Recensione Sacro Romano Impero. La principessa di Charolles di Marina Colacchi Simone

Sacro Romano Impero. La Principessa di Charolles

– Marina Colacchi Simone –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 486

Editore: You Can Print

Giudizio Sintetico

1517. Lorenzo de’ Medici, “ago della bilancia” della politica italiana, è scomparso da 25 anni. All’orizzonte si stanno affacciando Francesco I di Valois, Enrico VIII Tudor e Carlo di Gand, un Asburgo, che vanta ascendenze in ogni casata del vecchio Continente. Carlo è un diciassettenne timido, mistico, introverso che si trova a sedere sul trono di Spagna dopo la morte del nonno Ferdinando Il Cattolico e sullo scranno del Sacro Romano Impero grazie ai Grandi Elettori della Bolla d’Oro. Accanto a lui una giovane borgognona con la quale ha traversato la fanciullezza e che ora ama profondamente. Il figlio di “Giovanna la pazza” entrerà a pieno titolo nella politica europea mentre lei, Hippolyte, avrà un’esistenza avventurosa accanto ai figli di Vanna de’Bardi che tanto s’era spesa per far salva la vita del Magnifico durante la Congiura dei Pazzi. Il destino dei protagonisti percorrerà i tumultuosi quaranta anni di potere di Carlo V che dovrà misurarsi con l’ostilità del Re di Francia, con Lutero e i Papi della famiglia Medici. L’ultimo dei quali Clemente VII lo condurrà verso il “Sacco” di Roma, la più scellerata conquista della città dei Cesari.

Quanta bellezza è racchiusa nelle pagine di “Sacro Romano Impero. La Principessa di Charolles”, ultimo romanzo di Marina Colacchi Simone.
Si tratta di un romanzo storico, uno di quelli scritti divinamente bene e in grado di regalare molteplici emozioni al lettore che si addentra in una trama in cui è facile restare piacevolmente disorientati tra la storia con la “s” minuscola e la Storia con la “S” maiuscola.

Marina Colacchi Simone, in questo lavoro, mette in campo una non comune abilità di scrittura appartenente a chi ha scelto di fare delle parole su carta la professione di una vita intera.
“Sacro Romano Impero. La Principessa di Charolles” non è un libro facile, è una di quelle scritture che va gustate e che già dalle prime pagine trascina il lettore in una trama che scorre con grande piacevolezza tra fatti storici reali, personaggi realmente esistiti e figure di invenzione da parte dell’autrice. Ed è qui che emerge la grande capacità di scrittura di Marina Colacchi Simone, nel saper dar vita a personaggi tratteggiati con una tale cura che, una volta inseriti nello scenario storico, sembrano essere più veri di quelli che realmente sono esistiti.

Più volte sono rimasto sorpreso faticando a realizzare che quello che avevo tra le mani fosse un romanzo e non un saggio.
Siamo nell’epoca di Carlo V e il libro si apre con una fotografia sulla Roma alle prese con il Sacco dei Lanzichenecchi, prima di condurre il lettore indietro nel tempo per portarlo alle origini di quanto accaduto.

La trama vede la presenza di tanti personaggi storici che si sono mossi attorno a Carlo V a cui si affiancano altrettanti personaggi frutto di un vero e proprio genio dell’autrice, tra cui Hippolyte de Charolles, sua confidente e amica. Sono proprio le relazioni tra i personaggi e i fatti che ne scaturiscono a dare un tono unico a questo libro in cui ci si confronta con intrighi e tensioni degni di un vero e proprio thriller, un carattere che mai mi sarei aspettato di trovare così ben delineato in un romanzo ambientato nel ‘500.


Quello “storico” non è uno dei generi con cui mi confronto molto spesso ma queste pagine mi hanno regalato sensazioni ed emozioni da macchina del tempo, come se dalla trama uscisse quasi una cronaca dell’epoca in cui dai fatti narrati ne emergono sempre di nuovi che generano a loro volta inaspettati colpi di scena.
Ritorno ancora una volta sulla straordinaria abilità romanziera dell’autrice in cui posso immaginare abbia giocato un peso non secondario la sua vita professionale da giornalista: serve essere degli attenti osservatori di particolari per poter dar vita a intrighi e personaggi così accattivanti e così ben tratteggiati, e per poter far fondere uno scenario reale con ciò che è frutto della fantasia con così tanta bellezza.

A libro terminato, ho avuto la stessa sensazione che si prova davanti ad alcune architetture del Gaudì, dove le forme artificiali paiono essere più vere di quelle reali, esattamente come accade in “Sacro Romano
Impero. La Principessa di Charolles”, dove i personaggi di fantasia hanno caratteri e caratteristiche più intriganti degli eroi della grande Storia.
E’ un libro in grado di rapire il lettore, con una trama mai banale, ricca di tensione e colpi di scena.
Serve però attenzione, per non perdersi nel dedalo di personaggi che popolano questo straordinario romanzo che piacerà sicuramente a coloro che prediligono il genere storico
ma che non lascerà indifferenti tutti quelli che amano le pagine ben scritte e le trame ricche di tensione.

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