Recensione Layla di Massimo Piccolo

Layla

– Massimo Piccolo –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 397

Editore: Neapolis Alma Edizioni

In una Napoli reale e contemporanea, cinque ragazzi stanno per vivere quello che sarà l’anno più incredibile e agghiacciante della loro intera esistenza.

È una Napoli scevra dalle dinamiche che la attanagliano nella quotidianità e che spesso ne costituiscono uno stigma a fare da sfondo a questo romanzo di Massimo Piccolo che tra le pagine di “Layla” ci porta a conoscere, con passione e dovizia di particolari, una città ricca di tradizioni e angoli poco conosciuti.

Napoli è lo scenario in cui si sviluppa questo lavoro dai toni contemporanei la cui trama è fruibile da un pubblico giovane così come da quello più maturo, in cui i quattro protagonisti, Layla, Gabriel, Sara e Pisto, affiancati da “La sposa” si muovono tra questioni non facili in cui permeano elementi appartenenti alla sfera del paranormale e dell’esoterico.

L’autore, in queste pagine, mette in evidenza una particolare abilità nel tratteggiare il carattere e il profilo psicologico dei quattro liceali i cui intrecci sanno tenere incollato il lettore fino all’ultima pagina, facendo convivere nella storia piacevoli elementi di contemporaneità ad altri dalle caratteristiche più misteriose, quasi “noir”.

Sono il mistero, le scelte compiute dall’autore nella caratterizzazione dei personaggi, le descrizioni di una Napoli da scoprire gli elementi che costituiscono i punti di forza di un romanzo che si legge bene , pensato e scritto con uno stile mai banale e piacevole.

Strani accadimenti e lo scorrere della vita dei protagonisti sapranno far compagnia al lettore che ha voglia di misurarsi con una storia dei giorni nostri, in cui si intersecano piani decisamente poco scontati e mai banali.

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