Recensione Il minimarket della signora Yeom di Kim Ho-Yeon

Il minimarket della signora Yeom

– Kim Ho-Yeon –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 268

Editore: Salani Editore

Giudizio Sintetico

Dokko vive nella stazione centrale di Seoul. Non ricorda se un tempo avesse un lavoro, una casa, una famiglia. Non sa più niente di sé, sa solo che berrebbe volentieri un bicchierino di soju. Quando trova per terra una pochette rosa contenente dei documenti e un portafogli, non può immaginare che la sua vita sta per cambiare direzione. Probabilmente la signora Yeom, un’insegnante di storia in pensione, ha perso la sua borsetta quando si è addormentata in attesa del treno. Ma grazie al buon Dio che sempre la protegge, poco dopo essersi accorta dell’inconveniente riceve una chiamata da un telefono pubblico. Un uomo con la voce di ‘un orso appena uscito dal letargo’ la informa di aver ritrovato le sue cose. Gli è così grata che decide di portare Dokko fino al suo minimarket per offrirgli qualcosa da mangiare, e lo invita a tornare ogni volta che avrà fame. Giorno dopo giorno la signora si rende conto che sotto la barba sporca e i vestiti logori del senzatetto è nascosta una persona affidabile e piena di risorse, perciò gli propone di lavorare nel suo negozio durante il turno di notte. È l’inizio di un nuovo percorso non soltanto per lui, ma per molti abitanti del quartiere che avrà occasione di incontrare. La decisione più coraggiosa che possiamo prendere è quella di essere aperti agli altri, di dar loro fiducia. C’è questa consapevolezza al centro della scrittura di Kim Ho-Yeon, che con ironia e sensibilità ci ricorda che certe volte la soluzione a problemi apparentemente insolubili può essere più vicina di quanto crediamo.

“Il minimarket della signora Yeom” merita di essere letto anche solo per cullarsi con l’ultimo capitolo e tutta la storia viene narrata in funzione di una conclusione che chiude un cerchio perfetto.

La storia è molto semplice: la padrona di un minimarket viene contattata da un senzatetto che ha trovato il suo porta documenti e che desidera restituirlo.

Commossa dalla gentilezza dell’uomo che si fa chiamare Dokko, la signora Yeom lo accoglie nel suo minimarket Always, prima offrendogli il pranzo ogni giorno e poi invitandolo a coprire il turno di notte.

È così che Dokko, con una gentilezza commovente e una naturalezza genuina inizierà involontariamente ad aiutare gli altri, ascoltandoli e consigliandoli fino ad arrivare ad aiutare se stesso ricostruendo lentamente i pezzi di una vita che aveva dimenticato affogandoli nell’alcol.

Tra queste pagine si incontrano i numerosi personaggi che popolano il minimarket, ognuno con le sue preoccupazioni, ognuno rassegnato. Leggere questo romanzo nella parte centrale è come leggere capitoli di storie di vita che hanno bisogno di nuovi stimoli e nuovi punti di vista. 

In tutto questo Dokko è medicina e comprensione, un aiuto senza secondi fini donato al prossimo come regalo per la seconda possibilità che anche lui ha avuto dalla signora Yeom.

Always non è solo un minimarket ma è anche un porto sicuro, un punto di transizione dove nessuno rimane cristallizzato ma dove chi entra ne esce diverso, e così accade a Dokko che conclude la storia con un capitolo commovente.

Il romanzo di Kim Ho-Yeon è uno di quei libri che mi piace definire “coccola” perché, una volta finito, ci si sente meglio e agisce come medicina per l’anima. La narrazione non è particolarmente veloce e coinvolge a piccole dosi ma, una volta finito, si capisce il senso di tutto, anche della scelta stilistica di voler rendere queste pagine “piene” e abbastanza lente. Non è per nulla una lettura pesante, anzi, ma ciò che rimane una volta finito questo libro sono la bellezza dei personaggi incontrati (soprattutto la signora Yeom e Dokko) e la bellezza delle emozioni umane che nascono dall’aiuto reciproco generato dall’animo e dall’indole gentile di alcune persone, caratteristica con cui si nasce o che sgorga grazie alle esperienze di vita. Un libro significativo.

Kim Ho-yeon (1974) è scrittore e sceneggiatore.
Vincitore di numerosi premi letterari,
questo romanzo è stato il più venduto in
Corea del Sud nel 2021, superando il milione
di copie vendute. È anche il suo primo
a essere tradotto in Italia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *