Recensione “L’ultima notte di Aurora” di Barbara Baraldi – Giunti Editore –

L’ultima notte di Aurora

– Barbara Baraldi –

Le ferite dell’anima sono le più difficili da risanare.

Formato: Copertina rigida

Genere:  Romanzo thriller
Pagine: 564


Giudizio Sintetico


Le ferite dell’anima sono le più difficili da risanare. Lo sa bene Aurora Scalviati, profiler in un commissariato della provincia emiliana con un doloroso passato alle spalle. Per questo ha accettato di raccontare la sua storia alla conferenza del professor Menni, tra i massimi esperti di disturbi post-traumatici. Ed è proprio qui che Aurora incontra una misteriosa ragazza dai lunghi capelli neri che le rivolge una singolare domanda: «Credi che si possa davvero uscire dal buio?». Un quesito che di lì a poco si trasforma in un testamento, perché la giovane si toglie la vita gettandosi dalla torre del palazzo, sotto gli occhi terrorizzati dei presenti. Un caso archiviato rapidamente come suicidio, ma Aurora non ci vede chiaro ed è ossessionata dalle parole della sconosciuta: un’ultima disperata richiesta di aiuto? Avrebbe potuto fare qualcosa per salvarla? Non c’è tempo però per i sensi di colpa: il ritrovamento di un cadavere orrendamente sfigurato, su una secca in riva al Po, la costringe a rivedere le sue priorità. L’unico indizio è la fotografia di una bambina, che la vittima conservava come un sinistro trofeo. È l’inizio di una caccia serrata a un serial killer feroce, inafferrabile come lo spauracchio di una leggenda popolare raccontata in quelle valli per tenere buoni i più piccoli: il Grigione, che strappa il volto delle sue vittime dopo aver danzato con le loro paure. Aurora sa di non poter fare tutto da sola: ha bisogno di riunire la sua vecchia squadra, i Reietti. Ma quando Bruno e Silvia le voltano le spalle, l’unico interlocutore rimane l’enigmatico Curzi che, pur rinchiuso nell’isolamento di una struttura psichiatrica, sembra conoscere la verità. Un grosso rischio per Aurora, perché scendere a patti con il male può scoperchiare segreti che avrebbero dovuto restare sepolti per sempre…

Il profiler è quella figura, all’interno del corpo di Polizia, incaricato di tracciare il profilo psicologico e comportamentale di un criminale.

Nella città di Sparvara è Aurora Scalviati che, all’interno del commissariato, si occupa di questo incarico.

Aurora è una ragazza forte e indipendente, ostaggio però a volte dei fantasmi legati a ferite passate, ad addii e perdite che la costringono a fare i conti con la parte più ombrosa della psiche umana.

Ad una conferenza, tenuta dal professor Menni esperto di terapie post traumatiche, Aurora accetta di portare la sua esperienza.

Il suo intervento però non ci sarà mai, una ragazza deciderà di togliersi la vita lanciandosi dalla torre dell’orologio di quell’edificio.

La ragazza, poco prima di lanciarsi nel vuoto, aveva porto una semplice domanda ad Aurora: “Credi che si possa davvero uscire dal buio?”

Scossa dai sensi di colpa per non aver potuto aiutare la ragazza, Aurora sarà subito chiamata ad occuparsi di un nuovo caso, un uomo trovato cadavere sulle rive del Po, trasfigurato, legato e bendato!

Gli indizi sono pochi, le rivelazioni incredibili e drammatiche stanno per aprire uno scenario di indicibili orrori passati e presenti.

Inizia così la caccia al serial killer, un’indagine serrata che vedrà il ricomporsi di una squadra ben collaudata nei casi passati.

In un’alternarsi di collegamenti, indagini, psicologia e animo umano, Aurora Scalviati ci porterà nelle stanze più deviate dell’essere umano, negli anfratti della mente e proverà a risolvere non solo il caso assegnatole ma anche cruciali ombre della propria vita.

Aurora Scalviati è una delle mie protagoniste preferite, una ragazza forte e determinata ma vulnerabile e ostaggio della propria mente.

Barbara Baraldi ha creato un personaggio complesso che trasmette forza ma anche insicurezza e questo la rende molto umana e vicina al lettore.

L’indagine presente in questo nuovo capitolo dedicato alla profiler di Sparvara, unisce molteplici indagini e fattori che non sempre vengono affrontati con leggerezza, soprattutto per contenuto e portata.

Se, durante la lettura, il tutto sembra molto complesso e non collegato, ad un certo punto la trama prende vita in modo tale da unire tutti punti, i collegamenti, e dare completezza ad ogni singola pagina narrata.

La capacità narrativa di Barbara Baraldi dona la sensazione al lettore di essere un passo avanti ai protagonisti, sensazione che viene smentita dai colpi di scena inaspettati e dalle doti dell’autrice di portare il lettore in trappole create appositamente.

“L’ultima notte di Aurora” è il capitolo maggiormente complesso rispetto ai due precedenti, sia per trama che per contenuti,  ma anche e soprattutto per la parte psicologica dell’intera narrazione che indaga a fondo e analizza la psiche in ogni sua forma, nell’eterna lotta tra bene e male, nel dolore, nei segni del passato puntando indubbiamente il riflettore sui traumi e sulle esperienze più estreme.

Ho ritrovato i punti di forza dei precedenti capitoli, la trama, la velocità narrativa, la complessità della storia e l’analisi psicologia collegata.

Ho apprezzato la maggior complessità, anche se in alcuni punti confonde e destabilizza.

I protagonisti però rimangono la punta di diamante di un romanzo, anzi di una serie, che vorresti non finisse mai.


Barbara Baraldi originaria della Bassa Emiliana, è autrice di thriller, romanzi per ragazzi e sceneggiature di fumetti, tra cui la serie «Dylan Dog». Il suo esordio nella letteratura poliziesca avviene sulle pagine de «Il Giallo Mondadori» con La bambola di cristallo. In contemporanea con l’uscita del romanzo in Inghilterra e negli Stati Uniti, viene scelta dalla BBC tra i protagonisti del documentario Italian noir sul giallo italiano.


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