Recensione Ar-Men. Un faro leggendario di Susy Zappa

Ar-Men

– Susy Zappa –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 128

Editore: Il Frangente

Nelle acque tormentate del mare d’Iroise si stagliano le possenti sagome di rocce mortali che formano la Chaussée de Sein, dove per secoli le navi sono naufragate, perdendosi per sempre nell’oblio: un cimitero di relitti, territorio sacro di Ankou, il servo della morte. Nel mezzo di questo caos roccioso, il faro Ar-Men, una torre ciclopica senza superflui decori, domina il mare da oltre cent’anni. Una storia avvincente sullo sfondo di tempeste eccezionali, quella di un pugno di uomini determinati a costruire un faro leggendario sopra uno scoglio inaccessibile, in un luogo dove il tempo si dilata e ogni destino è dettato dal volere del mare. Oggi nell’occhio del ciclone c’è una lampadina, ma un tempo vi era un evolversi d’incandescenza, un fantastico gioco di luce e prismi capaci di moltiplicarla. Il guardiano la osservava diffondersi sull’acqua: anche se il vento scardinava i vetri, la lanterna continuava a irradiare di luce quel paesaggio infernale. Ma che cosa accadeva nella mente di un uomo immerso nel ruggito dell’oceano, rinchiuso in una torre mentre la tempesta bussava con veemenza alla porta? Ancora oggi, se si ascolta con l’immaginazione, dalla torre di Ar-Men si possono percepire le urla dei guardiani e i lamenti dei naufraghi, perché dentro ogni faro si cela un po’ di eternità.

Se, guardando la copertina, pensate che questo libro sia una lettura esclusiva per lupi di mare, vi state sbagliando e anche di grosso.

“Ar-Men un faro leggendario” non è “solo” un libro di mare ma è un vero e proprio concentrato di emozioni in grado di travolgere il lettore con la stessa potenza con cui le onde si frangono sulle rocce della costa bretone.


Susy Zappa in queste pagine ci porta alla scoperta di un faro leggendario che dal 1881 guida le rotte nelle tormentate acque del mare d’Iroise, facendoci scoprire alcuni aspetti magici e leggendari di una costruzione che, per tipologia, accompagna la storia degli uomini ricoprendo significati che valicano il solo andar per mare.


Scrivere del mare bretone, dei suoi navigatori e delle sfide che accompagnano le loro vite, significa anche confrontarsi con storie e leggende che forgiano il carattere di chi abita quei luoghi, gente che respira aria salmastra da sempre imparando a conoscere e temere le ire di un tratto di mare che rappresenta uno dei più difficili da affrontare per i navigatori di ogni tempo, gente dal carattere forte, forgiato dai venti e dai marosi.


Ed è proprio nel carattere delle persone che questo libro trae origine nei suoi passaggi più profondi, quel carattere che ha permesso di lanciare una sfida costruendo un faro su uno spintone di roccia che, fino ad allora, era stato triste testimone di innumerevoli naufragi, un luogo che gli antichi ritenevano essere la dimora di Ankou, il servo della morte.


Susy Zappa con questo libro compie una vera e propria magia riuscendo a portare il lettore alla scoperta non solo dei dettagli della costruzione di questa costruzione sospesa tra oceano e leggenda ma, portandolo a vivere a fianco di chi ha contribuito a far diventare quel luogo (e tutti i fari delle coste più difficili per la navigazione) da residenza di leggende a luogo leggendario, persone il cui compito professionale ha marcato esistenze e destini di intere famiglie, per cui il tempo è scandito dalle tempeste e dal volere del mare.


Ed è qui che, anche chi è meno avvezzo alla navigazione, può perdersi in dettagli a tratti commoventi, storie intrise di caparbietà e amore per quel lume che rischiara le notti e le tempeste salvando le vite di molti navigatori e mettendo a dura prova se stessi e coloro che li attendono a terra.


“Ar-Men un faro leggendario” fa trasparire tutto l’amore dell’autrice per la terra bretone (come non comprenderla?) e permette a chi ama scrutare l’orizzonte, da terra e dal mare, di entrare un po’ più a fondo nella leggenda e nell’eternità di costruzioni e luoghi unici.

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