Recensione Scoperte archeologiche non autorizzate di Marco Pizzuti

Scoperte archeologiche non autorizzate

– Marco Pizzuti –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 377

Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro

L’origine e lo sviluppo della civiltà umana non possono più essere considerati misteri completamente risolti. Le recenti scoperte scientifiche sulle catastrofi planetarie determinate da fenomeni ciclici come l’inversione dei poli magnetici o casuali impatti meteoritici impongono ormai una rilettura meno semplicistica della nostra storia…

Un ciclone di letteratura scientifica indipendente sta letteralmente travolgendo tutti i precedenti dogmi accademici, per introdurre nella comunità scientifica novità (o meglio riscoperte) come il concetto di sviluppo ciclico del progresso umano. Con esso si vuole intendere l’arco dei millenni in cui le civiltà fioriscono e poi cessano di esistere a causa di cataclismi naturali. A conferma di questo nuovo orientamento emergente troviamo un lungo elenco di reperti archeologici e di conoscenze anacronistiche (cioè non compatibili con quella che si suppone essere stata la tecnologia del tempo), che costituiscono una vera e propria spina nel fianco per l’odierna teoria ortodossa maggioritaria.

Gli unici a discuterne sono i ricercatori esclusi dal libro paga delle istituzioni, oltre ad alcuni insigni accademici fuori dal coro. Schierarsi a favore dell’archeologia “eretica”, condannata dall’establishment ortodosso a non avere alcuna visibilità nei grandi canali di informazione, significa dover accettare un confronto ad armi impari contro pregiudizi, luoghi comuni e dogmi largamente condivisi. Ciononostante, Scoperte archeologiche non autorizzate intende fare luce su questioni storico-archeologiche realmente esplosive e controverse.

L’archeologia proibita è, secondo gli studiosi che dibattono affinché venga presa in considerazione, un movimento che percorre metodi di studio e investigazione non ufficiali, analizzando scoperte e reperti in modo differente dai canoni che si susseguono nei secoli da storici ed esperti.

Ciò che gli studiosi di tale movimento sostengono è che tanti dei misteri, a cui gli esperti non hanno ancora trovato risposta, derivino da una scorretta interpretazione di ciò che è stata la storia dell’umanità nei secoli, e che i vuoti spesso ombrosi tra una civiltà e l’altra abbiano cancellato tracce di evoluzioni tecnologiche molto più avanzate di quanto oggi si possa pensare.

Attraverso fotografie, mappe e diagrammi, Marco Pizzuti affronta diversi argomenti con altrettante diverse modalità: i “reperti impossibili”, le genealogie, l’astronomia, gli egizi, le piramidi, i giganti, il cristianesimo, i templari fino ad arrivare a Cristoforo Colombo e alla Massoneria.

“Scoperte archeologiche non autorizzate” è un punto di vista, un modo diverso di affrontare molti argomenti da una posizione differente, accompagnando il racconto con fonti, documenti e una ricca bibliografia.

Ogni lettore può approfondire, riflettere e concentrarsi su ogni argomento con grande attenzione e una sana dose di curiosità, provando a mescolare gli insegnamenti accademici ricevuti in età scolare provando ad analizzare i diversi argomenti da un punto di vista differente. È una lettura complessa che deve essere affrontata quasi come uno studio sebbene la curiosità giochi un ruolo fondamentale.

Personalmente ho letto con interesse ogni punto di vista, rimanendo però convinta che gli strumenti per definire una storia credibile e veritiera siano sempre in mano agli studiosi e meno a neofiti e appassionati come me.

Sicuramente i libri di Marco Pizzuti sono antologie interessanti che stimolano le domande e la curiosità delle persone andando ad approfondire e analizzare argomenti che esercitano sempre un grande fascino su chi li avvicina.

Marco Pizzuti è nato a Roma nel 1971. Ex ufficiale dell’esercito, laurea in Giurisprudenza, scrittore e conferenziere, ha lavorato presso le più prestigiose istituzioni dello Stato (Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e Consiglio di Stato) ed è spesso ospite di emittenti radio e televisive in qualità di esperto in controinformazione e ricercatore scientifico.

Nel campo della divulgazione scientifica ha collaborato con il Museo dell’Energia e nel 2011 ha stabilito il nuovo record mondiale (TEDxBologna 2011) nella trasmissione di corrente elettrica senza fili direttamente in forma di corrente alternata (senza l’impiego del sistema witricity) applicando esclusivamente la tecnologia Tesla di fine ’800. 

Ha collaborato con il mensile “Mistero” e con l’omonimo programma di Italia1, dove ha mostrato alcuni degli esperimenti scientifici più controversi (reazioni nucleari a debole energia, effetto Biefeld-Brown, trasmissione di energia senza fili ecc.).

Ha scritto 14 saggi pubblicati in 19 Paesi. 

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