Recensione L’alba nera di Piero Iiriti

L’alba nera

– Piero Iiriti –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 192

Editore: Self

Secondo capitolo per Trevien e compagni, crudo e sensuale. La dimensione surreale diviene ormai consolidato intreccio tra la vita tangibile e i confini dello spazio e del tempo. Tra futuri scenari, amori turbolenti, conclamato cinismo e una lotta agli Idoli destinata a perdurare, il protagonista pare addentrarsi maggiormente verso orizzonti oscuri e ignoti. L’autore, Piero Iiriti, senza rinunciare allo stile immediato e sperimentale, continua ad alternare episodi di vita quotidiana al mondo del fantastico. Accompagnato dal vezzo dell’alcol, come nella sua prima opera, indaga sui molteplici aspetti della natura umana, tra luci e ombre.

In questo romanzo nulla è scontato, si vive una quotidianità disordinata e ribelle unita a concetti e azioni che esulano dalla razionalità portando il lettore in parentesi e avventure fantascientifiche.

“L’alba nera” ricalca le caratteristiche del precedente capitolo creato da Piero Iiriti conducendo il lettore in una raccolta di racconti dalla decisa impronta fantascientifica che hanno per protagonisti un gruppo di amici che conducono una quotidianità ordinaria con caratteristiche straordinarie.

Sì, perché se i sentimenti sono profondi e razionali, le parentesi che ogni racconto apre come esperienze dei personaggi sono create malleando il tempo, lo spazio e tutto ciò che riteniamo certo e tangibile.

Il genere letterario a cui Piero Iiriti collega le sue opere, ha radici profonde nel terreno della fantascienza con ampi spiragli dedicati alla filosofia e alla riflessione introspettiva del protagonista Trevien e dei suoi amici.

Iniziato con “Thelmabeth” e continuato con “L’alba nera” questo viaggio conduce il lettore in un’avventura di sopravvivenza e conoscenza di un mondo simile ma molto lontano da quello a cui siamo abituati con alcuni riferimenti tangibili, come per esempio le città, e altri frutto della fantasia dell’autore che definisce caratteristiche originali e ben coese con l’ambiente entro cui si svolgono le storie.

Sono pagine scritte senza filtri, spiegate in modo chiaro, vissute con entusiasmo e paura che si tengono in equilibrio sull’orizzonte dell’incertezza. Un romanzo adatto agli amanti del genere che vogliono immergersi in una storia complessa dove nulla è certo così come incerto è il destino dei protagonisti in ogni avventura da essi intrapresa.

Piero Iiriti è nato a Chivasso in provincia di Torino, il 4 gennaio 1985 ed è cresciuto nella provincia di Reggio Calabria dove ha conseguito il diploma per geometra.

Tra il 2005 e il 2008 è vissuto principalmente a Roma e ha frequentato, per breve tempo, l’Accademia del Cinema, alternando con studi nel ramo storico.

Nel 2009 viene assunto da un’azienda ferroviaria, dove tutt’oggi è dipendente.

Vive in provincia di Milano e da circa un anno ha iniziato a dedicarsi alla scrittura principalmente per un’esigenza interiore.

Nel suo tempo libero si occupa di cinematografia, narrativa e musica. Ama viaggiare, visitare musei e girovagare per la città.

Ha pubblicato il libro Thelmabeth.

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