Recensione Tutte le volte che mi sono innamorato di Marco Marsullo

Tutte le volte che mi sono innamorato

– Marco Marsullo –

Formato: Copertina flessibile

Pagine:  248

Editore: Feltrinelli


Giudizio sintetico

Chi l’ha detto che, dopo i trent’anni, gli uomini non hanno paura di restare single? E che l’orologio biologico esiste solo per le donne? Cesare, maestro elementare napoletano, ha le idee confuse sull’amore. Tanto romantico quanto cervellotico, si nasconde dietro teorie improbabili e comici segni del destino, ma in realtà soffre per un passato di storie sbagliate, incontri surreali, colpi di fulmine e bruschi risvegli, mentre i suoi amici sembrano aver capito tutto prima di lui. A trentacinque anni, Cesare è rimasto l’ultimo single del gruppo e non sa più cosa farsene della sua libertà. Vive con il gatto Thiago, gira per la città sulla sua Vespa, ha un discreto successo con le ragazze, eppure sempre più spesso la notte torna a casa da solo, con un peso sul cuore. Quando il suo amico Sandro, prossimo alle nozze, gli consegna l’invito con un + 1 che campeggia beffardo accanto al suo nome, Cesare decide di raccogliere la sfida: ha sei mesi per arrivare al ricevimento con una fidanzata. Ma come trovare finalmente la persona giusta? Marco Marsullo si fa portavoce della sua generazione e racconta le relazioni dal punto di vista dei maschi: le loro speranze, i loro desideri, ma anche le ombre, le fatiche, la paura di fallire. Rifuggendo dalle ipocrisie e dal lamento, costruisce un romanzo lucido e ironico, profondamente attuale. Uno spaccato tragicomico sull’affanno – e la meraviglia – di innamorarsi davvero.

Tutti desiderano ciò che non hanno e si perdono i tesori che già posseggono.

La ricerca dell’amore, per un ragazzo di trentacinque anni diventa una sfida scritta su una partecipazione alle nozze di uno dei suoi migliori amici, un +1 che mette fretta ma che inizia anche un processo di maturazione che forse era tempo di compiere.


Inizia così per Cesare un’analisi delle storie passate, dei fallimenti e delle aspettative sull’amore che avrà un epilogo molto più prezioso di quanto forse lui stesso immaginava.
Vivendo la quotidianità a occhi aperti circondato dalle vite diverse e poi non così idilliache dei suoi quattro migliori amici, scoprirà e analizzerà l’amore, l’innamoramento, il valore dell’amicizia, i limiti e le gioie del matrimonio, la bellezza di un viaggio senza pensieri ma anche il dono di arrivare a capire se stesso per sentirsi più leggero e forse libero dalle condizioni che la vita sembra imporre superati e trent’anni.


Un romanzo che parla di amore e amicizia sviscerando quelle caratteristiche, a tratti spassose, che ci rendono unici e che alterano e modificano ogni approccio e ogni rapporto finalizzato sempre a trovare il ritmo giusto, con noi stessi e con gli altri.


Cesare ci offre il punto di vista maschile con tante verità che ogni giorno abbiamo sotto gli occhi, gesti e parole consueti che pagano il giudizio di un pensiero che ormai deve essere uniforme e che invece merita di adattarsi a ogni persona che abbiamo di fronte.
Schemi prestabiliti su ciò che occorre fare per essere felici guardando le vite degli altri con invidia senza però apprezzare ciò che abbiamo e, soprattutto, ciò che siamo, quasi proiettando la nostra felicità sugli altri senza renderci conto che è tutto dentro di noi e che siamo noi a poter essere i nostri migliori alleati o i nostri peggiori nemici, autosabotandoci o scappando da ciò che realmente siamo.

Ognuno con le sue caratteristiche, ognuno con i suoi problemi o desideri, questo gruppo di ragazzi vive l’amicizia in quegli anni dove tutto si trasforma e la vita prende strade diverse che lentamente allontanano la giovinezza e quei rapporti che da sempre sono quotidiani e si credono immutabili.
L’amore a trentacinque anni, le aspettative sull’amore e un conto alla rovescia, diventano l’occasione per Cesare per indagare meglio se stesso e forse aprire gli occhi sulla perfezione illusoria che ha sempre visto nelle vite degli altri.
È così che ascoltando se stesso e gli altri impara tanto, impara anche da un alunno di dieci anni o dalla collega più anziana, ascoltando, riflettendo e facendo ordine sul passato per comprendere il presente e riprovarci in futuro.


Marco Marsullo scrive un romanzo per tutti, un pozzo di sentimenti e verità in cui qualcuno può pescare qualcosa e farne dono per se stesso ma anche per capire gli altri, per focalizzarsi meno su ciò che vogliamo concentrandoci invece su ciò che possiamo essere per noi stessi e gli altri.


“Tutte le volte che mi sono innamorato” è un romanzo divertente ma anche molto profondo da leggere tenendo la matita in mano, pagine da cui si assorbe tanto e di cui si può fare tesoro.

Un romanzo a tutto tondo che però è anche molto di più e sta alla sensibilità di ogni lettore capire e carpire, far suo quel trafiletto o quell’epilogo, svestirsi di apparenze e finte verità per apprezzare l’imperfezione che colora la vita di sfumature impreviste ma vere, piene e indimenticabili.


Marco Marsullo fa centro, un centro meraviglioso, pieno e neanche troppo inaspettato!


Marco Marsullo è nato a Napoli nel 1985. Nel 2009 esce il suo primo libro Ho Magalli in testa, ma non riesco a dirlo (Nobus Edizioni), una raccolta di racconti dal tema surreale e grottesco. Nel 2013 pubblica il suo romanzo d’esordio Atletico Minaccia Football Club (Einaudi Stile Libero), che riceve nello stesso anno il Premio Hermann Geiger Opera prima. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache (Einaudi Stile Libero), Dio si è fermato a Buenos Aires (Laterza Editore), I miei genitori non hanno figli (Einaudi Stile Libero), Il tassista di Maradona (Rizzoli), Due come loro (Einaudi Stile Libero). Collabora come editorialista alla Gazzetta dello Sport.


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