Recensione Iceberg di Liana D’Angelo

Iceberg

– Liana D’Angelo –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 91

Editore: Dialoghi

Giudizio Sintetico

Luigi Maggio, sindaco di un piccolo paese dell’entroterra siciliano, già intrappolato in una rete di diffamazioni a suo carico, viene additato come responsabile della chiusura improvvisa di una fabbrica del posto fortemente voluta da ricchi imprenditori del Nord. Sospettando un traffico di droga, si prefigge un solo obiettivo: ridare dignità sia a se stesso sia ai tanti operai bruscamente licenziati. In seguito a un’inquietante telefonata, parte per un lungo viaggio, direzione Lombardia, per conoscere il suo interlocutore, il quale, attraverso una confessione lucida ed estenuante, confermerà tutti i suoi sospetti.

L’Italia è un Paese meraviglioso che tutti invidiano per le meraviglie naturalistiche e per la grandezza raggiunta nel passato grazie ad artisti, condottieri e luminari che hanno saputo osservare e dar vita a opere dal valore inestimabile che, proprio dalla nostra terra, hanno avuto origine.

Purtroppo nel tempo, proprio la mano dell’uomo e i meccanismi tenebrosi di persone votate all’interesse personale hanno deturpato, violentato e sfruttato la bellezza della nostra penisola, avviando meccanismi criminali da cui è difficile, se non impossibile, liberarsi o combattere.


“Iceberg” è la storia di un sindaco che ama profondamente la sua Palumbo, cittadina nella Conca D’Oro, dove il sole e la natura abbracciano gli abitanti di questo paradiso terrestre.

Luigi, questo il nome del sindaco, ha accettato di indossare la fascia tricolore come missione per tutelare e portare nuova linfa alla sua città provando a interrompere la corsa di ingranaggi ben oliati che negli anni hanno sacrificato il benessere della collettività per interessi personali.

Proprio per indagare sulla chiusura di una fabbrica che ha causato la perdita del lavoro di tante persone oneste, ed essendo uscito dalla vicenda come il vero responsabile di questa chiusura, il sindaco parte verso il Nord Italia per conoscere i dettagli segreti e mai confessati che qualcuno sembra pronto a rivelare solamente a lui.

Quello che però Luigi Maggio non può immaginare è che il potere di una società avvelenata da pochi, e da molto tempo, non conosce confini, dando un epilogo a questa storia che lascia poco spazio ai sogni disillusi di novità e speranza che il protagonista portava come bandiera del proprio animo a servizio dei cittadini.


“Iceberg”, romanzo di Liana D’Angelo dal nome volutamente indicativo, scava nell’animo del protagonista per raccontare quei meccanismi della società che, diramandosi ovunque, riescono sempre ad avere la meglio finendo per “sporcare” la coscienza di persone innocenti, facendo addirittura ricadere su di essi le colpe dei misfatti.

La narrazione di questo romanzo, che avviene come una lunga confessione in un racconto completo e complesso, contiene tutti gli elementi utili a comprendere come le scintille di cambiamento e gli animi nobili non abbiano possibilità di riuscita di fronte a poteri forti e oscuri che tramano nell’ombra e sembrano avere occhi e orecchie ovunque, anche tra gli impensabili, giungendo addirittura a incolpare persone innocenti, proprio quelle che nel tentativo di aprire il “vaso di Pandora” sono rimaste intrappolate.


Sebbene ci siano alcuni accenni di stereotipo e luoghi comuni generalizzati, la quasi interezza del romanzo di Liana d’Angelo è struggente e trasparente, utile a comprendere alcuni meccanismi che, in conclusione, non permettono di mantenere viva la fiamma del cambiamento che arde nel cuore degli onesti che tutto farebbero pur di liberare l’intera penisola dal malaffare.


La narrazione è veloce e ricca di dettagli con una scrittura spigliata e chiara; l’impaginazione serrata rende a tratti la lettura più lenta ma credo sia voluta per dare al racconto un’andatura quasi in apnea per cogliere appieno l’alto tasso di ansie e preoccupazioni del protagonista.

Liana D’Angelo è nata a Cefalù (PA) nel 1961. Laureata in Lingue e letterature straniere e diplomata in pianoforte al Conservatorio di Palermo, è pianista, cantante e attrice. Ha svolto un’intensa attività concertistica sia come solista sia in diverse formazioni musicali. Negli anni si è affinata come regista e interprete di vari spettacoli portati in scena dal gruppo “Donne in arte”. Ha pubblicato Nato da fangoIl muro dei segreti In nome di Libero.

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