
La vicenda si svolge ad Almese, un paese particolarmente tranquillo e sereno, immerso tra le montagne della bassa Val di Susa, in provincia di Torino.
Improvvisamente la tranquillità del luogo viene sconvolta da inquietanti omicidi legati ad un vecchio gioco trovato per caso in uno scantinato.
Sammy ed i suoi amici cercheranno con tutte le loro forze
di difendersi da un killer spietato, il Mangiafuoco.
Intrighi e misteri riemergeranno dal cuore di Almese, un oscuro passato riaffiorerà, fino alla scoperta di una terribile verità.
In un angolo tranquillo del Piemonte, adagiato tra le montagne della bassa Val di Susa, si trova Almese, un paese che sembra uscito da una cartolina. È in questa cornice apparentemente serena che Luca Papa ambienta il suo romanzo d’esordio, Il Mangiafuoco, un racconto che scava sotto la superficie ordinata di una comunità per portare alla luce tensioni, paure e segreti sopiti.
La vicenda prende avvio con un evento in apparenza banale, che finisce per rompere l’equilibrio del luogo: un vecchio gioco riemerge da uno scantinato e con esso qualcosa di molto più oscuro. Da quel momento, Almese viene attraversata da una scia inquietante di eventi inspiegabili che costringono un gruppo di giovani amici ad affrontare un male feroce e invisibile incarnato da una figura dal nome evocativo e sinistro: il Mangiafuoco.
Il romanzo di Luca Papa si muove tra suggestioni horror e struttura da giallo classico, con richiami evidenti alla narrativa di Stephen King e al mondo delle fiabe rivisitate in chiave oscura. L’autore dimostra una buona padronanza della tensione narrativa: sceglie di non soffermarsi su dettagli macabri o compiacenti, preferendo invece costruire un’atmosfera di inquietudine crescente, alimentata dalla paura e dal senso di impotenza che i protagonisti provano davanti a un nemico sfuggente.
La forza del racconto risiede nella sua capacità di evocare un immaginario familiare, il paese di provincia, le dinamiche adolescenziali, le indagini che si muovono tra piste ufficiali e intuizioni personali, e al tempo stesso di stravolgerlo con l’irruzione dell’ignoto. L’autore gioca con gli archetipi del genere senza stravolgerli, ma sa renderli efficaci grazie a una scrittura chiara, diretta e attenta al ritmo così come aggiungendo illustrazioni evocative, dettagli raffinati come VHS, differenti piani temporali e indizi che emergono dal passato lentamente.
Pur avendo i comprensibili limiti di un romanzo d’esordio, Il Mangiafuoco riesce a tenere alta la tensione e a coinvolgere il lettore fino all’ultima pagina. C’è una cura evidente nella descrizione dell’ambientazione, ma anche un buon equilibrio tra azione, introspezione e mistero. Almese, con le sue strade silenziose e le sue ombre appena accennate, diventa più di un semplice sfondo: è un luogo vivo, attraversato da forze che lentamente emergono, portando alla luce le fragilità e le contraddizioni di chi lo abita.
Luca Papa dimostra di conoscere bene il genere che maneggia e, soprattutto, di saperne interpretare i meccanismi con una voce narrativa personale, mai sopra le righe, capace di creare empatia e tensione senza forzature. Il Mangiafuoco è, in definitiva, un buon esordio: promettente, ben costruito e capace di incuriosire fino in fondo, adatto a chi cerca una lettura che unisca mistero, ritmo e un’atmosfera dal retrogusto oscuro.
Luca Papa è nato nel 1979 a Torino. Musicista, compositore, produttore musicale e DJ, a partire dal 2001 pubblica molteplici opere appartenenti a generi musicali diversi. Da bambino si appassiona alla cinematografia thriller e horror. A partire dal 2003, seguendo l’ispirazione di registi come Dario Argento, Mario Bava e Stephen King, realizza lungometraggi di genere, in qualità di regista, sceneggiatore, produttore esecutivo e autore di colonne sonore. Nel 2024 decide di cimentarsi in qualità di scrittore, pubblicando il suo primo romanzo.
Titolo: Il mangiafuoco
Autore: Luca Papa
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 280
Editore: Dragonfly Edizioni