

«Non ci sono sacrifici quando si ama.» È con queste parole che Olga Torri accetta di diventare la moglie di Luigi Zaini e la madre dei suoi due figli, Piero e Rosetta, che hanno perso la loro da poco. Lui è un uomo gentile e discreto con un grande sogno, una fabbrica di cioccolato milanese. Ed è proprio della gentilezza e del profumo di cioccolato che Olga si innamora, così come del sogno di Luigi, che lei fa suo in un istante. La fabbrica cresce, si espande – così come la famiglia, in cui arrivano Luisa e Vittorio – e diventa un punto di riferimento per i suoi operai, i garzoni e le tante tuse (le ragazze, in milanese) fondamentali e instancabili lavoratrici che, con le loro mani fredde, non sciolgono il cioccolato. Sono Ernestina, Ines, Emilia e tante altre giovani: con i loro sogni e le loro fragilità, accompagnano la vita della fabbrica e le dedicano il proprio destino. La Zaini è una famiglia e, come una famiglia, quando Luigi muore prematuramente nel 1938, si stringe intorno a Olga, che mostra un coraggio e una forza di cui lei stessa è sorpresa. Gli anni sono drammatici e colpiranno duramente anche questa piccola grande azienda che riuscirà a sopravvivere, a conservare gli insegnamenti del suo fondatore e a far sentire ancora per le strade l’intenso profumo del suo cioccolato.
La storia della famiglia Zaini fa comprendere quanto, mentre il presente ci ha abituati all’eccesso e al sovrabbondante, nel passato ci siano state persone ordinarie che hanno saputo creare qualcosa di straordinario. Uomini e donne resi completi e grandi grazie al lavoro di squadra, alla famiglia e a una passione per il proprio lavoro che ha posto le basi di tutto ciò che ancora oggi viviamo e di cui beneficiamo.
Nasce tutto da una promessa d’amore fatta da una giovane donna al futuro marito, una promessa che unisce Olga Torri a Luigi Zaini e ai due figli avuti dalla prima moglie, purtroppo scomparsa, Piero e Rosetta.
Luigi esaudisce ben presto il suo sogno personale di aprire una fabbrica di cioccolato che prenderà il suo nome e che evolverà nel tempo diventando il fulcro vitale di tante persone, vite e avvenimenti tutti accompagnati da un inconfondibile dolce profumo. Circondato da garzoni, ma soprattutto dalle tuse, le giovani donne dalle mani fredde che non sciolgono la cioccolata, Luigi Zaini metterà tutto se stesso nella fabbrica continuando con innovazione, determinazione e grande garbo a destreggiarsi in una Milano in forte cambiamento.
La scomparsa di Luigi porterà poi la moglie Olga a prendere le redini dell’azienda e del destino della fabbrica, reso difficile dai primi sentori di una nuova guerra, dalla dittatura e poi dal Secondo Conflitto Mondiale. Questa è la storia di Luigi, Olga, dei loro figli, della tata Emilia, della cuoca Noemi, di Ambrogio l’autista, di Livia, dei nonni Vittorio e Diamante, del dolce cane Ruggero e di tante altre vite che hanno consentito a una piccola realtà imprenditoriale di divenire una grande famiglia. Sullo sfondo, una Milano che si trasforma da città a metropoli in anni in cui tutto passa e transita da questo luogo, anni in cui si pongono le basi per il boom industriale del dopoguerra di quelle aziende che, salvate dai bombardamenti o anche colpite da essi, sono rinate dalle ceneri di un Paese in ginocchio contribuendo a fare la storia dell’Italia come lo conosciamo oggi.
“La fabbrica delle tuse” copre una storia che va dal 1924 al 1953 giungendo fino ad oggi, una storia familiare che tratteggia perfettamente l’evoluzione storica e intima di un intero Paese rendendo la storia della famiglia Zaini un concentrato di dolcezza, determinazione e progresso di concerto con gli avvenimenti che hanno attraversato l’Italia.
Le vicende intime e personali della famiglia Zaini si fondono con anni di grande fermento prima, di fiere, aziende nuove e promettenti, evoluzioni industriali e poi di oscuramenti, paura, fame e fughe dalla città. Il tutto ancorato ai luoghi di una Milano in costante evoluzione, punto nevralgico della Storia italiana.
Tra queste pagine si respira l’aria di anni fondamentali della nostra storia e di famiglie che hanno saputo creare e innovare: Perugina, Branca, Gallia, Cima sono solo alcuni dei nomi che compaiono in queste pagine affiancando la storia di Luigi, Olga e di tutte le tuse.
Giacinta Cavagna di Gualdana ha impresso in queste pagine tutta la raffinatezza del lavoro proprio della fabbrica di cioccolato Zaini, tutta l’innovazione materiale e intellettiva delle piccole fabbriche a conduzione familiare, la bellezza dei legami propri delle persone che caratterizzano queste pagine e il fermento impressionante di una città che mai si è arresa o fermata davvero.
Amo Milano, amo il cioccolato e solo questo potrebbe bastare. Quando però a questi due elementi si accosta una storia così ben scritta e narrata e soprattutto così densa di avvenimenti meritevoli di essere conosciuti, tutto appaga e rimane nel cuore.
Giacinta Cavagna di Gualdana
Storica dell’Arte, docente presso l’Università degli Studi di Milano, svolge ricerche sulle arti decorative del Novecento. Collabora con il MIDeC di Cerro di Laveno Mombello in veste di curatrice. Affascinata dalla storia di Milano, organizza visite guidate alla scoperta della città e dei suoi capolavori, attraverso itinerari inconsueti. Dopo anni di studi e ricerche, ha pubblicato diversi libri di successo dedicati alla sua città. La fabbrica delle tuse è il suo primo romanzo.
Titolo: La fabbrica delle tuse
Autore: Giacinta Cavagna di Gualdana
Formato: Copertina rigida
Pagine: 362
Editore: Piemme