Recensione “L’amore puzza d’odio” di Massimiliano Boschini

L’amore puzza d’odio

– Massimiliano Boschini –

 

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Poesia
Pagine: 89


Giudizio Sintetico


L’amore puzza d’odio è un ossimoro solo apparente: dove l’amore stravolge i sensi e la ragione, l’odio verso l’oggetto amato non è che l’altra faccia della medaglia, il lato oscuro della luna, un apostrofo nero nel rosa del romanticismo. “L’amore puzza d’odio” racconta dal punto di vista maschile la nascita, la passione, il declino e la fine di una storia d’amore, attraverso la scansione allegorica delle stagioni. E con il passare del tempo, lo stile muta, invecchia e si ripiega su se stesso: da scanzonate e romantiche, le pagine virano al nero, alla tristezza e alla rabbia, senza perdere di vista quella spudorata ruffianeria che spariglia le carte e fa saltare i canoni classici della poesia. Musica, arte, fumetti, romanzi, cultura pop, il retaggio di mille emozioni e immagini conservate in qualche angolo polveroso dell’animo, fanno capolino tra le righe accompagnando il lettore dove nemmeno Charles Bukowski si spinse: a parlare di amore e di stelle.

Quante volte l’amore raggiunge un livello altissimo per poi cadere e rompersi in mille pezzi?
Quali possono essere i sentimenti sinceri, vivi e carichi di disprezzo di un uomo ferito e ormai solo?
“L’amore puzza d’odio“ è la raccolta in versi di un uomo solo, accompagnato dall’inseparabile bottiglia, che si lascia andare ad un racconto discendente di un amore precipitato nel baratro, una raccolta di poesie che si trasforma in confessione, un fiume in piena di parole e sentimenti raccontati senza freni inibitori o linguaggio forzatamente corretto.

È impressionante come, consapevole che questa storia raccontata in versi sia di destinata ad un epilogo negativo, il lettore venga, sin dall’inizio, coinvolto ed ammaliato dalle varie fasi dell’amore, qui narrate e divise in quattro parti, quattro stagioni che seguono nascita, apice, vita e decadimento di una storia d’amore.
Cinquantadue poesie, tante quante le settimane di un anno, frammentate in quattro stagioni, utili a rappresentare, in modo deciso, le fasi di questa storia: Primavera per il primo appuntamento, Estate per il viaggio di nozze, Autunno i sogni infranti e Inverno la fine, il baratro.

Con linguaggio acuto e pungente Massimiliano Boschini dona vita e parola ad un uomo circondato da risentimento e malinconia che lascia libero sfogo alla narrazione di un amore ormai in fase scissoria, quasi di decomposizione.
Come un amico disposto ad ascoltare senza giudicare, il lettore vive questa narrazione mutevole, ricca di fasi differenti da un punto di vista però unico, uno sfogo unidirezionale che permette alla poesia di uscire dei criteri classici.

Arricchito da gradevoli illustrazioni, il libro di Massimiliano Boschini e come un romanzo in versi, una raccolta di poesie capace di raccontare storie sensazioni a 360° senza omissioni alcuna, ma con grande profondità e sentimento, anche risentimento, accompagnando il tutto da sottili citazioni è uno schema scelto che rende ancora più chiara una storia di già limpida composizione.


Massimiliano Boschini nasce a Mantova a metà degli anni Settanta. Inquieto, curioso, pigro, eterno indeciso, è abituato a imbrogliare le carte, i pixel e le parole. Le etichette gli stanno strette: per questo non ama definirsi fotografo né poeta, preferendo di gran lunga il termine di “agitatore”, con il quale si confronta con il resto del mondo. È solito affermare che in un’ipotetica sfida con un “poliedrico artista” si darebbe alla fuga dopo qualche minuto, intimorito da ogni possibile “continua evoluzione”, nonché dalle virgolette.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *