita del protagonista diventa sempre più imprevedibile scandita anche da eventi traumatici e riflessioni morali che vorticano pericolosamente verso un gorgo in cui David si troverà ad essere solo con i propri demoni, che lo conducono fino ad un’inquietante rivelazione finale che rimetterà tutto e tutti in discussione.

Il romanzo di Simone Plozzer è un distopico dalla forte impronta realistica.

Sebbene alcuni dettagli siano estremizzati ai fini della trama, il senso del messaggio che traspare da queste pagine è forte eppure possibile e veritiero, sicuramente utile e importante per far germogliare riflessioni che, di fronte alla società di cui facciamo parte oggi, diventano necessarie.

Una trama ben costruita, interessante e profonda, scritta con grande equilibrio e capacità di coinvolgimento rende “La libertà di cambiare canale” un romanzo intrigante, un thriller a tratti, capace soprattutto di far emergente spunti interessanti di riflessione grazie ad una trama originale e di grande spessore.

Simone Plozzer nasce a Milano nel giugno del 1990. Dopo il liceo si dedica alla sua prima grande passione: la musica rap. Con lo pseudonimo di Pasha in quegli anni coltiva una breve carriera componendo diversi singoli e album. Successivamente ritorna in aula laureandosi in psicologia e specializzandosi in psicologia per le risorse umane. In questo periodo rinnova anche la sua passione per la scrittura e pubblica alcuni versi su due collane di poesia e due raccolte complete (Sentieri di Salgemma, 2018; Rosso fumo, 2019). Attualmente lavora come head hunter in una società di consulenza nella sua città di origine, pur continuando a scrivere e comporre musica. La libertà di cambiare canale è il suo primo romanzo.

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