Recensione Fino al canto del gallo di Edoardo Albasini

Fino al canto del gallo

– Edoardo Albasini –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 290

Editore: Idrovolante Edizioni

Un viaggio senza respiro attraverso l’Argentina. Dopo 5 mesi passati su un mercantile a lavorare, dalla festaiola e ricca Buenos Aires alla gelida e ventosa Ushuaia, l’intrepido Vincent Martini sposa la causa dell’amico Pacho appena conosciuto per gettarsi in una nuova appassionante avventura. Riscoprirà l’amore, l’amicizia e la paura, conoscerà la vendetta grazie a situazioni e personaggi che lo accompagneranno fino alla fine del mondo fra tempeste e notti stellate, fra venti impetuosi e giornate assolate. Incontrerà nobili decaduti, gauchos, parenti di desaparecidos, ex militari, ma anche furfanti, vecchi amici e camionisti. Guiderà una bicicletta, una moto e una vecchia auto. Vivrà la pampa, supererà laghi e canali innevati pur di realizzare il suo sogno e non deludere il suo compagno di viaggio, arricchendo la storia di riflessioni e poesie, pranzi luculliani e bevute senza fine, dispensando consigli e subendo inattesi rovesci per oltre 3000 km. E quando sembrerà pronto per tirare il fiato, sceglierà nuovamente di rimettersi in gioco con l’ennesimo azzardo.

Uno scrittore avventuriero e vagabondo, con la valigia sempre pronta, è in Argentina in cerca di ispirazione, guidato dall’istinto e dalla voglia di vivere il sogno di una vita.

L’occasione gli si propone quando Pacho, nella città di Buenos Aires, gli propone di vivere a contatto con la sua gente assaporando il gusto della quotidianità di un luogo dove ogni sfumatura è capace di assumere toni variegati e inaspettati. Questo sarà solamente l’inizio di un percorso attraverso l’Argentina, reso completo dai sentimenti, dalle emozioni, dai luoghi e dalle persone, un’avventura inseguendo un sogno dove non mancherà davvero nulla…

“Fino al canto del gallo” è un viaggio letterario che narra di esperienze, luoghi e persone che riempiono queste pagine di fascino, profondità e vita vissuta. Nella narrazione, fitta di avvenimenti che si susseguono conducendo il lettore nel dedalo di luoghi nuovi e incantevoli, il protagonista assorbe tutta la vita che gli incontri gli permettono di assaporare, vivendo anche di passioni e sentimenti profondi.

C’è la malinconia ma anche una sete incolmabile di libertà in queste pagine, un viaggio di oltre 3000km a cavallo di una bicicletta, di una moto e poi di un’automobile; ma c’è soprattutto la voglia di esplorare i luoghi e le persone per vivere un’avventura appagante e multiforme, un qualcosa capace di arricchire l’esistenza stessa.

Ciò che mi ha colpito del romanzo di Edoardo Albasini è la profonda conoscenza dell’animo umano che, unita all’inestimabile valore emozionale del viaggio, rende questa esperienza di lettura un percorso completo sotto ogni punto di vista. La narrazione è scorrevole, e non si può non rimanere ammaliati da ogni parentesi che le singole tappe di questo viaggio aprono e chiudono anche dinnanzi ad ogni persona che sfiora o completa l’esperienza di Vincent. Anche il finale che chiude un percorso, aprendo però a un nuovo punto di arrivo, è indicativo del valore tracciato in queste pagine vissute come un lungo tratteggio su una carta geografica che rappresenta l’esistenza stessa.

“Fino al canto del gallo” è il libro perfetto per chi ama l’avventura, la narrazione della vita condotta attraverso l’esperienza e soprattutto per chi vuole concedersi un viaggio letterario attraverso gli occhi di un uomo aperto alle sorprese della vita.

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